in un mondo futuro (il futuro è domani) il governo decide di liberarsi dei vecchi, un peso per il paese.
volenti o nolenti i vecchi vengono portati via, in qualche luogo ignoto.
ma qualcuno dice no, come Tereza, che non brilla per simpatia, ma è testarda come pochi.
riuscirà a scappare, e si salverà?
un film che merita, promesso.
buona (sorprendente) visione - Ismaele
In un Brasile immaginario
(ma non troppo), schiacciato dal controllo e dall’abuso di potere, una donna
anziana sfida le leggi e l’ordine costituito avventurandosi in un viaggio in
Amazzonia. Gabriel Mascaro firma un film politico e spiazzante, immerso in una
visione lisergica dove il colore si fa materia e l’erranza della protagonista è
gesto estremo di ribellione e di autodeterminazione. Tra racconto di formazione
e road-movie, un film dallo spirito anarchico che restituisce il sapore dolce
della libertà.
…La rarissima lumaca
dalla bava blu, tra questi, è l’elemento in grado di spalancare le porte della
percezione e il viatico per un vero e proprio trip lisergico che consente prima
a Cadu e poi a Tereza di visualizzare il futuro e mettere a fuoco il desiderio
di riappropriarsi della loro esistenza a un livello più profondo e radicale di
quanto non abbiano fatto finora. Analogamente il “Pesce Dorato”, sorta di bisca
acquatica dove Tereza si gioca economicamente tutto il proprio futuro,
vincendo, rappresenta la zona franca non sottoposta al controllo dell’autorità
di matrice fascista che vorrebbe coartare il popolo; luogo di possibile
perdizione ma anche di subitanee opportunità, in esso la donna appare
completamente trasformata (i capelli ora lasciati sciolti, il look fattosi
improvvisamente più giovanile), guidata da forze sovrannaturali appannaggio dei
pesci utilizzati per le lotte clandestine e capaci di orientare le scelte degli
scommettitori. A questo aspetto panico e irrazionale è legato il maggior pregio
de Il sentiero azzurro, che altrimenti sarebbe
eccessivamente rimasto ostaggio di una metafora politica per molti versi già
vista e poco originale nelle sue premesse e che il racconto dai tratti
picareschi di Mascaro riesce a vivificare operando una classica
contrapposizione tra natura e cultura nella quale la prima può rivelarsi ancora
non del tutto irreggimentata dalle logiche perverse della seconda. E, come
Tereza, alla fine l’alligatore può nuotare libero nell’immenso letto del fiume,
sottratto a un destino di sfruttamento e morte, verso la riconquistata libertà.
…Il sentiero azzurro è una storia
distopica inserita in un classico stato di polizia, eppure non troppo lontana
dalla realtà del paese sotto il regime di Bolsonaro. Ambientato in un tempo
indefinito dal passato o del futuro, con dei toni di ilarità e malinconia, ed
una fotografia impreziosita dalla luce del sud del mondo che sottolinea
l’aspetto onirico, il film ricorda l’importanza di lottare, di non dare niente
per scontato e di non firmare cambiali in bianco. Il sentiero azzurro è un road
movie politico, con delle punte di visionarietà tra i colori dell’acqua e
dell’orizzonte, il volo degli uccelli che invadono il cielo, ed un vertice
incredibile in una straordinaria sequenza di lotta tra due pesci tropicali. Non
ha bisogno di proclami ed eccessive linee di dialogo. Sono piuttosto le
immagini a riprodurre l’insensata profezia, ed in quella riserva comica nel
trattare il problema, il film inventa un valore aggiunto e suggerisce come i
modi di combattere l’ignoranza e l’arroganza dilagante negli stati repressivi
siano tanti, e quello principale stia nel rifiuto di misure di controllo
sprovviste di raziocinio, oltre che umilianti e disumane.
…Mascaro lancia una prima sfida rappresentando i corpi anziani come ancora desideranti, vivi, non sazi. Punta poi tutto sul fatto di inserire questi stessi corpi in un costrutto narrativo a metà fra il coming of age e la distopia. L’identità del personaggio principale travalica quella di madre e nonna, e nel corso del film acquisisce (e forse scopre) altre identità personali che si allargano oltre i ruoli sociali normalmente attribuiti alle donne anziane. Intorno a lei ruotano personaggi maschili fragili, che non riescono a portare a compimento nulla, annegati in una Amazzonia contemporanea, piena di contraddizioni eppure sempre bellissima e seducente, contesa fra capitalismo e magia, con una natura che sembra quasi parlare. Il ruolo del meraviglioso, del fantastico, brilla, occhieggia con lo spettatore, lo diverte…
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