Un film unico, all'inizio sembra una cosetta, poi ti prende fino alla fine, in un crescendo verso altro, preda di un occhio che incanta, cattura, trasforma, uccide, forse. Inquietante e bello. Provare per credere.
A Torinói ló (Il cavallo di Torino) - Bela Tarr
Eraserhead dice che i commenti al film di Bela Tarr sono inadeguati (mai stato più d’accordo), Giuliano dice che di affrontare un discorso su Bela Tarr ancora non se la sente, io per mia parte provo a raccontare qualcosa che il film ha scatenato.
A partire dalla storia di Nietsche aTorino un cavallo riporta a casa un uomo, forse il vetturino di quell'episodio. E' una storia con un uomo di 58 anni, della figlia, del cavallo e un pozzo che si asciuga. Bela Tarr fa un film, che nessuno, temo, distribuirà in Italia.
La storia, a partire da pochi elementi con poco contesto, diventa universale, e tutti la possono capire, a vari livelli.
Siamo alla fine della vita di un luogo, la Terra, chissà, appare un compratore di alcol, che cerca di spiegare le cose che succedono, e non succedono, con dei miti e complotti, il padre giudica il tutto come scemenze; appaiono degli zingari che vogliono partire e si invitano al pozzo, il padre deve tirare fuori un’accetta per mandarli via. Intanto il cavallo smette di voler viaggiare e poi anche di mangiare (sta lasciandosi morire?), poi padre e figlia e cavallo partono, ma tornano indietro, è inutile fuggire, l’elogio della fuga non esiste.
Mi è venuta in mente una frase di Cesare Pavese, “Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.”
Tre melodie accompagnano gli eventi, la musica pulsante di Vig Mihaly, la musica incessante del vento e il suono del silenzio.
Il mondo è sempre stato difficile, per molti lo è, e il futuro sarà oscuro. Tutto è essenziale, sorrisi non ce n’è, parole solo quelle indispensabili, anche meno, non esistono telefono, tv, riscaldamento, giornali, un grado zero della tecnologia e dei rapporti umani.
Mi sono venute in mente le parole di Primo Levi, “Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomo…”, un corto circuito mentale, chissà. (Pavese e Levi, sono morti entrambi suicidi, a Torino).
È un film da vedere senza rete, lasciandosene attraversare, abbandonandosi alle immagini, alla storia, ai suoni, (alle associazioni mentali); Bela Tarr non lo ingabbi in schemi precostituiti.
Come volevasi dimostrare ogni commento è inadeguato.
L’ho visto in lingua originale, con sottotitoli in inglese, forse apparirà anche con sottotitoli in italiano, chissà.
Alla fine della visione sai solo che è un film immenso.
A partire dalla storia di Nietsche aTorino un cavallo riporta a casa un uomo, forse il vetturino di quell'episodio. E' una storia con un uomo di 58 anni, della figlia, del cavallo e un pozzo che si asciuga. Bela Tarr fa un film, che nessuno, temo, distribuirà in Italia.
La storia, a partire da pochi elementi con poco contesto, diventa universale, e tutti la possono capire, a vari livelli.
Siamo alla fine della vita di un luogo, la Terra, chissà, appare un compratore di alcol, che cerca di spiegare le cose che succedono, e non succedono, con dei miti e complotti, il padre giudica il tutto come scemenze; appaiono degli zingari che vogliono partire e si invitano al pozzo, il padre deve tirare fuori un’accetta per mandarli via. Intanto il cavallo smette di voler viaggiare e poi anche di mangiare (sta lasciandosi morire?), poi padre e figlia e cavallo partono, ma tornano indietro, è inutile fuggire, l’elogio della fuga non esiste.
Mi è venuta in mente una frase di Cesare Pavese, “Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.”
Tre melodie accompagnano gli eventi, la musica pulsante di Vig Mihaly, la musica incessante del vento e il suono del silenzio.
Il mondo è sempre stato difficile, per molti lo è, e il futuro sarà oscuro. Tutto è essenziale, sorrisi non ce n’è, parole solo quelle indispensabili, anche meno, non esistono telefono, tv, riscaldamento, giornali, un grado zero della tecnologia e dei rapporti umani.
Mi sono venute in mente le parole di Primo Levi, “Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomo…”, un corto circuito mentale, chissà. (Pavese e Levi, sono morti entrambi suicidi, a Torino).
È un film da vedere senza rete, lasciandosene attraversare, abbandonandosi alle immagini, alla storia, ai suoni, (alle associazioni mentali); Bela Tarr non lo ingabbi in schemi precostituiti.
Come volevasi dimostrare ogni commento è inadeguato.
L’ho visto in lingua originale, con sottotitoli in inglese, forse apparirà anche con sottotitoli in italiano, chissà.
Alla fine della visione sai solo che è un film immenso.
California Dreamin' (Nesfarsit) - Cristian Nemescu
morto a 27 anni, sarebbe diventato un grandissimo del cinema.
il film, che non è stato montato del tutto, causa morte, è già bellissimo così, per i miei gusti.
sotto metto qualche recensione sfavorevole, per completezza, giudizi ingenerosi e sbagliati.
i romeni, vedi anche Radu Mihaileanu, in "Train de vie, devono avere un talento per i treni:)
imperdibile, a un passo dal capolavoro.
il film, che non è stato montato del tutto, causa morte, è già bellissimo così, per i miei gusti.
sotto metto qualche recensione sfavorevole, per completezza, giudizi ingenerosi e sbagliati.
i romeni, vedi anche Radu Mihaileanu, in "Train de vie, devono avere un talento per i treni:)
imperdibile, a un passo dal capolavoro.
un film che ti lascia senza parole, non ti stacchi fino alla fine, poi taci.
grande regista, certe cose da sole valgono il film, il dialogo col prete, il poliziotto che piange, il resto aggiungetelo voi.
da non perdere, potente,
grande regista, certe cose da sole valgono il film, il dialogo col prete, il poliziotto che piange, il resto aggiungetelo voi.
da non perdere, potente,
una sorpresa bellissima, un film misurato, non retorico, con attori che ti sembra di conoscere nella vita.
e tutti bravissimi.
sembra che ci concedano il privilegio di farsi raccontare la loro vita.
l'idea di Patriota, poi, è geniale.
non ve ne pentirete.
e tutti bravissimi.
sembra che ci concedano il privilegio di farsi raccontare la loro vita.
l'idea di Patriota, poi, è geniale.
non ve ne pentirete.
Michael Caine in stato di grazia, in un film che è un meccanismo ad orologeria perfetto, una sceneggiatura splendida in un crescendo irresistibile.
servono altre parole per cercarlo?
servono altre parole per cercarlo?
Prenderò più di qualche spunto dai titoli elencati negli ultimi 4 post. Non posso che sottoscrivere quanto dici sulle pellicole che conosco (tzameti, il grande silenzio, the host), però commento qui perché ci sono The Turin Horse, su cui forse ho già detto troppo, e Hunger, che secondo me è un esordio folgorante. Un film perfetto.
RispondiEliminacredo che i blog di cinema servano a conoscere film nuovi, che troppo spesso non vedono le nostre sale.
RispondiEliminae così tutti guardiamo e impariamo prendendo spunto
uno che parla spagnolo userebbe la parola "compartir";)
Prenderò anch'io qualche spunto. Hunger e Get Carter ancora non sono riuscito a vederli ma mi interessano.
RispondiEliminaQuello di Tarr l'ho trovato solo in una qualità non molto decente, quindi aspetterò ancora...
"Hunger" e "Get Carter" valgono molto, non sarà tempo sprecato
RispondiEliminaqui (http://luigilocatelli.wordpress.com/2011/11/25/film-da-non-perdere-stanotte-sulle-tv-gratuite-il-cavallo-di-torino-the-turin-horse-di-bela-tarr-venerdi-25-novembre-2011/#comments), nei commenti, i link per "A Torinói ló", con sottotitoli in italiano, trasmesso da Fuoriorario.
funziona:)
Arrebato film spettacolare! l'ho trovato splendido, mi fa estremament piacere vederlo comparire da queste parti :)
RispondiEliminaper Tarr aspetto un altro po'... :)
California Dreamin' l'ho segnato proprio su tua segnalazione :)
Hunger è un Capolavoro, non si può aggiungere altro.
L'Accademia di Platone non l'avevo mai sentito ma lo segno con piacere!
a Get Carter non gli davo una lira, ma se dici che vale... :)
per Accademia, California e Carter mi dirai:)
RispondiEliminaHunger e Arrebato li ho trovati frugando nei blog:)
i film di Bela Tarr non invecchieranno mai:)
Grazie per il link! ;)
RispondiEliminade nada!
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