domenica 18 settembre 2016

Il dono - Sam Raimi

bravi attori, famosi allora, uno vincerà l'Oscar come miglior attore non protagonista 15 anni dopo.
alla sceneggiatura Billy Bob Thornton.
Sam Raimi è uno che sa fare i film che non annoiano, sembra che abbia fatto milioni di film, ne ha fatto solo 15, è che vengono citati milioni di volte.
niente è come sembra, abbiamo il colpevole perfetto, il poliziotto non crede a chi legge le carte, ma lo costringono dall'alto a sentire la veggente (come accade qui).
non sarà un capolavoro, ma un film "minore" (come dicono in giro) di un grande regista è sempre un bel film.
buona visione - Ismaele







All’epoca ero andata a vedere The Gift al cinema ed ero rimasta piacevolmente sorpresa. Conoscevo Raimi solo per film truculenti, divertenti e a loro modo cartooneschi, quindi mi ero aspettata una pellicola totalmente diversa da quella che poi avrei visto. The Gift, infatti, è un film delicato, non conosco aggettivo migliore. E' delicato come i modi della protagonista, come l'equilibrio tra il sogno e la realtà o la vita e la morte, come le regole non scritte che governano una cittadina di persone ignoranti, bigotte, timorose e disturbate che non si rendono conto di sopravvivere solo grazie al cuore pulsante incarnato nella sensitiva Annie, delicato e fragile come la stabilità di una famiglia un tempo felice o come la mente di un essere umano. The Gift è un film ingenuo, non lo nego, perché molto di quello che succede sembrerebbe governato più da un deus ex machina che da una storia ispirata ad una persona realmente esistente (la madre di Billy Bob Thornton, qui in veste di sceneggiatore) e non manca di momenti gore che potrebbero disturbare lo spettatore meno scafato, ma ai miei occhi è sempre sembrato come una favola dei Fratelli Grimm, incredibile, semplice e paurosa al tempo stesso…
The Gift, nella mia modesta opinione, è una ghost story tra le migliori che possiate trovare in circolazione, permeata da una giusta dose di ineluttabile tristezza e arricchita da splendide immagini oniriche, un gioiellino forse spesso dimenticato ma assolutamente da riscoprire.

The movie is ingenious in its plotting, colorful in its characters, taut in its direction and fortunate in possessing Cate Blanchett. If this were not a crime picture (if it were sopped in social uplift instead of thrills), it would be easier to see the quality of her work. By the end, as all hell is breaking loose, it's easy to forget how much everything depended on the sympathy and gravity she provided in the first two acts…

…Nonostante tutti i buoni (e personalissimi) propositi di Thornton, però, la sceneggiatura non riesce ad evitare di scadere nel banale e nel già visto, e solo i virtuosismi registici di Raimi evitano la noia ed il totale déjà vu. Si pasticcia tra cartomanzia ed esperienze extrasensoriali, sogni premonitori e comunicazione coi defunti, in una corsa all’accumulo che certo non giova alla fluidità del film. Il cast, comunque, ben si adatta anche ad un soggetto non proprio coerentissimo, ed i personaggi risultano il più possibile convincenti, con la sola, grande eccezione di Cate Blanchett, mai del tutto a proprio agio nei panni della protagonista, e decisamente in sordina rispetto ad altre sue interpretazioni. Il gusto horror di Raimi, comunque, garantisce alcune sequenze se non proprio memorabili comunque tali da giustificare la visione, ed il personaggio di Ribisi regala alcuni momenti emozionanti e struggenti (pur con un colpo di scena finale telegrafato). Da ultimo, The Gift – Il dono è un film riuscito a metà, penalizzato da un soggetto non proprio brillante, ma valorizzato da una regia capace e creativa ed un cast all’altezza. Gli appassionati troveranno comunque di che divertirsi, nonostante tutto, e tutti gli altri potranno magari gustarsi qualche brivido.
da qui

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