giovedì 11 maggio 2023

Villetta con ospiti - Ivano De Matteo

Ivano De Matteo gira sempre film tragici, dietro le facciate rispettabili ci sono storie terribili, e lo fa benissimo.

in Villetta con ospiti i riccastri sulle spalle dei poveracci hanno il controllo di tutto, ma non sempre, e in quei frangenti le cose sono fuori controllo, e non ci sono innocenti.

non è un capolavoro, ma è un film che merita, promesso.

buona (piccola città bastardo posto) visione - Ismaele



QUI si può vedere il film completo, su Raiplay

 

 

È certamente uno dei pregi del cinema di De Matteo quello di scuotere e di mettere di fronte alla dura realtà quella che può capitare a tutti noi anche se sembra solo far parte delle vite degli altri, quelle che si ascoltano al telegiornale. Villetta con ospiti ricorda, infatti, vagamente un noto fatto di cronaca attuale anche se non si ispira a una vicenda in particolare ma lascia dentro lo sgomento dei misfatti familiari ai quali la realtà ci ha abituati. Pregiudizi inestirpabili – lo straniero malvagio e ladro –  e cliché – il marito con l’amante più giovane e la moglie sposata solo per convenienza, l’adolescente incazzata con il mondo – vengono ribaltati in un solo istante e tutti saranno sullo stesso piano…

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...la messa in scena disturbante, l'idea di un paese piccolo stretto entro i confini di un bosco selvatico, un non-luogo dove i meccanismi sociali si ripetono stancamente e stancamente ripropongono le proprie nefandezze: tradimenti, corruzioni, violenze e falsità. E in questo scenario si innesta un giallo in cui non si deve scoprire l'assassino. Perché, tornando al possibile titolo iniziale di hitckokiana memoria, l'interesse del regista sta nelle reazioni alle azioni più che alle azioni in sé. Il responsabile è nell'aria; la colpa regina consiste nella volontà di preservare ad ogni costo lo status quo. Ma dove pecca, allora, il lodevole tentativo di De Matteo? In uno sbilanciamento, si potrebbe dire. In un soggetto che ha la meglio sugli interpreti, appiattendoli o facendone dei cliches…

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Nessuno è innocente, in quest’ensemble di varia umanità. E sullo scacchiere di una tragedia annunciata, si muovono gli archetipi di una società alla deriva.

Il regista Ivano De Matteo e la sceneggiatrice Valentina Ferlan, coppia nel cinema e nella vita, hanno immaginato un’opera fondata sull’ombra del dubbio, che non impartisse giudizi né condanne, ma insinuasse piuttosto una serie di interrogativi. E il risultato è un Noir in piena regola, girato in pellicola e costruito come una sessione d’improvvisazione jazz.

La fotografia di Maurizio Calvesi, il montaggio di Marco Spoletini e la colonna sonora di Francesco Cerasi: questi gli alleati di Ivano De Matteo, per un film che possiede il fascino del 35 millimetri e l’incedere della tragedia contemporanea…

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Per gran parte della vicenda l’unica ad ergersi moralmente sopra gli altri è infatti la domestica rumena, quasi parossistica nella sua bontà dimessa e nel suo istinto sacrificale.
Ma il finale di Villetta con ospiti, che sarà sicuramente tacciato di essere forzatamente nichilista e che ciò nonostante ha il coraggio di andare fino in fondo, abbraccerà anche lei in questa spirale di sordida e quotidiana discesa agli inferi. In fondo tutto ha un prezzo, anche un figlio morto, soprattutto per una schiava che viveva “negli scantinati come i topi“.

L’ultima svolta della storia non è, per restare in tema alla prima analogia, un semplice coup de théâtre ma l’attestazione di una preordinata tesi nella quale De Matteo continua a inscrivere il suo cinema: per salvarsi dalla banalità del male bisogna prima denunciarla per come essa stupidamente si dipana. In fondo anche nella nostra realtà per delegittimare l’assolutezza di qualunque tipo di difesa è bastato legittimarne gli abusi.

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