ispirato da Dino Buzzati (il titolo del racconto è Eppure battono alla porta, qui), Antonio Margheriti (in una coproduzione italo-tedesca) racconta una storia maledetta di soldi, furti, sesso, amori, omicidi, vendetta.
alla fine tutto ha una soluzione, definitiva, non esiste il perdono, tutto si paga, solo alla fine sapremo come.
il film va avanti e indietro, senza nessun problema, si capisce tutto benissimo.
un gioiellino da non perdere, non ve ne pentirete, promesso - Ismaele
…Si le film n'est pas spectaculaire dans
sa forme (peu d'action, des meurtres "sobres", un érotisme saphique
plutôt prude), il se rattrape par un final dantesque voyant un torrent de boue
engloutir la demeure tel une vengeance divine. Une scène particulière, qui
faisait dire à Edoardo Margheriti (le fils d'Antonio) dans une interview
qu'elle anticipait la vague de sang dévastatrice de "Shining".
Contronatura est une libre adaptation d'un recueil de
nouvelles de Dino Buzzati, précisément la nouvelle "Et pourtant on frappe
à la porte" du roman "Les sept messagers", publié en 1966…
Splendido gotico italiano, intriso di mistero ed in cui lo
spettatore è catapultato sin dai primi minuti in un luogo dalle atmosfere tese
e putrescenti, rimanendone invischiato e non riuscendone ad uscirne se non alla
fine. Tecnicamente molto valido, può contare su una buona sceneggiatura e su un
ottimo ritmo. Poi c’è quella scena…chissà che il buon Kubrick non ne abbia
tenuto conto. Quando si dice un gran film di genere.
…Contronatura est une œuvre construite sur une succession de
flash-backs qui apportent peu à peu un éclairage sur les motivations des
personnages. Le scénario n’a finalement que peu d’importance et c’est davantage
la manière dont le puzzle se reconstruit sous nos yeux qui suscite l’intérêt.
Uriat et sa mère sont les véritables maîtres d’une cérémonie secrète qui se
révèlera, au bout du compte, une vaste entreprise de dévoilement. Du coup, le
film vaut moins pour sa dimension « fantastique » finalement assez
discrète que pour son côté « criminel » : derrière le masque de
la respectabilité, les personnages dissimulent tous de viles turpitudes.
Margheriti nous plonge au cœur de l’âme humaine
et tente d’expliquer ce qui peut pousser des individus à commettre des
meurtres. La raison la plus classique, celle qui a motivé les deux notables,
est bien évidemment l’appât du gain. L’autre, classique également, c’est la
passion amoureuse. Mais là où le film fait preuve d’originalité, c’est qu’il
scrute les méandres d’un désir lesbien. Parallèlement aux affaires louches
menées par les hommes, Vivian doit composer avec son attirance indomptable pour
les femmes…
Vecchi peccati dalle lunghe ombre,
tumulti carnali, rapacità meschine, vanità sfrenate: i fantasmi denudano le
anime delle loro "vittime", e solo il fango può seppellire l'orrore.
I morti giudicano i vivi, due dimensioni temporali si compenetrano in una
struttura circolare che ammalia e imprigiona. Una danza macabra sulle
sabbie mobili di una nemesi implacabile. Horror... etico, girato con gran
riguardo all'estetica, nitido, elegante, vorticoso, fluido: splendido film!
…CONTRONATURA est une œuvre soignée, bénéficiant pour ce faire
d'un budget qu'on devine plus aisé qu'à l'habitude. Reconstitution historique,
costumes, multiplicité des plans et décors. Le film souffre surtout d'une
construction chaotique en divers flashbacks révélés au gré des quelques 88mn.
Une linéarité sans cesse interrompue par des voix off explicatives, trop
démonstratives, Alan Collins en premier. Le métier du réalisateur, allié à des
acteurs convaincants et une composition musicale très adroite de Carlo Savina font
passer quelque peu cette faiblesse de narration disjointe…
… Contronatura riassume in sé, nella sua perfezione, tutte le
caratteristiche e le inquietudini erotiche della cinematografia di genere
italiana.
Margheriti, infatti, prefigura in un certo modo
le audacie della cinematografia di genere a venire, rimanendo però all’interno
di quella goticità italiana tipica degli anni Sessanta che tanta fortuna ha
portato ai migliori autori italiani. Per concludere, Contronatura è senza ombra
di dubbio uno dei gotici italiani meglio girati del decennio, nei suoi momenti
migliori secondo solo alle opere del grande e compianto Bava.
…Antonio Margheriti nel 1969 gira un curioso gotico
intitolato Contronatura – The Innaturals. Un film denso di
un’atmosfera misteriosa, opprimente e morbosa, e il regista sembra più
interessato a svelare i retroscena dell’intricata vicenda con continui
flashback che a mostrare situazioni tipiche dell’horror. La parte finale
comunque è di rara potenza immaginifica e anticipa, per certi versi, la scena
del fiume di sangue che sgorga dalle pareti in Shining (1980)
di Stanley Kubrick. Forse non tutti sanno che l’anno
prima, nel 1968, Kubrick aveva chiesto proprio
a Margheriti di collaborare agli effetti speciali
del suo capolavoro fantascientifico 2001: Odissea nello spazio (proposta
che poi Margheriti rifiutò). Ancora oggi appaiono
audaci le scene di rapporti sessuali tra donne, specie per una pellicola del
terrore. Chi ama gli effetti orripilanti e truculenti invece non sarà
soddisfatto dalla visione di Contronatura: in
tutto il film viene mostrata appena una macchia di sangue.
…E’ decisamente un bel film Contronatura, diretto a Antonio Margheriti nel 1969 sotto lo pseudonimo di Antony Dawson; un gotico con tracce horror e circondato da un’aura di sovrannaturale che verrà più chiaramente spiegata nell’illuminante e tragico finale.Un film ispirato liberamente al racconto di Dino Buzzati Eppure bussano alla porta, pubblicato nella raccolta La boutique del mistero.
Un film tutto d’atmosfera, nel quale grazie ad un sapiente uso del flashback si
conoscono tutti i particolari delle vite private dei cinque ospiti dello
chalet, che apprenderemo essere uno dei luoghi nelle disponibilità del neo
erede sir Archibald che lo ha ereditato da Richard Wright.
Proprio attraverso l’uso del flashback impariamo a conoscere il passato segreto
e tragico dei protagonisti, attraverso continui andirivieni tra il presente
lugubre e angosciante, testimoniato anche dal furibondo temporale che
imperversa nella zona e dalla profonda immersione nella penombra della scena
principale, che vede i sette personaggi muoversi nell’angusta stanza dello
chalet, nel quale troneggia il tavolo al quale sono seduti Sir Archibald e Ben…
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