Antonio Campos gira un film "normale", dopo Christine e Simon killer, una storia vista più volte nel cinema Usa, una religiosità tossica che non sparisce mai.
bambini e ragazze ne fanno le spese, e crescono disadattati e infelici.
il film inquieta, ci sono sempre dei manipolatori che sfruttano e uccidono gli altri, il Male è sempre in ottima salute.
buona (maligna) visione - Ismaele
El diablo a todas horas (The Devil All the
Time) es una adaptación satisfactoria de una novela que critica con
ferocidad la fe desmesurada en ídolos de barro. Muestra la dualidad del ser
humano, con sus luces y sus sombras, las cuales muchas veces se confunden bajo
las falsas apariencias. Es una película intensa y no siempre fácil, que hará
las delicias de los buscadores de tesoros en el noir contemporáneo más radical
y violento. Sus imágenes te dejarán poso.
Storia di depravazione e miseria che si riduce
ad esasperazione della violenza ed ossessione religiosa a causa di un ritmo
gravoso e di un intreccio privo di attrattività, Le strade del male cade nella
costruzione del racconto e della sua visione d'insieme, incapace di trasporre
sullo schermo le sottotrame stratificate e le inquiete sfumature del romanzo di
Donald Ray Pollock e di proporre villain che non siano detestabili, monocorde,
dimenticabili e da dimenticare.
… Campos usa i personaggi, diversi anche
nel loro modo di intendere cosa sia e cosa voglia dire Dio, per indagare su
quali siano le ragioni che si celano dietro le azioni legate alla fede; una
fede spesso malsana, che ha presa facile sulla società, poiché in assenza di
altro è l’unico appiglio alla speranza per persone che vivono in comunità
minuscole ove le prospettive sono scarse. È un’idea di speranza che esiste solo
ai margini e che viene smorzata prima ancora di immaginarla dalla stessa
narrazione extradiegetica di Donal Ray Pollock. Si scopre così un credo
ipocrita e opportunistico, racchiuso in un do ut des (o, in senso più
megalomane, con l’uomo che si sente direttamente Dio o suo discepolo, in modo
da giustificare le sue azioni più brutali) e in un credo ingenuo, legato in
particolare all’ambiente povero e arretrato in cui si cresce.
Pur trovando analogie con le ambientazioni dei
fratelli Coen e nella prevaricazione della violenza inarrestabile che governa
il mondo insita in Non è un
paese per vecchi,
in cui solo i più forti – o folli – possono sopravvivere, e pur condividendo lo
stesso carattere pulp, in Le strade del male permea
una concezione ancora più dolorosa.
Questo tipo di indagine non è nuova, e le sue
tematiche sono già state affrontate; ma in questo epos, in cui confluiscono
storie di guerra, omicidi, suicidi, predicatori dalla dubbia moralità (un
talentuoso Robert Pattinson), credenti ipocriti e squilibrati, l’esagerazione
degli eventi è motivata, spiegata attraverso il messaggio che più è difficile
digerire: il male esiste tutto il tempo e viene tramandato dall’umanità di
generazione in generazione, si insinua nei figli che, inermi, vedono il
propagarsi continuo della violenza.
Il regista non porta in scena l’estetizzazione
della violenza, non ne racconta il fascino, ma solamente la sua infima natura.
…Le Strade del Male è
un film duro che racconta le storie che ruotano attorno a due cittadine
sperdute fra Ohio e Virginia. Antonio Campos dirige
senza fronzoli, e con una visione abbastanza fedele, questo dramma ispirato al
romanzo di Donald Ray Pollock, ricalcando uno
stile narrativo già visto in altre pellicole del genere, riuscendo però allo
stesso tempo a distinguersi dalla massa. Quello che ne scaturisce è uno
spaccato pressoché perfetto del lato oscuro degli Stati Uniti. Vizi e ben poche
virtù degli americani vengono messi a nudo. Una società fatta di menzogne, di
falsi dei, di prepotenza e di follia omicida scaturita dal più accecato e
malsano fanatismo religioso.
Nonostante i tanti i richiami ad autori
più noti, ciò che più resta del film è quell’angoscia e quel senso di impotenza
che si poteva percepire alla fine di American Pastoral.
Scomodo fino all’osso, Le Strade del Male,
celebra il disfattismo e la decadenza di uno stile di vita corrotto andando ad
aprire e chiudere un cerchio dalla Seconda Guerra Mondiale alla guerra del
Vietnam…
…Los puntos más altos de The Devil All The Time tienen
que ver con la ambientación, la construcción de un universo apesadumbrado entre
rutas y pueblitos, baladas, música de cuerdas y hillbillies.
Filmada en 35 milímetros, en material físico, la película se ve bellísima y su
banda de sonido es formidable. Claro que todos estos recursos están puestos en
función de una narración que, por momentos, se satura de depravación, violencia
y sordidez. En ello no hay errores sino una búsqueda intencional que va de las
páginas de Pollock a las imágenes que dispone Campos.
… El Diablo a Todas Horas es un relato irregular en cuanto a
manejo de las subtramas y su enfoque narrativo. Por momentos parece que no sabe
bien qué camino tomar, pero cuando lo logra es implacable y seductor. Una
película con un elenco increíble y con la visión de un director que parece
haber recobrado su rumbo tras un breve paso por la pantalla chica (dirigiendo
capítulos de The Sinner y The Punisher). Una propuesta diferente y magnética
desde lo visual, lo sonoro y lo profundo de sus tan diversas temáticas.
…Il
giovane protagonista della storia si lascia trasportare dagli eventi senza
trovare mai una ragione per fare ciò che sceglie di fare, facendolo solo
"perché deve farlo", un atteggiamento permea tutto Le Strade del
Male e i suoi personaggi principali che agiscono spinti da motivazioni
ignote.
Personaggi che sono cattivi, sporchi, immorali e perduti, ma che ci vengono
spesso mostrati in maniera troppo indulgente, senza mai colpevolizzarli e
senza nemmeno provare a raccontarci i motivi che li spingono a fare ciò che
fanno.
Le Strade del Male diventa quindi una sequela di molli avvenimenti
nell'attesa del lampo di violenza e di sangue, che appare però come un
tentativo di scioccare più che di narrare qualcosa.
Le guerre e le cicatrici che lasciano dentro, le convinzioni religiose
che diventano fanatismo da una parte e nascondiglio dall'altra, i valori
trasmessi da genitori inadatti, le forze dell'ordine che si mescolano con
la politica e con il crimine: nel film di Campos appaiono tante
cose che ci si aspetta possano diventare l'humus nel quale far muovere i
personaggi, ma non succede mai perché ogni argomento viene lanciato nel
vuoto e abbandonato sullo sfondo.
La profonda provincia degli Stati Uniti anni '60 che mescola fede, sangue,
sesso e corruzione resta solo in superficie in un film che insiste in ognuno di
questi macrotemi in maniera pornografica, mostrando, mostrando e ancora
mostrando senza però scavare mai più profondamente di una buchetta dove
nascondere qualche osso, e mi ha dato dunque la triste sensazione di
un'occasione persa.
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