sabato 23 giugno 2012

Cinema totale - René Barjavel

letto da poco, pubblicato nel 1944, durante la guerra, prevede e immagina come si evolverà il cinema, a oggi molto resta da fare.
"Cinema totale"si trova solo a metà prezzo, nei remainder.
"Cinema totale", in versione francese, si trova qui
una lettura davvero interessante - Ismaele




L'uscita di questa prima traduzione italiana costituisce un evento editoriale di particolare importanza, in quanto il saggio, nonostante il tempo passato, appare di estrema attualità. L'autore vi traccia le prospettive del futuro: dopo il muto e il sonoro, verrà il tempo del colore, del tridimensionale, dell'olografico, del film senza pellicola, del "cinema delle onde". Barjavel ha saputo anticipare quello che oggi si comincia a sperimentare negli Stati Uniti con la distribuzione centralizzata via cavo dei film, non più su bobine di pellicola, ma con registrazioni digitali. Si può dire che il cinema totale previsto e descritto in maniera visionaria e apparentemente utopica da Barjavel è oggi ormai prossimo alla realtà.

E’ curioso come siano riscontrabili, nel libro dello scrittore di fantascienza René Barjavel Cinema totale. Saggio sulle forme future del cinema e nel saggio del critico cinematografico André Bazin intitolato “Il mito del cinema totale”, due espressioni molto simili per formulazione e assolutamente identiche nella sostanza. Barjavel scrive “il cinema non esiste ancora” [1], mentre Bazin puntualizza che “il cinema non è ancora stato inventato” [2]. I loro testi furono pubblicati negli stessi anni; il primo nel 1944, sebbene fosse stato ideato nel decennio precedente, il secondo nel 1946. Quello che è sconcertante è il fatto che essi non sembrano tenere presente che la storia del cinema in quegli anni era già abbondantemente avviata e già poteva contare un altissimo numero di ‘capolavori’.
Evidentemente i due francesi intendono per cinema qualcosa di differente rispetto al significato che la parola ha tradizionalmente assunto. Sembrano infatti mettere in discussione la forma egemonica del lungometraggio narrativo di finzione, che prese il sopravvento con la nascita della Hollywood commerciale snaturando, sembrano dire, entro certi limiti, il senso stesso della nascita del cinema. Effettivamente i primi esperimenti cinematografici e anche precinematografici sembrano volti, più che a produrre storie di finzione, alla creazione di dispositivi che permettano agli spettatori di vivere un’esperienza realistica...
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“Le cinéma subit depuis sa naissance une évolution constante. Elle s’achèvera lorsqu’il sera en état de nous présenter des personnages en ronde bosse, colorés, et peut-être odorants; lorsque ces personnages se libèreront de l’écran et de l’obscurité des salles pour aller se promener sur les places publiques et dans les appartements de chacun. La science continuera de lui apporter de petits perfectionnements. Mais il aura atteint, en gros, son état parfait. Cinéma total.”
René Barjavel, cinéma total, Denoël, paris, 1944

da qui


Conoscevo già questo testo e la cosa più sorprendente è la capacità visionaria di questo autore che è riuscito fortunosamente a pubblicare il volume nel 1944 durante l’occupazione nazista. Il perseguimento del sogno mai realizzato dei primi pionieri del cinematografo e dei teorici dell’opera d’arte totale anima la passione di Barjavel.
Nella prospettiva del cinema totale la questione dell’insegnamento del cinema nel curriculo delle scuole di base non può che inserirsi come nodo fondante. In una società che si nutre di cinema anche i governi, sostiene l’autore, dovrebbero preoccuparsi di organizzare professionalmente e istituzionalizzare l’insegnamento del cinema. Ne va dello spirito della nazione. Se milioni di persone ogni sera si alimentano di cinema allora sarà il caso di permettere loro una sana alimentazione ed evitare che si ingozzi di “cinepanettoni”. La forza, che è un limite allo stesso tempo, di questa riflessione è il fatto di considerare il cinema come esperienza totalizzante dell’esistenza umana. 
La questione dell’insegnamento del cinema è più che mai attuale e forse oggi più di ieri ci sarebbero le condizioni sociali e tecnologiche per renderla concreta...
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