mi è piaciuto - Ismaele
…La vita sognata ha le
sue durezze e la giovane donna non nega certo al suo talento anche le forme
estreme del ricatto. Tutto però sembrerebbe andare per il meglio se non fosse
che di tanto in tanto Yella sente all'orecchio strani rumori che la turbano e
turbano lo spettatore, messo su una lunghezza d'onda diversa dal quella di un
piano racconto realistico. Qualcosa di misterioso e inquietante si insinua a
poco a poco mettendo a disagio lo spettatore (grazie anche alla fascinosa e
ambigua interpretazione di Nina
Hoss, apparentemente distaccata da tutto quello che succede). Ma chi è
davvero Yella e chi Philipp, al di là di apparenze troppo corrispondenti ai
desideri per essere vere? Il terreno si fa sempre piú scivoloso e l'ansietà
crescente dello spettatore troverà solo alla fine una risposta: quando,
riprendendo la scena dell'incidente nel fiume, la macchina da presa allargherà
il campo ai soccorritori che metteranno a terra i corpi della ragazza e del marito
e li ricopriranno pietosamente con il telo per i cadaveri. Fantasmi anch'essi,
dunque, Yella e Philipp hanno avuto soltanto una vita virtuale, il loro
incontro è stato una delle infinite possibilità che il destino avrebbe potuto,
ma non ha voluto, assegnare loro.
Her mistake is to accept a ride to the train station from him. He declares his love, accuses her of betrayal, moans about his business losses. "What time is your train?" he asks. When she says "8:22," he knows her destination. Shortly afterward, he drives his SUV off a bridge and into a river. Miraculously, they escape.
Ce film allemand,
récompensé par le prix d'interprétation féminine au festival de Berlin d'il y a
deux ans, a beau dater d'avant la crise économique, qui préoccupe tant
l'actualité depuis quelques mois, il n'en reproduit pas moins l'état d'esprit
d'une manière fort probante. Le personnage principal y avance à vue
de nez, dans un mouvement perpétuel de perte des certitudes. Le malaise qui
s'installe dès le départ - lorsque Ben poursuit Yella pour lui signifier à quel
point elle lui manque, alors qu'elle lui indique sèchement qu'elle préfère
garder ses distances -, ne se dissipe jamais tout à fait. Il est certes perturbé à intervalles réguliers par des
revirements surprenants. Mais dans l'ensemble, il devient assez vite clair que
Yella s'engage sur une spirale descendante, depuis laquelle la rédemption est
de plus en plus difficile à atteindre…
…Laddove l’opera di
Petzold scade decisamente, arrivando in più occasioni a sfiorare il ridicolo, è
invece nell’impianto narrativo; qui non solo non funziona minimamente l’analisi
della psicologia della protagonista – a cosa si deve quello scarto improvviso
verso il sentimento di maternità e vita familiare, quando fino a un istante
prima eravamo davanti a un cinico mostro freddo e spietato? –, ma viene a
crollare l’intera struttura allorquando il regista e sceneggiatore si addentra
nei meandri della metafisica. Voler trasformare un’analisi della società
occidentale in una vaga e patetica storia di fantasmi è non solo operazione
prevedibile (e vi sfidiamo seriamente a cadere nel trabocchetto lanciato da
Petzold) ma anche infruttuosa e, il che è decisamente più grave, terribilmente
comoda.
Arrivato al punto di rottura, allo scarto decisivo, il quarantasettenne regista tedesco fa improvvisamente quattro o cinque passi indietro, e si assesta dalle parti di un prodotto mainstream per spettatori dalla bocca buona. Il che andrebbe anche bene, per carità, se solo il tutto fosse gestito con coerenza e partecipazione. Al contrario Yella ci appare come un progetto estremamente ragionato, che non ha neanche il coraggio di eliminare le sue fastidiose scorie intellettuali. Alla fine anche noi, come l’omonima protagonista della pellicola, ci ritroviamo sul greto del fiume, stremati. ..
Arrivato al punto di rottura, allo scarto decisivo, il quarantasettenne regista tedesco fa improvvisamente quattro o cinque passi indietro, e si assesta dalle parti di un prodotto mainstream per spettatori dalla bocca buona. Il che andrebbe anche bene, per carità, se solo il tutto fosse gestito con coerenza e partecipazione. Al contrario Yella ci appare come un progetto estremamente ragionato, che non ha neanche il coraggio di eliminare le sue fastidiose scorie intellettuali. Alla fine anche noi, come l’omonima protagonista della pellicola, ci ritroviamo sul greto del fiume, stremati. ..
…After a horrific final encounter with
Ben, Yella stumbles into a strange new job with a man who befriends her in a
hotel restaurant: Philipp (Devid Striesow). He is a species of forensic
accountant employed by a venture capital outfit whose job it is to scan the
books and quiz the executives of those businesses who want his company's
investment. Yella, a trained accountant, comes along with Phillipp, and is
schooled in the psych-out and gamesmanship techniques that he uses in meetings:
when to look the executives in the eye, when to pretend to be studying her
laptop, when to pretend to whisper urgently in his ear. The sexual tension between
Yella and Phillipp builds, assisted by Yella's discovery that Phillipp is
playing a very dangerous game with the privileged information he is getting:
building back-channels of corruption and even blackmail to bankroll his own
personal and highly suspect financial plans.
It
is a world of workaday commerce, and identikit business hotels: Yella intends
at the beginning of the movie to work for a company making steering modules for
Airbus. Yet the sheer, industrial ordinariness of it all has something
perversely sexy and is a coolly effective counterpoint to Yella's psychological
tumult and her uneasy sense of ill-omen. Petzold's resolute control and steady,
shrewd gaze, on scenes unfolding under huge, featureless Northern European
skies, establish an atmosphere of agoraphobic menace: a sense of exposure to
something just behind an innocuous-seeming horizon…
Yella è il nome della bambina di "Alice nelle città" di Wenders: Yella Rottländer. Olandese, se non sbaglio: poi non ha più fatto l'attrice, appare solo in "Così lontano così vicino"
RispondiEliminaLo scrivo perché mi immagino già certe battute da radiodeejay e simili..
immagino possa essere un omaggio
RispondiEliminae credo vedrò altro di Petzold, è bravo.