Tre Film Al Giorno, Tre Libri Alla Settimana, Dei Dischi Di Grande Musica Faranno La Mia Felicità Fino Alla Mia Morte. (François Truffaut)
sabato 28 luglio 2012
Le silence de la mer (Il silenzio del mare) - Jean-Pierre Melville
capita a
volte che l'opera prima sia già un capolavoro, e questo è il caso.
tratto da un libro difficile, è una
storia di sguardi e un monologo di un ufficiale tedesco che non aveva capito il
dramma e gli scopi della guerra.
poi tutti sanno tutto.
da non perdere, per ricordare cosa
può essere il cinema - Ismaele
…Melville infatti non indietreggia di un solo passo e
gioca coraggiosamente al rialzo, promettendo a Vercors di sottoporre il film
finito ad una commissione di resistenti, con la clausola che se anche uno solo
dei membri si fosse opposto, il negativo sarebbe stato distrutto. Non è tutto:
esponendosi personalmente (pagava i collaboratori giorno per giorno, nella
consapevolezza che la lavorazione si sarebbe potuta interrompere in qualsiasi momento),
Melville sceglie come location la vera casa di Vercors, il luogo in cui lo
scrittore, basandosi su fatti realmente accaduti, aveva immaginato la storia.
Siamo nel 1947 e si tratta di una delle prime volte che un film di finzione
viene girato in ambienti naturali: la scelta è profondamente trasgressiva nei
confronti dell’istituzione cinematografica francese e rappresenterà un modello
produttivo fondamentale per la Nouvelle Vague. Ma
l’aspetto più straordinario dell’intera operazione risiede nella motivazione
dell’adattamento, nel perché Melville abbia scelto proprio quel romanzo per
girare il suo primo film. La ragione è paradossale: il carattere apparentemente
anticinematografico del racconto di Vercors. La quasi totale assenza di
movimento e azione nel romanzo rappresenta per il giovane ma già lucidissimo
creatore (Melville preferiva questa nozione a quella, impropria, di autore) una
sfida estetica esaltante: trasformare uno spazio chiuso e isolato in un
contenitore di tensioni psicologiche e fare del silenzio una cassa di risonanza
delle passioni. Ebbene, la sfida è vinta sotto tutti i punti di vista: "Le silence de la mer" è infatti un film
sublime, struggente e controllato, di un equilibrio stilistico supremo…
Après l'armistice de
1940, un vieil homme vit retiré à la campagne avec sa nièce. Ils se voient
contraints par la Kommandantur d'héberger un officier allemand. Bien décidés à
ne pas parler à ce représentant des forces d'occupation, il l'accueillent dans
une maison aussi froide et silencieuse qu'un tombeau.Cependant, au fil des visites de von
Ebrennac – qui, chaque soir, fait un court passage dans le salon et livre ses
pensées à ses hôtes – ils découvrent un homme intelligent, sensible et
sincèrement amoureux de la France.Il
leur raconte sa passion pour la musique et la culture en général, sa conviction
profonde que de cette guerre va naître un rapprochement des peuples. L'oncle et
la nièce gardent le silence mais sont troublés par cet homme qui leur parle
sans attendre de retour de leur part, qui comprend et approuve leur résistance
silencieuse...
..Le
Silence de la Mer does not seek to redeem Germany’s honour, a near
impossible feat a mere four years after the full revelation of Hitler’s
designs, but it does offer a different perspective from the bulk of war films.
Reminiscent of Renoir’s masterful La grande
illusion, Melville’s film does not dabble so much in class
commentary but sombrely reminds us that the greatest tragedy of war is that
humanity can only kill its own.
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