domenica 24 luglio 2022

Swiss Army Man - Un amico multiuso - Dan Kwan, Daniel Scheinert

un vivo e un morto s'incontrano e vivono come amici/fratelli, in un posto dimenticato da dio e dal mondo.

in realtà quel posto non è molto lontano dal mondo, forse Hank si è recluso/escluso da una società nella quale stava male, e voleva farla finita.

poi appare un amico, morto sì, ma un amico, qualcuno con cui condividere i suoi ricordi, le sue opinioni, i suoi progetti, come mai non era riuscito a fare con un vivente, come robinson e Venerdì, ma alla pari, senza servi e padroni.

Manny a volte sembra una proiezione di Hank, ma altre volte no, e i due si fanno compagnia, come non ce l'aspetteremmo mai.

e poi tornano alla civiltà, che non è un granché.

a volte il film ne ricorda altri, ma è solo un'impressione.

il film è folle, apparentemente, ma se lo fosse non arriverebbe ad emozionare chi guarda, in certi momenti.

un piccolo grande gioiellino, da non perdere.

buona (inattesa) visione - Ismaele





 

Un'opera che trasuda idee originali da ogni singolo poro con tocchi surreali di fantastica efficacia, mescolando egregiamente l'alto (riflessioni mai banali sulla solitudine e sull'emarginazione) e il basso (lo sfruttamento corporale di Radcliffe). Andamento scoppiettante con una regia di ammaliante bellezza e una coppia di attori in stato di grazia. Diverte e fa pensare, soprattutto per la tematica omosessuale solamente accennata ma trattata con una delicatezza di notevole eleganza. Imperdibile per l'originalità dell'insieme e per i messaggi che sa lanciare.

da qui

 

"Swiss Army Man - Un amico multiuso" è il bizzaro titolo di un film strano forte.
Questa pellicola del 2016 è a tratti comica, a tratti demenziale / grottesca, a tratti drammatica e patetica.
Un film in parte fantastico, anche se spesso no sence, che sotto sotto parla di una categoria di ragazzi spesso ignorata dalla società: i timidi e gli impacciati, per non dire gli strani.
Sono sicuro che cercando bene su internet qualcuno ha anche dato un senso a diverse scene fantastiche quanto imbarazzanti, ma alla fine il mio giudizio resta comunque combattuto.
Swiss Army Man - Un amico multiuso, trattasi di una pellicola geniale o di una cagata pazzesca? (cit.) Allo spettatore ardua sentenza.

da qui

 

Difficile dire se un’opera del genere possa trovare riconoscimenti dal cinema ‘mainstream’ (nonostante tutto, in Italia non è ancora stato acquistato da alcun distributore …), ma si tratta indubbiamente di qualcosa che esiste al di fuori di quel continuum legato all’hype del momento, in cui i distributori cercano un prodotto con la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio possibile, dove esiste un potenziale diverso. La ricerca di un grande risultato implica indiscutibilmente il porre il consenso sopra ogni altra cosa. Ma la cultura vive di sperimentazione, di disaccordo e di persone disposte a rompere le regole. I film che dividono ci rendono soltanto più forti e Swiss Army Man appartiene a quella categoria, non importa quante persone riescano a rimanere sedute in sala fino alla fine.

da qui

 

Compostamente triviale e sensibilmente profondo, Swiss Army Man parla di ciò che più di serio c’è nella vita, senza mai prendersi sul serio. Con una qualità manifestata sin dalla regia potentemente dinamica e estremamente pulita. E con un ritmo incalzante nei dialoghi sin dalla scelta delle parole. Meritevole di attenzioni è a propria volta la colonna sonora molto didascalica, composta appositamente dai Manchester Orchestra, che gioca costantemente con il racconto. Talvolta cantando ciò che sta accadendo, talaltra venendo intonata dagli stessi protagonisti…

da qui

  

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