L’ho visto un paio di mesi fa, solo
adesso scrivo qualcosa, adesso che Luciano ha scritto la quarta parte della sua
analisi del film (1, 2, 3 e 4), ne avevo letto male (5,2 su Imdb), poi leggerne lì mi ha incuriosito e
convinto.
Non ho letto il libro di Don de
Lillo, leggo che il film è molto fedele.
Il film è inquietante, non ti
lascia tranquillo, l’interpretazione di Paul Giamatti (e il suo personaggio) lo
rende indimenticabile.
Il film di Cronenberg mi ha ricordato un libro, “La febbre “, un monologo (portato a teatro 20 anni fa a Giuseppe Cederna), di Wallace Shawn (già attore di Wood Allen in “Melinda e Melinda” e “La
maledizione dello scorpione di giada”, e di Louis Malle in “Vanya sulla 42a strada”, tra gli altri) e un gran film, “El mètodo” (Imdb), di Marcelo Piñeyro, con, tra gli altri, Eduardo
Noriega
In comune, il libro e i due film
(Wallace Shawn, “El mètodo” e “Cosmopolis”) hanno una cosa
“semplice”, leggono e interpretano il mondo in maniera essenziale, senza
sovrastrutture. (Poi mi torna in mente Pi greco, il teorema del delirio, di
Darren Aronofsky, ma forse è troppo).
Chissà che“Cosmopolis” non sia uno
di quei film (e libri) che avrebbe bisogno di uno psicanalista per capirlo
meglio, o solo per capirlo e basta.
Non aggiungo altro, leggetevi
quello che ne scrivono, e guardatelo, soprattutto - Ismaele
…Cronenberg
pone al centro del suo film i dialoghi per retrocederli a rumore di fondo, a
disturbo intellettuale per lo spettatore che, mai come in nessun’altra opera
del regista canadese, deve invece concentrarsi sui corpi, sulle loro cicatrici,
sui tagli, sui buchi. Le parole diventano puro ed inutile suono, un disturbo e
un problema mentre è il corpo a essere in primo piano perché il corpo è sempre
coerente con la materia di cui è fatto, mentre le parole diventano vacue,
circonvoluzioni di fumo che si scontrano e si disintegrano contro i corpi e
contro la natura che reclama la sua imperfezione e la sua asimmetria. Una
natura delle cose che riporta tutto ad uno stato di arcaica follia, di
irresistibile richiamo all’autodistruzione per far implodere l’asettica logica
del protagonista (e quindi del mondo), riportando Eric Packer su un pianeta di
cui non è la divinità e in cui sarà obbligato a prendere coscienza
dell’immaterialità della sua vita attraverso il dolore (della carne e
dell’anima, come se vi fosse poi una differenza).
Cronenberg
seppellisce le parole e riporta le nostre anime di carne al centro del mondo.
…Cosmopolis" è puro
concentrato cronenberghiano, un'opera che
sviluppa e completa la visione ultrapessimistica di un autore che sin dagli
esordi della sua carriera ha avuto il dono di osservare in profondità il mondo
che lo circondava, questa volta anche grazie al sostegno fondamentale di
DeLillo. Nella speranza che un giorno il topo non diventi davvero la nuova
unità monetaria.
…Tanto
el inicio como su nudo y desenlace conforman una estructura sólida que acaba
desafiando la extravagancia de un guión que resultaba difícil por sí solo de
sostener en un metraje de cien minutos, pero las habilidades técnicas de David
Cronenberg, curtido en historias nada convencionales, han sabido transmitir,
gracias un dominio de los aspectos técnicos del film y un acertado casting de actores, esta peculiar historia.
Cronenberg ha sido
consecuente con la obra de un autor postmodernista elogiado por la crítica y ha
sabido captar en su guión esa particular visión de la modernidad y de un
sistema que se cae por una economía insostenible y una población de clases
absolutamente distanciadas, donde la moralidad y la violencia parecen no
reconocer sus propios límites.
Un corte de pelo
asimétrico para una película que acaba destilando una perfecta simetría y que
cierra situaciones dentro del submundo exterior e interior del protagonista. Se
obtiene un regusto de satisfacción cuando se deja reposar unas horas.
…la cinta trata un
incalculable número de temas, muchos de ellos recurrentes en el imaginario del
director. El declive, el nihilismo, el paso del tiempo, la muerte y su poder
igualatorio, la voluntad, el deseo de trascendencia, el arte, las tensiones
sexuales y las deformaciones físicas son sólo algunos ejemplos. Abarcarlos
todos en un texto de estas dimensiones sería inviable. Conseguir aunarlos
favorablemente en una película es una proeza. David Cronenberg la ha logrado.
…I can't easily imagine
a better screen version of the DeLillo novel, although I don't much want to
imagine one at all. David Cronenberg is a master filmmaker, whose films
sometimes fail to reverberate with me, but whose genius cannot be denied. There
is a coldness and abstraction in much of his work, a heartlessness. He touched
me deeply in films like "Eastern Promises," "The
Fly," "The Dead Zone" and even the
pain-soaked "Crash." Then there are
films like this. Can one say Don DeLillo found not only the ideal but perhaps
the only director for his novel.
…Film a mio
parere riuscito, anche se si deve guardarlo col giusto spirito mentale. O i
topi che metaforizzano la voracità capitalista faranno banchetto coi nostri
cabasisi. Se non altro abbiamo anche un cast sorprendente, fra le quali stanno
le bravissime Juliette Binoche e Samantha Morton, anche se su tutti domina il
decadente Paul Giamatti, inquietante come non mai nella sua carriera.
Al cinema però ho fatto veramente fatica a reggerlo, specialmente l'ultima parte. Non sò, non mi ha convinto.
RispondiEliminaa volte capita di guardare qualcosa che non convince, o perché non piace, o perché non vale, o perché è un po' aldilà.
RispondiEliminaappena l'ho visto mi è sembrato un oggetto strano, come era "Shame", ma poi la talpa scava e non so quanto ho capito, ma mi sembra un film che vale molto, il tempo sarà signore.
Devo ancora vederlo. Sono fiducioso e tutto quanto, l'ultimo Cronenberg mi convince parecchio, checché se ne senta dire qua e là. Il problema è che adoro troppo DeLillo, e mi è bastato vedere ultimamente bistrattato sullo schermo quel capolavoro antologico di Wallace, "Brevi interviste con uomini schifosi", da farmi passare la voglia di recuperare il DVD di quest'altro.
RispondiEliminale attese e i confronti fregano.
Eliminaio non ho letto il libro e non mi aspettavo troppo, dopo è stata una sorpresa
Orpo, però il libro leggilo. Di DeLillo merita tutto :D
Eliminaho letto altro di suo, colmerò la lacuna presto:)
EliminaCosmopolis forse non è il miglior Cronemberg, come non è il miglior De Lillo. Ma sempre opere interessanti, da vedere.
RispondiEliminaquando Maradona faceva partite da 9 dicevano che non aveva giocato al meglio, il non migliore Cronenberg e il non migliore De Lillo sono sempre da vedere, dici bene:)
EliminaGrazie della citazione. Anche se il mio stile un po' 'sboccato' sfigura un poco di dopo gli altri XD
RispondiEliminama lo stile è lo stile, mica si improvvisa, lo stile non è acqua:)
EliminaPurtroppo non conosco il monologo di Wallace Shawn e neppure ho visto El mètodo. Due lacune che dovrò colmare presto. Grazie per la segnalazione. E grazie per le tue sempre preziose citazioni che creano nuovi spunti di riflessione.
RispondiEliminaquel monologo per Paul Giamatti sarebbe perfetto, se mai capiterà.
Elimina"El mètodo", che è un gran film, ha una cosa importante in comune, nelle strade ci sono i manifestanti per un mondo migliore, ma i giochi sono sempre altrove, vicino, forse, ma inafferrabili.
per come la vedo io, i nostri blog di cinema, intendo quei tanti che frequento e quelli che non conosco ancora, sono utili per segnalare, conoscere, pensare, fare nuove associazioni in testa, spingere a vedere e (ri)vedere bei film
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