giovedì 2 maggio 2013

Cosmopolis - David Cronenberg


L’ho visto un paio di mesi fa, solo adesso scrivo qualcosa, adesso che Luciano ha scritto la quarta parte della sua analisi del film (1, 2, 3 e 4), ne avevo letto male (5,2 su Imdb), poi leggerne lì mi ha incuriosito e convinto.

Non ho letto il libro di Don de Lillo, leggo che il film è molto fedele.

Il film è inquietante, non ti lascia tranquillo, l’interpretazione di Paul Giamatti (e il suo personaggio) lo rende indimenticabile.

Il film di Cronenberg mi ha ricordato un libro, “La febbre “, un monologo (portato a teatro 20 anni fa a Giuseppe Cederna),  di Wallace Shawn (già attore di Wood Allen in “Melinda e Melinda” e “La maledizione dello scorpione di giada”, e di Louis Malle in “Vanya sulla 42a strada”, tra gli altri) e un gran film, “El mètodo” (Imdb), di Marcelo Piñeyro, con, tra gli altri, Eduardo Noriega
In comune, il libro e i due film (Wallace Shawn, “El mètodo” e “Cosmopolis”) hanno una cosa “semplice”, leggono e interpretano il mondo in maniera essenziale, senza sovrastrutture. (Poi mi torna in mente Pi greco, il teorema del delirio, di Darren Aronofsky, ma forse è troppo).

Chissà che“Cosmopolis” non sia uno di quei film (e libri) che avrebbe bisogno di uno psicanalista per capirlo meglio, o solo per capirlo e basta.

Non aggiungo altro, leggetevi quello che ne scrivono, e guardatelo, soprattutto - Ismaele





…Cronenberg pone al centro del suo film i dialoghi per retrocederli a rumore di fondo, a disturbo intellettuale per lo spettatore che, mai come in nessun’altra opera del regista canadese, deve invece concentrarsi sui corpi, sulle loro cicatrici, sui tagli, sui buchi. Le parole diventano puro ed inutile suono, un disturbo e un problema mentre è il corpo a essere in primo piano perché il corpo è sempre coerente con la materia di cui è fatto, mentre le parole diventano vacue, circonvoluzioni di fumo che si scontrano e si disintegrano contro i corpi e contro la natura che reclama la sua imperfezione e la sua asimmetria. Una natura delle cose che riporta tutto ad uno stato di arcaica follia, di irresistibile richiamo all’autodistruzione per far implodere l’asettica logica del protagonista (e quindi del mondo), riportando Eric Packer su un pianeta di cui non è la divinità e in cui sarà obbligato a prendere coscienza dell’immaterialità della sua vita attraverso il dolore (della carne e dell’anima, come se vi fosse poi una differenza).
Cronenberg seppellisce le parole e riporta le nostre anime di carne al centro del mondo.

Cosmopolis" è puro concentrato cronenberghiano, un'opera che sviluppa e completa la visione ultrapessimistica di un autore che sin dagli esordi della sua carriera ha avuto il dono di osservare in profondità il mondo che lo circondava, questa volta anche grazie al sostegno fondamentale di DeLillo. Nella speranza che un giorno il topo non diventi davvero la nuova unità monetaria.

…Tanto el inicio como su nudo y desenlace conforman una estructura sólida que acaba desafiando la extravagancia de un guión que resultaba difícil por sí solo de sostener en un metraje de cien minutos, pero las habilidades técnicas de David Cronenberg, curtido en historias nada convencionales, han sabido transmitir, gracias un dominio de los aspectos técnicos del film y un acertado casting de actores, esta peculiar historia.
Cronenberg ha sido consecuente con la obra de un autor postmodernista elogiado por la crítica y ha sabido captar en su guión esa particular visión de la modernidad y de un sistema que se cae por una economía insostenible y una población de clases absolutamente distanciadas, donde la moralidad y la violencia parecen no reconocer sus propios límites.
Un corte de pelo asimétrico para una película que acaba destilando una perfecta simetría y que cierra situaciones dentro del submundo exterior e interior del protagonista. Se obtiene un regusto de satisfacción cuando se deja reposar unas horas.

la cinta trata un incalculable número de temas, muchos de ellos recurrentes en el imaginario del director. El declive, el nihilismo, el paso del tiempo, la muerte y su poder igualatorio, la voluntad, el deseo de trascendencia, el arte, las tensiones sexuales y las deformaciones físicas son sólo algunos ejemplos. Abarcarlos todos en un texto de estas dimensiones sería inviable. Conseguir aunarlos favorablemente en una película es una proeza. David Cronenberg la ha logrado.

I can't easily imagine a better screen version of the DeLillo novel, although I don't much want to imagine one at all. David Cronenberg is a master filmmaker, whose films sometimes fail to reverberate with me, but whose genius cannot be denied. There is a coldness and abstraction in much of his work, a heartlessness. He touched me deeply in films like "Eastern Promises," "The Fly," "The Dead Zone" and even the pain-soaked "Crash." Then there are films like this. Can one say Don DeLillo found not only the ideal but perhaps the only director for his novel.

Film a mio parere riuscito, anche se si deve guardarlo col giusto spirito mentale. O i topi che metaforizzano la voracità capitalista faranno banchetto coi nostri cabasisi. Se non altro abbiamo anche un cast sorprendente, fra le quali stanno le bravissime Juliette Binoche e Samantha Morton, anche se su tutti domina il decadente Paul Giamatti, inquietante come non mai nella sua carriera.

12 commenti:

  1. Al cinema però ho fatto veramente fatica a reggerlo, specialmente l'ultima parte. Non sò, non mi ha convinto.

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  2. a volte capita di guardare qualcosa che non convince, o perché non piace, o perché non vale, o perché è un po' aldilà.
    appena l'ho visto mi è sembrato un oggetto strano, come era "Shame", ma poi la talpa scava e non so quanto ho capito, ma mi sembra un film che vale molto, il tempo sarà signore.

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  3. Devo ancora vederlo. Sono fiducioso e tutto quanto, l'ultimo Cronenberg mi convince parecchio, checché se ne senta dire qua e là. Il problema è che adoro troppo DeLillo, e mi è bastato vedere ultimamente bistrattato sullo schermo quel capolavoro antologico di Wallace, "Brevi interviste con uomini schifosi", da farmi passare la voglia di recuperare il DVD di quest'altro.

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    1. le attese e i confronti fregano.
      io non ho letto il libro e non mi aspettavo troppo, dopo è stata una sorpresa

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    2. Orpo, però il libro leggilo. Di DeLillo merita tutto :D

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    3. ho letto altro di suo, colmerò la lacuna presto:)

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  4. Cosmopolis forse non è il miglior Cronemberg, come non è il miglior De Lillo. Ma sempre opere interessanti, da vedere.

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    1. quando Maradona faceva partite da 9 dicevano che non aveva giocato al meglio, il non migliore Cronenberg e il non migliore De Lillo sono sempre da vedere, dici bene:)

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  5. Grazie della citazione. Anche se il mio stile un po' 'sboccato' sfigura un poco di dopo gli altri XD

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    1. ma lo stile è lo stile, mica si improvvisa, lo stile non è acqua:)

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  6. Purtroppo non conosco il monologo di Wallace Shawn e neppure ho visto El mètodo. Due lacune che dovrò colmare presto. Grazie per la segnalazione. E grazie per le tue sempre preziose citazioni che creano nuovi spunti di riflessione.

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    1. quel monologo per Paul Giamatti sarebbe perfetto, se mai capiterà.
      "El mètodo", che è un gran film, ha una cosa importante in comune, nelle strade ci sono i manifestanti per un mondo migliore, ma i giochi sono sempre altrove, vicino, forse, ma inafferrabili.

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