martedì 8 luglio 2025

Il magistrato - Luigi Zampa

il boom italiano era nell'aria, ma l'economia era ancora sottosviluppata, i lavoratori erano poco più che schiavi, i capitani d'industria erano ancora (o sono?) degli sfruttatori e degli imbbroglioni.

il magistrato inizia la sua attività con un caso d'omicidio più complesso di quello che sembra, lui vive in una camera da una famiglia complicata, con il padre che non riesce a soddisfare le attese della moglie e del mondo, un travet che non riesce a diventare un arrampicatore.

Luigi Zampa è bravissimo, il film si vede benissimo ancora oggi.

peccato che pochi conoscano il film.

buona (sorprendente) visione - Ismaele




QUI si può vedere il film completo, in italiano

 

 

Ingiustizie e ritratto di famiglia in attesa del boom economico. Due film al prezzo di uno:da una parte un giovane magistrato idealista indaga sull'omicidio di un portuale disonesto ad opera di un lavoratore a cui era stata fatta terra bruciata intorno e per questo ridotto alla fame. Dall'altra parte la storia della famiglia che affitta una stanza al suddetto magistrato per difficoltà economiche le quali si fanno via via più pressanti quando il capofamiglia perde il lavoro. Esito tragico... Un film i cui due sottotesti non compenetrano tra loro e che parla di temi molto attuali anche se ha ormai mezzo secolo di vita:oggi la disoccupazione è sulla bocca di tutti in modo drammatico,così come le difficoltà economiche che affliggono moltissime famiglie. E c'è ancora tutto quel sottobosco di faccendieri,caporali che rende il lavoro un privilegio da pagare a caro prezzo. Il problema è che Zampa non è Rosi ma infarcisce il tutto sempre di connotazioni quasi da commedia di costume e forse stavolta non era il caso. A tratti il tono si fa declamatorio anche fastidiosamente in altri frangenti si parla dei giovani di allora in termini assai generici....un occasione sprecata in sintesi...

da qui

 

Giudice istruttore indaga su un omicidio commesso al porto di Genova e intanto assiste impotente alla rovina della famiglia che lo ospita. Zampa ci racconta l'altra faccia del miracolo economico e un'Italia che non c'è più, ma che alcuni problemi li ha lasciati in eredità a quella attuale. Suarez più testimone che protagonista e infatti a restare impressi sono soprattutto l'onesto ma debole Périer, l'acqua cheta Sassard, il canagliesco Serato e una Cardinale intensa in pochi attimi. Finale triste, ammorbidito da un invito alla speranza.

da qui

 

…Non ravviso populismo o demagogia nella sceneggiatura di Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa, nè granché didascalismi in questo film di Zampa, pienamente inserito nella sua  narrativa di realismo civile e di quegli anni, nè tantomeno affondare nel facile melodramma, ma anzi, una acuta capacità che gli era personale caratteristica stilistica, nel saper delineare con maestria e incisività già la decadenza e il distruttivo -verso tutti coloro che non sono dei rettili senza sangue caldo- marciume del lavoro e dell'economia di un mondo che la propaganda di chi a cui va tutto bene e non potrebbe essere altrimenti, vuole farci apparire tutto raggiante, senza lontanamente poterlo essere.  Un affresco familiare e una cronaca giudiziaria del lavoro nell'Italia del 1959. Che si rivolge ancora più chiaramente a quella del 2019, e in maniera netta del 2025.

da qui

 

Scevro da appeal di carattere spettacolare e con praticamente nessuna divagazione di carattere evasivamente comico o sterilmente sentimentale, un film che Zampa precipita senza fronzoli nello specchio scuro degli anni del boom, raccontando con un plot di consistenza quasi "naturalista" il progressivo sfaldarsi di un sistema di valori che misura ormai la dignità con il "benessere" e il capriccio. Non meraviglia che il suo non far sconti a niente e nessuno, compresa la confezione, lo abbia relegato nel dimenticatoio. Grande Perier, travet gogoliano oppresso e sconfitto, rigido Suarez.

da qui

 

Un magistrato alle prime armi arriva in una grande città e resta invischiato nelle faccende complicate della famiglia presso cui è in affitto. Scoprirà così molte cose di sé e gli aspetti più cruenti della vita. Film con un’evoluzione drammatica molto profonda, al di là delle pagine da romanzetto di provincia che potrebbe offrire. Un po’ sbrigativa in alcune soluzioni narrative, è comunque una storia che prende, fino al suo epilogo tristemente inaspettato.

da qui

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