grande cinema, con una tensione, in certi momenti, quasi insopportabile.
attori davvero bravi, è un film da vedere senza se e senza ma - Ismaele
This intimate, powerful little film
focuses on the rarely considered personal lives of average, middle class
Iranian citizens. The class and gender-related tensions at the heart of the
story reveal much about the strictures of modern Iranian culture, but director
Farhadi’s humanist viewpoint and his actors’ vivid characterizations also make
this tale feel achingly familiar and borderless. As events come to a head, the
family’s highly combustible conflict ironically mirrors the climactic explosion
of holiday chaos outside. Though as a result of this traumatic experience Rouhi
must consider her own future in a more sober light, we sense this may be a
blessing in disguise. Don’t miss this fascinating, penetrating entry, which
adds up to a lot more substance than flash.
…Farhadi pose la question du couple dans son
ensemble car, outre celui de Mozhde qui bât de l'aile, on entre dans le film
avec un couple de jeunes qui sont tout juste fiancés. Ils sont heureux,
souriants à la vie et confiants pour leur avenir. Le bonheur se lit sur leurs visages. Enfin, le film se
termine sur l'image d'un homme séparé de sa femme. Il dort dans sa voiture en
attendant que leur fille ait passé le jour de l'an chez sa mère. Voyez comme on
est loin des problématiques de relations sociales et de l'emprise de la société
sur l'individu. C'est la cellule familiale qui est interrogée, dans son
intimité. Comme elle pourrait l'être aussi bien en Iran qu'au Japon ou en
France. Il est juste question de relation entre un homme et une femme…
…The film is great on atmosphere (the noisy and
crowded street scenes with merrymakers are contrasted with the sullen couple
battling alone in their spacious luxury apartment), keeping things real and is
intelligently told from more or less a woman's point of view…
Chaharshanbe
Suri (Fireworks Wednesday, 2006) is an Iranian domestic drama directed byAsghar Farhadi that outlines the strains and emotional agonies of an urban
couple in the course of a single day. It won the prize for best feature at the
42nd Chicago Film Festival in 2006. The title refers to the evening before the
last Wednesday of the Iranian year, which traditionally sets off the Iranian
New Year (“Nowrouz”) festivities that last for a few weeks. The activities on
this night are part of the traditional Persian culture and predate the advent
of Islam by at least two thousand years. Every year on that evening, Iranians
set up fires on the streets all over the city, with boys eager to leap over
them for the traditional good luck that it may bring. It is an evening full of
brightly lit fires and firecrackers that boys tend to look forward to, and so
it might compare a bit to the American Halloween…
… Farhadi expertly uses the space of the
apartment building, as well as the passing time of the long day. When it gets
dark, the "Fireworks Wednesday" celebration begins (basically New
Year's Eve), which verges on a violent outburst. Morteza drives Rouhi home
through what looks like a battlefield of fires, explosions and unruly crowds.
When Rouhi returns to her husband, her fresh, unalloyed love may have been
tainted by a bit of reality, or it may be stronger than ever.
Un matrimonio in crisi. Un
piccolo giallo domestico, intorno ad un numero di telefono. E una cameriera che
rimane coinvolta, suo malgrado, nei problemi di coppia dei suoi datori di
lavoro. Sembra un’anticipazione di Nader e Simin,
una separazione. Una storia che viene dall’Iran dei giorni nostri,
ma che per un attimo dimentica il mondo esterno, con i grandi temi della
politica e della religione, per concentrarsi sui drammi che riguardano
direttamente i sentimenti, e che parlano il linguaggio universale della rabbia,
della gelosia, del dolore per un tradimento che non si vuole ammettere, e per
un amore che finisce, o magari non c’è mai stato…
un’intervista con Asghar Farhadi:
Adoro il cinema di Farhadi. "About Elly" e, soprattutto, "Una separazione" li considero dei veri capolavori. Bellissimi, complessi, uno spaccato perfetto della società iraniana (borghese, soprattutto). Con tutte le sue contraddizioni. Ma questo mi era sfuggito, forse per la mancanza di sottotitoli. Grazie. Sei sempre una fonte inesauribile :)
RispondiEliminatroppo buono, ma ci esauriremo tutti come nei film di fantascienza:)
RispondiEliminail cinema iraniano e quello turco sono davvero forti, qui arriva poco o niente, peccato.
si prova a scavare, ci sono molte cose buone in giro che meritano.
e meno male che ormai si trova molto attraverso internet
Vedo che c'è sempre il riferimento agli attori, in effetti Fahradi è formidabile a dirigerli.
RispondiEliminaEro convinto che uno dei due che avevi visto in più fosse About Elly, il meglio distribuito e il più famoso. Invece questi due sconosciuti.
Complimenti, spero di vederli prima o poi...
"About Elly" l'ho visto, davvero bello, solo che è nel vecchio blog, che era splinder:(
EliminaPerò leggendo trama e atmosfera sembra anche questo ricalcare molto gli ultimi due, non trovi?
RispondiEliminama anche Guccini ha cantato "praticamente" sempre la stessa canzone, come tanti, che mi piacciono:)
EliminaNon dirlo a me che ho come cantante preferito Moltheni.
EliminaChe canta sempre la sua disperazione e la sua malinconia quasi allo stesso modo.
Ma infatti, come dicevo, un regista che si assomiglia sempre a me piace, me lo rende riconoscibile.
L'appunto era perchè da me avevi scritto che sa fare anche cose diverse.
Ma comunque ci siamo capiti dai