tratto da un grande romanzo di Hrabal (qui), con la sceneggiatura (anche) dello scrittore, Jirí Menzel gira un fim che non si dimentica.
la bella e travolgente Maryška, amata fedelmente e devotamente da Francin (è vero anche il contrario!), è il centro del film.
arriva il cognato Pepin, che non sa parlare a bassa voce, che la trascina nel suo folle mondo.
chiunque veda Maryška non capisce più niente (e come dargli torto?).
è un film leggero, fiabesco, a un palmo da terra, toccato da una grazia ceca e hrabaliana.
insomma un piccolo capolavoro da godere, una bellezza di film - Ismaele
la bella e travolgente Maryška, amata fedelmente e devotamente da Francin (è vero anche il contrario!), è il centro del film.
arriva il cognato Pepin, che non sa parlare a bassa voce, che la trascina nel suo folle mondo.
chiunque veda Maryška non capisce più niente (e come dargli torto?).
è un film leggero, fiabesco, a un palmo da terra, toccato da una grazia ceca e hrabaliana.
insomma un piccolo capolavoro da godere, una bellezza di film - Ismaele
QUI
il film completo, in
ceco, (per chi può)
…L’ordinatissimo Francin è
amministratore di una fabbrica di birra, e la sua giovane e affascinante
mogliettina, Maryška, vive al suo fianco una vita piena d’entusiasmo e di
slanci, mettendo spesso in difficoltà lo sposo con un comportamento fra il
fanciullesco e l’imbarazzante. Le cose peggiorano (o, a seconda del punto di
vista, si fanno ancora più allegre) quando arriva in visita “per non più di
quindici giorni” il fratello di Francin, il calzolaio Pepin, chiacchierone
colossale che entra subito in sintonia con Maryška. La donna ha sentire e
modi liberi ed innocenti che ne fanno quasi una musa pagana, il cognato ha un
mondo intero di storielle da raccontare e trova in questa “vestale
liberty” dai capelli scintillanti e viventi un’ascoltatrice ideale. Lo
scompiglio e l’idillio campagnolo convivono, fin quando i due, ad onta di ogni
tentativo di vita tranquilla, si arrampicano sulla ciminiera del birrificio,
costringendo all’intervento persino i locali pompieri. “Per fortuna” del
disperato Francin, mentre sta ballando con lo zio Pepin Maryška si sloga una
caviglia. Ma cambiamenti ancora più radicali stanno per avvenire: la giovane si
decide al passo fatale di tagliare la propria stupenda ed ammiratissima chioma
di capelli, quei “capelli di cui [mio marito] si era innamorato quando esisteva
ancora l’impero austroungarico e per amore dei quali mi aveva sposato”. Con la
sua nuova acconciatura Maryška incontra il suo allibito maritino e gli rivela
che è in arrivo un lieto evento. Con La tonsura Hrabal volle presentare un
quadro autobiografico intriso di femminile e di sana, scoppiettante paganità:
quella rappresentata nel film è la sua famiglia, Marie/Maryška è sua madre,
Pepin è lo zio che fu sua “musa” e fonte di ispirazione a più riprese per i
suoi celebri “stramparloni”. È il film che segna il ritorno sulle scene
ufficiali della coppia Hrabal-Menzel dopo alcuni anni di interruzione forzata,
e che porta al loro apice le tendenze idilliche, aproblematiche della
interpretazione menzeliana del grande scrittore. Anche per questi motivi ebbe
un enorme successo, contribuendo a far diventare La tonsura uno dei testi
hrabaliani più amati dai lettori e dal pubblico medio.
In a small Czech
town, sometime in the 20’s or maybe early 30’s, Francin (Jirí Schmitzer)
manages a brewery. His wife Maryska (Magda Vásáryová) is the apple of his
eye… and everyone else’s. With long, beautiful golden hair and a playful,
carefree attitude about life, she catches attention wherever she goes.
Francin adores his wife and she adores him, but he’s the more reserved type and
all this attention makes him uncomfortable. The situation gets worse when
his brother Peppin (Jaromír Hanzlík) comes to town. A cobbler by
training, he takes up a job at the brewery. Peppin is a jocular fellow
who never stops running his mouth, and it’s always running at full
volume. His endless stream of anecdotes is a source of annoyance for
Francin, and it’s double the trouble when Maryska joins him in his fun.
This is a
delightful comedy from Jirí Menzel. The relationship between Francin and
Maryska is sweet and warm, despite his reservations about her behavior and his
disapproval of the leers she gets. They give each other gifts and enjoy
sensual play (like the odd “therapeutic fulguration apparatus” he uses on her)…
the relationship never feels threatened, only Francin’s nerves. Schmitzer
doesn’t portray the character with exaggerated exasperation, he’s more
well-rounded than that. Vásáryová is what you might call a “force of
nature”. She’s vibrant and bursting with joie de vivre. She has
a passion for the simple pleasures, like a heaping plate of pork (Francin, on
the other hand, gets queasy around meat). And Hanzlík has wonderful comic
sensibilities, a complete lack of self-awareness. It’s a charming trio of
performances, and the supporting cast is enjoyable as well.
Much of the film
plays like a silent comedy (“This isn’t a Charlie Chaplin movie!” one of the
brewery board members exclaims when Peppin starts creating chaos) but only once
or twice does the slapstick become annoying. There’s a running gag
involving one of the brewery workers constantly being inadvertently injured by
Peppin’s antics. I laughed every time it happened.
The film’s title
refers to the changing times, as distances between towns, nations, cultures
grow shorter (the theme is perhaps hammered home a little too heavily at the
end). Attitudes are shifting, and Francin must make some changes
too. The ending is an interesting juxtaposition of events that suggests
things will somehow be okay from Francin and Maryska. It’s a warm,
nostalgic, joyful and funny little movie.
The Czech movie
industry is famous for its masterpieces. And when they meet a genius as Hrabal
the outcome is excellent. The story is about a country-side brewery somewhere
in Czech republic, at the beginning of the 20th century (maybe right after
WWI). We get a very good picture of the nature of czech people influenced by
the rigurous Germans (represented by the manager of the brewery) and the
cheerful slavic nature of men who like good food and lots of beer. We get also
a glimpse of the beauty of the Czech women in the person of the wife of the
manager. The movie shows also very well the change of the society in those
times. At the beginning everything is happening slowly, everybody is calm, and
gradually things quicken up, distances shorten and the world is changing
radically. If you like american comedy, please dont watch this movie. You wont
understand it. But if you like to see a good European movie, you should not
miss this.
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