un film figlio del suo tempo e dell'ideologia (ma quanti non lo sono?) che riesce a essere divertente e fresco.
un po' neorealista, un po' comico, un po' commedia degli equivoci, il film riesce ancora a far divertire, come quei film muti o quasi, di Charlot, o giù di lì, un po' zavattiniano, magari.
buona, divertente e divertita, visione - Ismaele
Fra i film "di regime" girati da
Paradžanov prima della sua svolta personale e artistica del 1964, questo è
forse uno dei più sopportabili, grazie a una messa in scena sbarazzina (sebbene
naturalmente molto impostata), a una fotografia dai colori vivaci (belli
soprattutto i cieli rossi al tramonto) e alle numerose canzoni patriottiche che
donano alla pellicola un tono leggero, per l'appunto quasi da musical.
Ambientato in un kolchoz ucraino nel quale seguiamo la vita di un gruppo di
"giovani comunisti", fra amori e corteggiamenti, studio e lavoro nei
campi, sagre paesane e balli contadini, ricorda un po' "Il fiore sulla
pietra", anche perché ne condivide l'attore protagonista (Georgij Karpov,
che secondo me assomiglia all'Aleksey Batalov di "Quando volano le
cicogne"). Il giovane Juscka – come ci spiega la voce narrante – si
ritiene il ragazzo più in gamba della regione, e in effetti il suo
comportamento audace e spudorato lo rende assai popolare presso gli amici e le
ragazze (benché non riesca a fare breccia nel cuore della bella Odarka,
allevatrice di maiali e ottima atleta ma dotata di un caratterino pari al suo).
La sua leadership sembra vacillare quando nel villaggio ritorna Danilo, appena
congedato dall'esercito, che ben presto diventa il centro dell'attenzione di
tutti e stimola i compagni a fare sport (corse ciclistiche o campestri, partite
di calcio). Juscka lo crede anche suo rivale in amore, e per mettergli i
bastoni fra le ruote si "arruola" come portiere nella squadra
avversaria durante un incontro amichevole. Alla fine, però, gli equivoci saranno
risolti e l'amicizia e l'amore trionferanno. A tratti quasi corale (a quella di
Juscka e Danilo si intrecciano altre storie parallele, come la vicenda
romantica fra il negoziante Sidor e la bambinaia Frosenka), il film può essere
considerato un equivalente sovietico delle contemporanee pellicole occidentali
a sfondo giovanile: naturalmente qui i valori sono quelli del lavoro e della
solidarietà, che vanno di pari passo con l'amicizia, l'amore e lo sport.
The least typical of Sergei Paradjanov's feature films. It's a
light comedy set in a Ukrainian collective or kolkhoz. The plot involves model
communists Danila (a recently demobbed soldier) and Odarka (whose hair is as golden
as the Ukrainian wheat) trying to get a football team started despite the
general apathy of the other youngsters.Chief culprit is Yushka, a blacksmith
and general jack-the-lad. He loves Odarka and she loves him, but neither is
able to tell the other.Untypical: There's comic relief from habadasher Sidor
Sidorovich, whose shop gets frequent visits from the equally love smitten
teacher Frosya and her horde of infants. There are ridiculously patriotic songs
with lyrics about the glories of the harvest. And yet
It's almost a musical,
as I suppose all Parajanov's films are to some extent. And it glories in the
Ukrainian landscapes with its fields of corn and sunflowers and amazingly blue
skies.
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