meglio
non vedere questo film, se pensi che il bianco e nero, al cinema, sia meno
efficace del colore, se quando leggi che è un film polacco ti ricordi che hai
un altro impegno, se pensi che al cinema si va per rilassarsi, se al cinema non
puoi rinunciare a chiacchierare, se non riesci a dimenticarti di possedere un
telefonino cellulare, se sfuggi come la morte i film dove non si ride, e che
non ti fanno ridere, se pensi che il cinema deve venire incontro ai gusti medi
del pubblico medio, ecco, questo non è un film per te.
ma se ti
va di vedere un film “classico” (così diranno in futuro), di quelli che dentro
c’è Dreyer e Bergman, e tanto altro, se non hai paura di un film che non finge,
se le parole morte, colpa, coscienza, banalità del male non le rimuovi, “Ida” è
per te.
bravissime le due protagoniste, e anche gli altri,
grazie a Pawel Pawlikowski e a una sceneggiatura come si deve; purtroppo
è in poche sale, occorre andare a cercarlo, e se ti piacerà quanto ti è
piaciuto a me dirai che è uno dei film più importanti dell’anno, e non solo - Ismaele
…Il vero difetto del film è dunque il suo grande
pregio, ovvero la poca accessibilità con i codici di un pubblico medio, mentre
gli addetti ai lavori si trovano a confrontarsi con un’imponenza simbolica che
raramente viene portata sugli schermi…
…Ida è in bianco e nero e in formato 4:3, come tanta roba
che si vedeva nei gloriosi anni Sessanta ai Cineforum. E nei primissimi
Sessanta è difatti ambientato, in una Polonia plumbea e innevata come si
conviene a un film polacco autoriale, e naturalmente c’entra la Shoah. Però.
Però liquidarlo solo come un film da festival – cosa che, intendiamoci, è
pienamente – sarebbe un attimo riduttivo e pure ingiusto. Questo film è di più.
Prende quel genere, quella convenzione, per immettervi nuove inquietudini,
nuove crepe, per forzarne la forma (e i contenuti), portare quei caratteri al
limite e al punto di rottura. Si racconta di Olocausto, ma del lascito
psicologico sui sopravvissuti, e anche sui carnefici, e su coloro che né
collaborarono né si attivarono per salvare. La zona grigia. È una ricerca sul
passato, è una resa dei conti. Dove Male e Bene si possono confondere, dove il
giusto può rovesciarsi di colpo nel suo contrario. Due donne si ritrovano nel
1960, e insieme scaveranno nel loro comune passato. Come le due donne –
l’aguzzina di un lager e la sua vittima – che si ritrovano per caso su una nave
in un film polacco anni Sessanta sicuro riferimento di questo, La passeggera di
Andrzej Munk. Si intravedono, in Ida,
l’influenza e l’ombra di altri Shoah-movies centro-europei di quel decennio,
magnifici, potenti, squassanti, anche se oggi dimenticati, come il cecoslovacco Il negozio al corso o
Romeo, Giulietta e le tenebre…
…Película seca, austera, casi ascética (un
estado al que ayuda la fotografía en blanco y negro más espectacularmente bella
de los últimos años, obra de Lukasz Zal), corre el riesgo, si no se ve en el
estado de ánimo adecuado, de ser vista como un ejercicio de estilo, bellísimo
pero frío, y no como la experiencia emocional que puede llegar a ser.
… Ida supone
una propuesta estimulante, bella y compleja dentro de su escaso metraje, donde
sus imperfecciones acaban pasando más desapercibidas y se sobrepone aquello que
no muestra, lo que sugiere su fotografía, su música y sus personajes, lo que,
en definitiva, hace más grande al cine: su poder evocador.
…Il atteste d’une épure esthétique qui tient du sublime tant
chaque plan est parfaitement maîtrisé. Il emploie avec une rare acuité les
effets de cut et opère un montage brillant tant d’un point de vue visuel que
sonore. Toutefois de sa démarche émane une froideur quelque peu stupéfiante qui
engendre une troublante mise à distance et qui semble également faire écho à
celle d’une société qui a enterré son passé. S’il évite le piège d’une
exacerbation pathétique du ressenti de ses protagonistes, il ne parvient à en
transcender l’émoi – qui est tout de même au coeur de la représentation – que
de manière mécanique. Une distanciation qui suit la logique de l’écriture où un
basculement de point de vue d’une à l’autre protagoniste s’opère, comme par
pudeur.
…Ida n’est
absolument pas la caricature de film intellectuel que l’on pouvait imaginer.
Pawel Pawlikowski signe une œuvre puissante et assez dure, même si son
long-métrage fait passer ses idées avec une douceur rare. Le film mérite d’être
vu ne serait-ce que pour sa photographie et ses cadres sublimes, mais il dit
aussi des choses passionnantes sur la Pologne des années 1960. Bref, Ida est
une réussite que vous auriez tort de bouder…
da qui
"se non riesci a dimenticarti di possedere un telefonino cellulare". Nemmeno a farlo apposta, purtroppo mi è successo, circa a metà di questo film. Mai successo prima, credimi, di solito spegnere il cell è l'obbligo che mi pongo prima di entrare in sala. Evidentemente, la stancheza questa volta ha giocato brutti scherzi, perchè "Ida" l'ho visto al TFF: ultimo giorno a Torino e ultimo film del mio programma festivaliero. Ero con Yorick alla proiezione delle cinque e ricordo che a un certo punto ho sentito una suoneria familiare, Yorick mi ha passato il giubbino che era sulla poltrona alla sua destra e cercavo, imbarazzatissimo, di "soffocare" il suono stringendo il giubbino tra il petto e le ginocchia, mi ero tutto raggomitolato sulla poltrona... Vabbè, comunque il film l'ho apprezzato molto, soprattutto questo rapporto tra le due donne. Qui nella mia zona ovviamente non lo danno, ma ne conservo un bel ricordo del TFF. Per poterlo rivedere, toccherà aspettare qualche fiume in piena ;)
RispondiEliminaA me l'unica cosa che è piaciuta del film è stato distrarmi grazie alla suoneria del cellulare di ViS: personaggi senza spessore, trita e ritrita dialettica tra donna santa e donna puttana, finale troppo concettuale e, soprattutto, incredibile, orchestrato e credo anche posticcio. Un film da dimenticare, se non fosse stato per la compagnia di ViS.
Eliminapoor Yorick, come dice Clint, le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue.
Eliminapensavo di aver letto qui la "peggior" recensione di "Ida", http://www.abusdecine.com/critique/ida, ma tu li superi, proprio un enfant terrible:)
invece credo che il film che ho visto stasera ti piacerà, se ancora non l'hai incrociato,
lo metto domani.
Frank ViSo, ah, il telefono...
Eliminaa un certo punto mi è venuto in mente "La banda" (mai visto?), per la sala deserta del concerto.
Quando un film non piace, effettivamente, tendo a fare l'arrabbiato e a sfogarmi nel web come il fumettaro dei Simpsons, v. http://emergeredelpossibile.blogspot.it/2013/11/au-nom-du-fils.html e http://emergeredelpossibile.blogspot.it/2013/11/la-danza-de-la-realidad.html. Con "Ida" penso di essere stato anche troppo soft, http://emergeredelpossibile.blogspot.it/2013/11/ida.html :P
Eliminapoor Yorick, mi ricordo di Bertrand Russell "Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi",
Eliminasenza fare prediche noiose, da anziano, a uno dei Simpson direi di pensarci due volte prima di scrivere in un blog di cinema e gli citerei la frase di Bertrand Russell.
ma tu non sei uno dei Simpson e il tuo blog di cinema mi piace :)
Mi è piaciuto davvero molto. Splendida fotografia.
RispondiEliminala fotografia ti immerge in uno spazio e in tempo altro, ma molto concreto.
Eliminapeccato non sentire gli odori, al cinema.
Questo film lo voglio vedere, ne parla ciak, ma visto che anche nella blogosfera non è passato inosservato lo metto in lista allora :D
RispondiEliminaquesta settimana solo 44 sale, "Allacciate le cinture" 461 sale, "Ida" non te lo portano a casa.
Eliminaè però nell'incasso per sala fra i due vince "Ida" :)(http://www.movietele.it/boxoffice/italia/weekend-italia-14-16-marzo-2014)
Perfettamente d'accordo con Yorick, nonostante tutti i cori di assenso l'ho trovato un film superficiale, addirittura antisemita suo malgrado, con personaggi poco elaborati e stereotipati e una sceneggiatura traballante. Molto ben fotografato ma il tema e gli argomenti meritavano tutt'altra operazione.
RispondiEliminainsomma, Anonimo (ma è il nome o il cognome?), mi è semblato di leggere una stroncatura, direbbe Gatto Silvestro.
Eliminai casi sono due:
o abbiamo visto un film diverso (ma non credo) o abbiamo occhiali diversi:)
Non tengo conto del box office, ma della qualità della pellicola :) Ida mi stuzzica il palato, se riuscirò a vederlo me lo guardo :D
RispondiEliminaho visto adesso che dei primi dieci incassi ho visto solo Scorsese, "Ida" merita, vedrai :)
RispondiEliminaFotografia pazzesca, ottimo film.
RispondiEliminaE bella la citazione di Clint. ;)
eh sì, quella frase di Clint è perfetta, senza girare in tondo fa risparmiare molto tempo..
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