un film che appassiona e che inquieta.
merita, merita, merita (a proposito di ripetizioni) - Ismaele
Un uomo con la moglie ha appena preso
possesso di una casa in montagna. In un momento di relax scorge nel bosco
antistante la recinzione una giovane donna che si spoglia. Esce e la va a
cercare. Quando la trova è nuda e distesa vicino ad un masso. Ha perso i sensi,
o è morta, non ho capito. Mentre s'avvicina viene aggredito con una forbice da un uomo con la testa
completamente fasciata da una garza rosso-rosa. Fugge. Finisce in una casa
vicino. Sfonda una vetrata ed entra. Trova apparecchiature tecnologiche il cui
scopo è indefinibile ed un walkie-talkie acceso. Parla ed un uomo gli risponde.
Gli consiglia di fuggire fino all'altro edificio dove lui si trova perché
l'inseguitore. Hector, l'inseguito, raggiunge l'uomo, una specie di scienziato,
che lo invita ad entrare in una vasca piena di un liquido bianco per
nascondersi dal "garzato" che sta arrivando. E' notte, la vasca si
chiude, potrebbe annegare, ma ne esce vivo solo che ora è giorno. Ma è giorno
precedente, non successivo! Ha viaggiato nel tempo…
…per gran parte dell’opera
l’interesse rimane alto quanto il divertimento, la suspense non viene mai a
calare per merito di soluzioni visive e di montaggio semplici quanto efficaci e
della padronanza dei tempi del thriller, mai interrotti da spiegazioni
fantascientifiche troppo verbose.
Ne guadagnano la storia e il
senso di smarrimento del protagonista che dovrà imparare da solo a coordinare
gli eventi nel tempo.
Ipnotica la figura del killer
bendato come una mummia, esplicito riferimento al mostro della Universal, e
ottima prova di scrittura e regia la lunga sequenza della sua creazione,
disvelamento passo dopo passo di una personalità che ha oltrepassato il limite
e che dopo questa trasfigurazione non potrà più tornare indietro.
…Lo spunto geniale del film, forse dovuto a
budget o semplicemente deciso a tavolino, è limitare il viaggio nel tempo a
sole 2 ore e lo spazio a pochi km quadrati. Non ci sono altre epoche, nessun
altro luogo, Hector piomba in un inferno di ripetitività concentrato in
pochissime ore di cui è allo stesso momento artefice e vittima. C'è un senso di
ineluttabile, di immodificabile…
un super cult che secondo me si pone a un livello meno cerebrale di Primer. Paradossi temporali for dummies!
RispondiEliminaè vero, "Primer" ha bisogno di un sacco di spiegazioni, Hector molto meno, è più alla portata:)
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