bravi attori, famosi allora, uno vincerà l'Oscar come miglior attore non
protagonista 15 anni dopo.
alla sceneggiatura Billy Bob Thornton.
Sam Raimi è uno che sa fare i film che non annoiano, sembra che abbia fatto
milioni di film, ne ha fatto solo 15, è che vengono citati milioni di volte.
niente è come sembra, abbiamo il colpevole perfetto, il poliziotto non
crede a chi legge le carte, ma lo costringono dall'alto a sentire la veggente
(come accade qui).
non sarà un capolavoro, ma un film "minore" (come dicono in giro)
di un grande regista è sempre un bel film.
buona visione - Ismaele
All’epoca ero andata a vedere The Gift al cinema ed ero
rimasta piacevolmente sorpresa. Conoscevo Raimi solo per film
truculenti, divertenti e a loro modo cartooneschi, quindi mi ero aspettata una
pellicola totalmente diversa da quella che poi avrei visto. The Gift,
infatti, è un film delicato, non conosco aggettivo migliore. E' delicato
come i modi della protagonista, come l'equilibrio tra il sogno e la realtà o la
vita e la morte, come le regole non scritte che governano una cittadina di
persone ignoranti, bigotte, timorose e disturbate che non si rendono conto di
sopravvivere solo grazie al cuore pulsante incarnato nella sensitiva Annie,
delicato e fragile come la stabilità di una famiglia un tempo felice o come la
mente di un essere umano. The Gift è un film ingenuo, non lo
nego, perché molto di quello che succede sembrerebbe governato più da un deus
ex machina che da una storia ispirata ad una persona realmente esistente (la
madre di Billy Bob Thornton, qui in veste di sceneggiatore) e non manca di
momenti gore che potrebbero disturbare lo spettatore meno scafato, ma ai miei
occhi è sempre sembrato come una favola dei Fratelli Grimm, incredibile,
semplice e paurosa al tempo stesso…
…The Gift, nella mia modesta opinione, è una ghost story tra le
migliori che possiate trovare in circolazione, permeata da una giusta dose di
ineluttabile tristezza e arricchita da splendide immagini oniriche, un
gioiellino forse spesso dimenticato ma assolutamente da riscoprire.
…The movie is ingenious in its plotting,
colorful in its characters, taut in its direction and fortunate in possessing
Cate Blanchett. If this were not a crime picture (if it were sopped in social
uplift instead of thrills), it would be easier to see the quality of her work.
By the end, as all hell is breaking loose, it's easy to forget how much
everything depended on the sympathy and gravity she provided in the first two
acts…
…Nonostante tutti i buoni (e personalissimi) propositi di Thornton, però,
la sceneggiatura non riesce ad evitare di scadere nel banale e nel già visto, e
solo i virtuosismi registici di Raimi evitano la noia ed il totale déjà
vu. Si pasticcia tra cartomanzia ed esperienze extrasensoriali, sogni
premonitori e comunicazione coi defunti, in una corsa all’accumulo che certo
non giova alla fluidità del film. Il cast, comunque, ben si adatta anche ad un
soggetto non proprio coerentissimo, ed i personaggi risultano il più possibile
convincenti, con la sola, grande eccezione di Cate Blanchett, mai del tutto a
proprio agio nei panni della protagonista, e decisamente in sordina rispetto ad
altre sue interpretazioni. Il gusto horror di Raimi, comunque, garantisce
alcune sequenze se non proprio memorabili comunque tali da giustificare la
visione, ed il personaggio di Ribisi regala alcuni momenti emozionanti e
struggenti (pur con un colpo di scena finale telegrafato). Da ultimo, The
Gift – Il dono è un film riuscito a metà, penalizzato da un soggetto
non proprio brillante, ma valorizzato da una regia capace e creativa ed un cast
all’altezza. Gli appassionati troveranno comunque di che divertirsi, nonostante
tutto, e tutti gli altri potranno magari gustarsi qualche brivido.
da qui
Grazie per la citazione :)
RispondiEliminanoblesse oblige :)
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