sabato 16 luglio 2022

I ragazzi irresistibili – Herbert Ross

due vecchietti testardi si odiano e si amano, non si sopportano, e un giorno devono ritrovarsi per fare un pezzo in ticordo del vaudeville (avevano lavorato insieme per 43 anni).

gag su gag strepitose, attori di serie A, sceneggiatura perfetta, un piccolo gioiellino da non perdere.

buona (vaudevillesca) visione - Ismaele


 

 

Cane (Matthau) e gatto (Burns) in una commedia divertente grazie al loro odio reciproco, che dà vita a gag esilaranti (discutono un'ora su una battuta da dire. Burns vuole "Prego si accomodi", mentre Matthau preferisce "Entri". Finirà in semi rissa con coltello). In disaccordo su tutto, sono costretti a riesibirsi in un pezzo comico che li aveva resi famosi molti anni addietro. Ma ora sono bacucchi, un po' inaciditi (soprattutto Matthau) e testardi all'ennesima potenza. Burns sembra più la vittima, ma anche lui ci marcia. Notevole.

da qui

 

Visto alcuni anni fa mi aveva piuttosto deluso. Rivisto ieri devo ammettere che non è affatto inferiore ai film della coppia Lemmon-Matthau. Il posto di Lemmon è assegnato al più contenuto e placido Burns. Siamo sempre sulla scia della strana coppia, ovvero una coppia di personaggi opposti caratterialmente che, come prevedibile, finiscono per scontrarsi. Matthau è una forza della natura, cinico, gioca come al solito sulla logica delle battute e ciò gli permette un umorismo sottile, intelligente, ragionato che non si coglie immediatamente.

da qui

 

…La commedia fu scritta da Neil Simon nel 1972 e la sua trasposizione cinematografica, talvolta, risente abbastanza di questo impianto teatrale. Herbert Ross veniva da alcune commedie di successo (Il gufo e la gattina e Provaci ancora, Sam), ma qui sceglie un basso profillo conscio del ruolo funzionale ad una messinscena votata all’esaltazione dei battute fulminanti e duetti strepitosi.

È certamente un veicolo per i due protagonisti, specialmente per lo straripante Walter Mathhau – all’epoca cinquantacinquenne, recita un personaggio che fa l’attore da cinquantasette anni! – lasciato a briglie sciolte, ma anche per il delizioso e umile settantottenne George Burns, che guadagnò un Oscar come non protagonista (non protagonista?!) e ha vissuto dopo questo film una seconda giovinezza. A suo modo trascinante, ma anche sottilmente acido e malinconico.

da qui

 

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