poetico, ma non coinvolgente del tutto.
merita certamente la visione - Ismaele
…Impossibile non pensare, anche solo in parte, a "Departures": anche qui, naturalmente, il riferimento è al mito di Caronte. Ma rispetto al film giapponese, in questo riflessivo viaggio di accompagnamento verso la morte – nel corso del quale non viene mai smarrito il contatto con la vita, anche attraverso la carnalità e il sesso – manca qualcosa in termini di emozioni, e soprattutto il finale improvviso e irrisolto lascia un po' perplessi: nell'insieme, è più accademico che poetico…
… Tenerezza e nostalgia si
fondono in questa pellicola, dando vita ad una fiaba di struggente e raffinata
poesia, dove l'acqua è l'elemento primordiale a cui fare ritorno, nel quale
immergersi per ritrovare la propria amata e la propria identità. Nel rendere
omaggio al popolo dei Merja e ai suoi rituali di passaggio, il matrimonio e il
funerale, Aleksei Fedorchenko - che a Venezia è già stato ospite nel 2005 col
mockumentary, Pervie na lune e che ha al suo attivo una discreta produzione
cinematografica – mostra i luoghi in cui è ancora forte e percepibile la
presenza di questa cultura, esplorandone ogni angolo remoto.
Figure fantasmatiche si muovono in uno spazio che prende vita dalle parole sussurrate in fuori campo, che si rianima, riportando alla superficie dell'acqua i ricordi, gli amori, le esperienze dei suoi protagonisti. Vite trascorse nell'osservanza di riti arcaici, come quella ad esempio di gettare nelle acque gelate del fiume l'oggetto cui si tiene di più, nella maestosa immensità di un paesaggio silente, dove appena si può udire il dolcissimo canto degli zigoli, che danno il titolo al film.
Figure fantasmatiche si muovono in uno spazio che prende vita dalle parole sussurrate in fuori campo, che si rianima, riportando alla superficie dell'acqua i ricordi, gli amori, le esperienze dei suoi protagonisti. Vite trascorse nell'osservanza di riti arcaici, come quella ad esempio di gettare nelle acque gelate del fiume l'oggetto cui si tiene di più, nella maestosa immensità di un paesaggio silente, dove appena si può udire il dolcissimo canto degli zigoli, che danno il titolo al film.
...I due uomini
intraprendono, così, un viaggio di migliaia di chilometri per portare il corpo
di Tanya sulle rive del lago sacro, luogo nel quale secondo la tradizione la
sua anima potrà ricongiungersi con l’acqua, l’elemento dal quale si nasce e
verso il quale bisogna tornare. In questo viaggio il silenzio delle anime dei
due uomini, ciascuno immerso nelle proprie considerazioni, bilanci e verità da
tenere nascoste, è interrotto dai racconti della vita coniugale fra Miron e
Tanya (come prescritto dalle usanze Merja anche degli aspetti più intimi) e dal
cinguettio degli zigoli, che con il loro canto così gioioso e vitale
restituiscono un barlume di speranza a coloro che restano sulla terra a fare i
conti con il dolore della perdita. Ogni popolo ha le sue usanze per congedarsi
dai propri morti, e in questo caso Fedorchenko ce ne mostra uno pressoché
sconosciuto, ma infinitamente affascinate, costruendo il film sui gesti
arbitrari ma amorevoli dei due uomini nei confronti di Tanya che, avvolta nuda
nel suo sudario, si prepara a congedarsi dalla vita. Se malinconici sono i
paesaggi, non lo è altrettanto il rituale dell’addio, nel quale il corpo viene
restituito alla natura in questo scambio doveroso. Silent
Souls è anche e
soprattutto una storia che parla dell’amore, nel senso più alto del termine,
ovvero, quello fra una coppia, che sia di amanti o di amici, fra l’uomo e la
natura, fra l’uomo e se stesso e le proprie origini, elevando questo sentimento
alle vette più alte, ricordando (come è scritto sulla locandina del film) che:
“Soltanto l’amore non ha fine”.
… i suoi due protagonisti
sono uomini di mezza età appesantiti e in difficoltà con i propri sentimenti,
ma capaci di guizzi emotivi che lasciano spiazzati. Li aiuta un comune retaggio
antropologico, l’appartenenza a una tribù ugro-finnica che, seppur morente, si
riaffaccia all’animo di entrambi costringendoli a ubbidire ai suoi precetti. Ma
si tratterà poi di costrizione? In nome di un mondo scomparso, e rigonfi di
segreti impossibili, Miron e Aist raggiungono una catarsi quanto mai
necessaria, mescolando causa ed effetto su una strada grigia…
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