il film è davvero bello, merita di essere visto, non deluderà, promesso - Ismaele
Emerge lentamente dal continente africano, per
lo meno per quanto è a nostra conoscenza, una visione autentica e approfondita
dei conflitti etnici che hanno terribilmente sconvolto intere popolazioni. Uno
sguardo cinematografico non solo testimoniale ma anche capace di narrare
attraverso equilibrati artifici narrativi la durezza di quelle guerre, dando
così al cinema una funzione civile e non di solo intrattenimento. Con La Nuit de la vérité la
regista del Burkina Faso, Fanta Regina Nacro, ci porta in un paese dell’Africa
subshariana scosso dalle conseguenza di una guerra etnica tra le tribù dei
Bonandé e dei Nayak. Théo, il colonnello ribelle dei Bonandé, riceve il
presidente Nayak. Sono radunati per negoziare la pace nel campo dei ribelli.
Passeranno un’intera notte tra buoni propositi e festeggiamenti. Una notte in
cui però i demoni del passato, le anime dei morti, secondo una tematica tipica
delle religione animiste, si renderanno presenti per intralciare la via della
pace…
A small-scale picture
from Burkina Faso, The Night of Truth nonetheless harbours some grand
themes and ideas. Setting itself within a fictitious Africa – one both tied to
and removed from the continent’s real life events – this is a film which
assumes the level of parable. Without these concrete realities to hang onto it
has a much smoother playing field on which it can exist, one which can escape
the muddied politics of a Rwanda, say, and instead focus on creating something
altogether more Shakespearean. Ultimately we’re dealing with a grand tragedy
here, the spectre of Titus Andronicus in particular being never far away…
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