un esempio di comicità "alta", con due grandi attori, Lino Ventura e Jacques Brel (anche gli altri sono bravi, giusti al posto giusto), grazie alla sceneggiatura di Francis Veber e alla regia di Edouard Molinaro.
Jacques Brel è un amico che non vorresti mai, perché ti vuole troppo, e Lino Ventura ha una pazienza immensa, vedere per credere.
è un film che non ti dimentichi, sicuro - Ismaele
Ralf Milan è un killer di professione che è stato incaricato
dalla malavita di eliminare un testimone scomodo: per tale motivo prende
alloggio in un hotel di fronte al palazzo di giustizia di Montpellier dove
il suo "bersaglio" dovrà presentarsi. Un suo vicino di stanza,
Francois Pignon, rappresentante di camicie, in crisi depressiva per essere
stato da poco piantato dalla moglie, tenta il suicidio nella stanza da bagno
provocando però un'inondazione. Milan lo salva e persuade i responsabili
dell'albergo a non chiamare la polizia, promettendo di prendersi cura di
Pignon. Egli si troverà irrimediabilmente coinvolto nei problemi di Pignon che,
dimostrandosi fin troppo riconoscente al punto di divenire insopportabilmente
invadente, manderà a monte la sua missione.
…Anche
se oggi in Italia questo film è piuttosto dimenticato (non esiste ancora la
versione in dvd, pur essendo una coproduzione Francia/Italia*), bisogna
riconoscere che è diventato una sorta di standard; sia perché è il primo
episodio della cosiddetta "saga" di Pignon, il personaggio in apparenza
ingenuo creato da Francis Veber (sceneggiatore di L'emmerdeur) che poi ritroveremo ne La
cena dei cretini e L'apparenza inganna, sia perché è un mirabile esempio di commedia
"a valanga", in cui gli avvenimenti precipitano in modo sempre più
frenetico via via che la storia avanza, coinvolgendo sempre nuovi personaggi e
ciò nonostante mantenendo un ritmo e una struttura perfettamente controllati. E
che il film fosse da prendere ad esempio di commedia ben riuscita, lo dimostra
anche il fatto che niente meno che Billy Wilder ne ha fatto il remake
hollywoodiano (Buddy Buddy, quello che resterà il suo ultimo film), con Jack
Lemmon e Walter Matthau nei ruoli rispettivamente di Jacques Brel e Lino
Ventura…
Questo
film è veramente divertente. Vabbè lo ammetto,sono di parte perché adoro Lino
Ventura e la sua faccia quadrata come il suo corpo, le sue rughe
espressive, quello sguardo infuriato,quei modi spicci e concreti. Ha il volto
perfetto del gangster o del poliziotto di una volta (si veda il bellissimo
Ultimo domicilio conosciuto). Qui la trovata geniale è fargli fare il sicario
ultra professionale,trasportando tutto l'ingombro del personaggio in una
commedia affibbiandogli Pignon/Brel che più che una spalla sembra una pustola, un bubbone fastidioso che ti sta sempre appiccicato, fino alla fine. Inutile
sottolineare che la comicità del film sta nel contrasto tra le due
personalità e negli equivoci che si vengono a creare,inutile cercare di
comprendere il killer che si trova addosso questa forza della natura capace di
levare la pazienza ad un santo,che sembra fatta apposta per rovinargli i
piani, impossibile resistere al finale che non vi racconto per non sciupare la
sorpresa.
da qui
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