mercoledì 17 maggio 2023

Fragile – A Ghost Story – Jaume Balaguerò

una storia di fantasmi, o meglio di morti che non vogliono lasciare un posto.

nessuno capisce, sembra, e la verità è troppo complicata e pesante da sopportare. 

non mancheranno morti, paura e colpi dai scena.

un gran bel film, promesso.

buona (ortopedica) visione - Ismaele

 

 

 

 

Fragile è un film che entra dentro, sotto la pelle e  nel profondo, lasciando alla fine della visone un senso di tristezza incredibile, grazie soprattutto alla storia che viene raccontata. Vi consiglio di guardarlo assolutamente perché non rimarrete delusi da questa perla del genere horror.

da qui

 

Ciliegina sulla torta Fragile - A Ghost Story la solita fregola post illuminista di voler spiegare sempre tutto a tutti i costi con il consueto meccanismo della ricerca (da sonno invincibile le scene nell’archivio a scartabellare documenti e foto) che giunge alla “terribile rivelazione finale” che tanto terribile o inaspettata non è… Si cerca di far luce quando si dovrebbe invece metter paura e addensare le ombre.

Peccato perché vi sono alcuni aspetti molto interessanti nella pellicola, partendo da una buona scelta delle location per poi passare a un efficace senso di provvisorietà dato dalle stanze dell’ospedale piene di cartoni e gente che trasloca per poi finire nella creazione di un nuovo totem orrorifico genuinamente spaventoso e sufficientemente originale come quello del fantasma “meccanico”.

Un finale "tenerone" e new age (che bara sulle premesse date in pasto allo spettatore ma piacerà a fidanzatini e bambini), un sonoro usato in modo terrorista e un montaggio particolarmente disastroso (basti la sola sequenza del blocco dell’ascensore e sua risoluzione) completano il quadro di una pellicola facilmente dimenticabile.

Fragile - A Ghost Story: ulteriore tappa in un processo di americanizzazione che il regista segue ormai da anni quando sia sul versante interno (Amenabar) che sul piano dell’horror europeo la propensione sembra essere quella di una ricerca distante da certe soluzioni ormai abusate.

da qui

 

Per Balaguerò la paura, prima che un’emozione, è un sentimento: scaturisce da uno sfaldamento interiore, da una perdita e dal troppo amore riversato per colmarla. La scelta di storie prototipiche, di un cinema classico a rischio non scansato di cliché è funzionale al riconoscimento immediato ed empatico di personaggi e dinamiche relazionali, dimostrando, al contempo, che non occorrono idee nuove per creare un racconto interessante. "Fragile", meno equilibrato rispetto ad altre opere del regista e con qualche enfasi forzata, è un'apnea intensa e coinvolgente, dall'ottima resa atmosferica.

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Nel complesso un discreto prodotto, anche se da un regista di quel livello mi sarei aspettato qualcosina in più.
Il film consta di una prima parte molto lenta; non si arriva mai alla noia, però effettivamente ci si accorge che succede troppo poco, e i personaggi in scena non vengono approfonditi in maniera adeguata.
La scelta di costruire l'atmosfera mostrando poche scene horror è indovinata: l'atmosfera è un punto di forza della pellicola.
Nell'ultima parte il film acquista in termini di chiarezza espositiva, mettendo a fuoco il fulcro dell'intera vicenda, ma purtroppo perde tantissimo mostrando l'entità paranormale in tutto il suo "splendore".
In conclusione parliamo di un film girato bene e con qualche interessante scena all'attivo, seppur la sceneggiatura non offra veramente niente di nuovo sotto il sole.
Visione consigliata a tutti gli amanti dell'horror, senza aspettarsi il film dell'anno.

da qui

 


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