sabato 17 luglio 2021

The Reunion (Återträffen) - Anna Odell

Anna Odell non è una studentessa che dimentica.

nel film, la sua opera prima, riprende i fili della sua classe delle superiori, quando era stata bullizzata.

il film si compone di due parti, nella prima in forma figurata, ed è l'opera di finzione vera e propria, nella seconda parte va a incontrare i bulletti e le bullette, veri, che l'avevano tormentata e legge loro la vita, senza vie di fuga.

il film coinvolge abbastanza, tutti hanno incontrato qualche bullo/a a scuola e tutti capiscono di cosa si parla.

e non ci sono sconti per nessuno, Anna Odell non perdona.

buona visione - Ismaele


 

 

The reunion racconta di una rimpatriata di ex compagni di scuola. Sono tutti amici e tutti arrivati con il desiderio di divertirsi. Ma arriva Anna che si chiama Anna Odell e scompiglia i festeggiamenti. Denuncia il proprio rancore nei confronti degli ex compagni di scuola che l’hanno sempre emarginata e rovina la festa a tutti.
Ma nella seconda parte del film ci accorgiamo che la festa è il set di un film che lei stessa sta girando e Anna incontra i suoi veri compagni di scuola, ma le cose non cambiano molto. Il film continua mostrando il marcio dei rapporti che si sviluppano in un perfetto e invidiabile scenario cittadino.
È molto interessante l’approccio dell’autrice del soggetto e regista al mezzo che si appresta ad utilizzare e The reunion, assomiglia da un esperimento che prelude ad una successiva conferma, assume le forme e, riteniamo, possa avere, la stessa forza espressiva di un manifesto con il quale si annuncia il proprio intento artistico, con il quale si mettono in fila le proprie visioni del mondo, i temi della propria arte e anche i padri del proprio presente.
Il film della Odell non ha nulla a che vedere con la bonaria cattiveria di Verdone e del suo Compagni di scuola, anzi il suo intento è quasi opposto. La trama sottile che ne sostiene l’assunto fa trasparire qualcosa di inquietante che resta questione sospesa, inutile sottolinearlo, forse, fino alla fine…

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…Anna Odell viene dalle arti visive e dalle performance e quindi la centralità attribuita al corpo, al suo corpo, non è velleitaria ma anzi una necessità per una pellicola che fino alla conclusione vaga alla ricerca di un significato e di uno sguardo d'insieme, senza apparentemente mai trovarlo, come comunicano le riprese panoramiche finali, volte a cercare corrispondenze e geometrie nel paesaggio urbano e finenti per confondere ancora di più lo spettatore. "The Reunion" è d'altronde un film fieramente respingente, dal crudo scontro verbale fra Anna e i suoi ex-compagni di classe, caratterizzato da un montaggio via via sempre più tensivo e disarticolato e da una macchina a mano ondeggiante ai limiti del mal di mare, fino all'inconcludente confronto tra la protagonista e il più temuto dei bulli, negante una giustificazione a un rifiuto (collettivo) durato fino alla piena maturità e dimostrante la sterilità della foga dimostrata dall'attrice in quella prima parte, oltre che del suo lavoro di ricerca

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 The Reunion è un film forte, feroce e pungente. Ogni spettatore verrà colpito differentemente dalla visione di questa pellicola, in quanto ognuno di noi si riconoscerà in un elemento del gruppo classe, a partire dal “leader” fino ad arrivare al “perdente”. Ognuno di noi è stato vittima più o meno consapevole di questo gioco di ruolo, ed è giusto che ognuno di noi a distanza di anni sia costretto a fare i conti con la propria coscienza. Il fenomeno del bullismo è più che mai dilagante, ed è giusto analizzarlo in ogni suo elemento. Bullismo non è solo violenza fisica, ma anche verbale. Bullismo è essere eslusi a priori, non essere salutati né tenuti di conto. Bullismo è anche essere vittima degli sguardi e del silenzio dei coetanei.

Dal film non escono vincitori, in quanto in questo viziato gioco di ruolo siamo tutti perdenti, sia per ciò che abbiamo fatto sia per ciò che non abbiamo fatto per cambiare la situazione.

Possiamo solo ringraziare Anna Odell per il coraggio e la prepotenza di questa pellicola, auspicando che il suo lavoro riceva la diffusione che merita, soprattuto in ambito scolastico.

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 Cinematograficamente “The reunion” – Oscar nazionale svedese per il miglior film e miglior sceneggiatura dell’anno – è un’opera apparentemente algida, così come l’atteggiamento della regista-protagonista: ma questa distanza solo esteriore era l’unico modo di affrontare una storia senza l’inutile sovrappeso del melòs; è anzi questo distacco che consente di cogliere con grande lucidità il negativo di quella esperienza, messa in luce con implacabile precisione: l’assenza stessa di colonna sonora – se si eccettua l’allusiva canzone finale “The war is over” che accompagna un lungo piano sequenza dall’alto in cui l’unico elemento disturbante di un paesaggio razionale è proprio Anna seduta sul tetto di una casa – il film si connota per un apparente taglio documentaristico: Anna Odell non ha bisogno di esprimere giudizi ed è proprio questo non aderire emotivamente alla vicenda a costituirne le stimmate e la condizione del suo valore conoscitivo e critico.

In fondo Anna si prende la sua rivincita parziale e indiretta “intrappolando” i compagni nell’immagine creata dagli attori che li interpretano: il tempo così si cristallizza in quel tempo lontano ma dischiude uno spiraglio antagonista e liberatorio aprendo letteralmente – e il riferimento al Rashomon di Kurosawa per noi non è affatto casuale – una “porta nelle mura difensive”: il peso del passato e dei suoi errori, nonostante gravi su spalle adulte, è diventato intollerabile.

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…Lasciando il dubbio su cosa è vero e cosa è ricostruito, tra licenza artistica e verità, Anna Odell realizza un puzzle, un film completamente suonato che sbatte in faccia a ex adolescenti spacconi la loro brutalità, la loro violenza e le loro meschine dinamiche psicologiche che diffamavano, screditavano ed escludevano socialmente. Il terrore del debutto cede il posto all'amarezza dell'epilogo. La scuola è mai veramente finita? Niente negli scambi tra Anna e compagni consola e ripara. La violenza persiste e nessuno è guarito. Anna Odell non è folle, probabilmente lo è meno degli altri, accoccolata sul tetto della scuola e al di sopra finalmente del suo dolore. Anna Odell è una voce singolare che non ha paura di superare i limiti ed esacerbare i suoi sentimenti, firmando un'opera prima impressionante.

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