non sai cosa ti perdi, cercalo - Ismaele
… Un alieno (Brad Dourif) racconta con passione e malinconia
un sogno infranto: creare un avamposto, una "Casa Bianca", base e
centro nevralgico di un popolo sconosciuto alla ricerca di un luogo, la Terra,
per aprire nuove frontiere. La metafora extraterrestre diviene una sorta di
pretesto per fotografare la condizione umana e dichiarare che i veri alieni
siamo noi, che nello spazio esploriamo nuove strade di speranza per la prossima
civiltà.
Sospeso fra interminabili e poetiche sequenze, The wild blue yonder è passato, presente e futuro dei viaggi nello spazio dell'umanità. Non un'esplorazione, ma il desiderio di un nuovo sogno e di una terra che sia migliore della nostra, ormai giunta allo stremo delle forze.
Una piccola ed ecologica Odissea nello Spazio per comprendere che il cinema può essere filosofia e comunicazione dello stato delle cose.
Sospeso fra interminabili e poetiche sequenze, The wild blue yonder è passato, presente e futuro dei viaggi nello spazio dell'umanità. Non un'esplorazione, ma il desiderio di un nuovo sogno e di una terra che sia migliore della nostra, ormai giunta allo stremo delle forze.
Una piccola ed ecologica Odissea nello Spazio per comprendere che il cinema può essere filosofia e comunicazione dello stato delle cose.
… L’ignoto
spazio profondo non è solo e semplicemente un film: è una esperienza di vita,
che richiede una forte partecipazione dello spettatore, il quale deve lasciarsi
andare, sempre preso tra i due poli della razionalità, simboleggiata dalle
teorie esposte dagli scienziati, e dell’emozione più pura, rappresentata dal
lirismo di stampo onirico. E’ una gemma che ognuno di noi dovrebbe amare
portare con sé: dopo averlo visto, non lo si può dimenticare. Non possiamo non
ringraziare Herzog e i suoi collaboratori per averci regalato un’opera geniale,
un orizzonte lontano all’interno del panorama troppo spesso asfittico del
cinema odierno.
… Siamo piccoli, stupidi, presuntuosi, saccenti, volgari,
irriverenti e soprattutto assolutamente refrattari ai saggi consigli di un
alieno che è scappato da un pianeta morente dove gli astronauti hanno cercato
una via di salvezza.
L’uomo distrugge prima di conoscere. Analizza a posteriori senza permettere alla sua insignificante materia di liberare nell’aria le sue idee, volando alto, cercando soluzioni per tutti, accettando gli alieni e i consigli che tentano di far arrivare a chi è troppo impegnato a distruggere tutto.
Il regista tedesco vola, nuota, gira piroette del pensiero associando concetti liberi dalla forza gravitazionale. Scava per illustrare l’ignoto spazio profondo regalando perle di leggera saggezza, a chi ingrassa a suon di inutili manifestazioni di squallido dominio della natura per continuare a regnare sui propri simili…
L’uomo distrugge prima di conoscere. Analizza a posteriori senza permettere alla sua insignificante materia di liberare nell’aria le sue idee, volando alto, cercando soluzioni per tutti, accettando gli alieni e i consigli che tentano di far arrivare a chi è troppo impegnato a distruggere tutto.
Il regista tedesco vola, nuota, gira piroette del pensiero associando concetti liberi dalla forza gravitazionale. Scava per illustrare l’ignoto spazio profondo regalando perle di leggera saggezza, a chi ingrassa a suon di inutili manifestazioni di squallido dominio della natura per continuare a regnare sui propri simili…
…La trama non c'è, o
meglio è solo un pretesto per avviare una serie di riflessioni sulla nostra
Terra, sull'importanza del rispetto che l'uomo deve avere per la natura e le
sue risorse.
Brad Dourif, qui forse alla sua migliore interpretazione, presta la sua capacità attoriale per rendere un alieno(dalle fattezze molto umane) che narra una storia di disastri ecologici e ricerca di nuovi mondi. Temi estremamente appassionanti per la fantascienza, che Herzog tratta però in maniera assolutamente fuori da ogni convenzione.
Ai monologhi dell'alieno Dourif si intervallano splendide immagini: alcune tratte dagli archivi della Nasa, altre girate in Antartide nelle fredde acque del Mare di Ross e sull'isola omonima. A far da sfondo a queste Herzog sceglie una colonna sonora estremamente evocativa, musica da camera eseguita dal violoncellista olandese Ernst Reijseger alternata ai cori dei "Cuncordu e Tenore de Orosei".
Questo film, come appare chiaro da quanto scritto sopra, non è per tutti. E' come volere stappare un buon rosso d'annata e goderselo in silenzio per fuggire dal rumore della vita quotidiana, è ricercare un momento di meditazione per sentire la vita che ci scorre nelle vene…
Brad Dourif, qui forse alla sua migliore interpretazione, presta la sua capacità attoriale per rendere un alieno(dalle fattezze molto umane) che narra una storia di disastri ecologici e ricerca di nuovi mondi. Temi estremamente appassionanti per la fantascienza, che Herzog tratta però in maniera assolutamente fuori da ogni convenzione.
Ai monologhi dell'alieno Dourif si intervallano splendide immagini: alcune tratte dagli archivi della Nasa, altre girate in Antartide nelle fredde acque del Mare di Ross e sull'isola omonima. A far da sfondo a queste Herzog sceglie una colonna sonora estremamente evocativa, musica da camera eseguita dal violoncellista olandese Ernst Reijseger alternata ai cori dei "Cuncordu e Tenore de Orosei".
Questo film, come appare chiaro da quanto scritto sopra, non è per tutti. E' come volere stappare un buon rosso d'annata e goderselo in silenzio per fuggire dal rumore della vita quotidiana, è ricercare un momento di meditazione per sentire la vita che ci scorre nelle vene…
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