giovedì 30 maggio 2013

La nuit de la vérité - Fanta Régina Nacro

avviene tutto in una notte, odi, riconciliazione, sangue, pace, in film spesso didascalico, necessariamente, sembra esserci un impianto teatrale.
il film è davvero bello, merita di essere visto, non deluderà, promesso - Ismaele




Emerge lentamente dal continente africano, per lo meno per quanto è a nostra conoscenza, una visione autentica e approfondita dei conflitti etnici che hanno terribilmente sconvolto intere popolazioni. Uno sguardo cinematografico non solo testimoniale ma anche capace di narrare attraverso equilibrati artifici narrativi la durezza di quelle guerre, dando così al cinema una funzione civile e non di solo intrattenimento. Con La Nuit de la vérité la regista del Burkina Faso, Fanta Regina Nacro, ci porta in un paese dell’Africa subshariana scosso dalle conseguenza di una guerra etnica tra le tribù dei Bonandé e dei Nayak. Théo, il colonnello ribelle dei Bonandé, riceve il presidente Nayak. Sono radunati per negoziare la pace nel campo dei ribelli. Passeranno un’intera notte tra buoni propositi e festeggiamenti. Una notte in cui però i demoni del passato, le anime dei morti, secondo una tematica tipica delle religione animiste, si renderanno presenti per intralciare la via della pace…

A small-scale picture from Burkina Faso, The Night of Truth nonetheless harbours some grand themes and ideas. Setting itself within a fictitious Africa – one both tied to and removed from the continent’s real life events – this is a film which assumes the level of parable. Without these concrete realities to hang onto it has a much smoother playing field on which it can exist, one which can escape the muddied politics of a Rwanda, say, and instead focus on creating something altogether more Shakespearean. Ultimately we’re dealing with a grand tragedy here, the spectre of Titus Andronicus in particular being never far away…
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