numero 5 è un robot (creato per scopi militari, cioè distruggere e uccidere), che a causa di un corto circuito acquisisce sentimenti umani.
il film è un'avventura per la vita, c'è chi vuole salvare numero 5, e chi vuole distruggerlo (i guerrafondai).
bravi e simpatici tutti gli attori e numero 5 sopra tutti.
buona (robotica) visione - Ismaele
QUI si può vedere in italiano
Per una serie di incidenti un robot prende
coscienza di sé e, nella sua fuga dai militari dello Stato Maggiore USA, è
aiutato da un giovane esperto di robotica e da una bella e simpatica
protettrice degli animali. Raro esempio di film di fantascienza le cui
attrattive non si esauriscono negli effetti speciali. La storia è ben scritta.
Sa far ridere, sa far aspettare, semina qua e là i suoi scherzi di satira
antimilitarista.
There is a robot in "Short Circuit"
that is really cute, if "cute" can apply to a robot. Its name is No.
5, and it moves and talks and even seems to think like something that is alive,
even though we can see, clear as day, that it's made of tubes and wires and
photoelectric cells. No. 5 is a prototype battlefield weapon that can maneuver,
seek out enemy targets and blast them with a laser ray. "Short
Circuit" opens with a demonstration of the machine - which is struck by a
bolt of lightning that fries its circuits and gives it the impression that it
can think for itself…
… E' una commedia, per cui non aspettatevi un film pieno di effetti speciali alla Terminator o robe simili. Eppure si parla di macchine
autocoscienti, si parla di una ribellione delle macchine al loro creatore. Un
tema che nella fantascienza è stato battuto parecchie volte. Qui è l'ironia che
la fa da padroni. Molto meglio del moderno Humandroid, perché divertente, e
irriverente. Come molti film anni ottanta, i cliché si sprecano. I militari
prima sparano, poi danno l'alt. Gli scienziati non sanno trattare con gli altri
esseri umani, soprattutto se donne. Gli imprenditori badano solo ai soldi. E i
robot? Input, hanno bisogno di input! Per cui son quelli che imparano più cose
di tutti, apprezzano la vita, odiano la morte, e cercano solo di vivere
tranquilli.
Ottime le interpretazioni della Sheedy, e di Guttenberg (volto
che conoscerete per via di Scuola di Polizia). Bravo, davvero brillante, è Stevens, che veste i panni
Ben Jahrvi. Le sue battutine sono un vero sostegno divertente all'intera
struttura del film. C'è una battuta che, dopo trent'anni, mi fa ancora ridere,
quando il Dr Newton racconta a Ben il suo primo incontro con Stephanie, questo
sorride e gli dice «Scommetto che è vergine, o che per lo meno lo è stata in
passato!». Non so... Ogni volta che la sento scoppio a ridere.
…Il film è diretto da John Badham e prodotto
dalla Tristar Pictures. Gli attori
presenti nel film sono Steve Guttenberg (il famoso sergente Mahoney della Scuola di polizia, 1984-85-86-87-88-90) e Ally
Sheedy, già vista in famosi film degli anni ’80 come The breakfast club (1985).
Il tema del film è molto particolare: un robot va in corto
circuito e all’improvviso scopre di essere “vivo”, cioè di provare sentimenti e
sensazioni umane. Il film ci racconta una storia che parla del fatto che anche
un pezzo di latta come Numero 5 (il robot in questione) può provare sentimenti
umani. Forse le sensazioni umane, come l’amore, l’odio, la felicità ecc., non
sono solo umane, ma anche gli oggetti possono acquisire la capacità di
provarle. Tutti noi, per quanto strani possiamo apparire, siamo sempre umani e
dunque in grado di provare sensazioni collegate a questa nostra natura…
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