giovedì 19 ottobre 2023

Piove – Paolo Strippoli

il film mantiene quello che promette il titolo.

in una Roma orribile (credo che fra i produttori manchi l'ente del turismo dalla città eterna) una famiglia di infelici cerca di sopravvivere, il padre vedovo e i due figli.

ma ci sono entità misteriose con cui confrontarsi e fare i conti.

un film che merita, promesso.

buona (per chi non ha niente da ridere) visione - Ismaele


 

Partendo dalla sceneggiatura scritta con Gustavo Hernández Jacopo Del Giudice (che proprio con questo script ha vinto nel 2017 il premio Solinas, poi assieme a Milo Tissone e lo stesso Strippoli autore de L'angelo infelice, miglior soggetto nella prima fese del premio 2019), Piove assume una forma estetica solidissima, fatta tutta di piani stretti e attenzione ai dettagli, dove se al centro della scrittura sta il calvario emotivo dei personaggi al centro della scena si collocano sempre loro e gli attori che li interpretano: Fabrizio Rongione, il deuteragonista dei Dardenne, per l'occasione richiamato in patria; e poi Cristiana Dell'Anna, Aurora Menenti, Orso Maria Guerrini, Ondina Quadri, con sopra tutti Francesco Gheghi, capace di dare al suo Enrico uno spessore fisico e sensibile assieme di grande impatto.
Strippoli non ha paura di mostrare le cose come stanno, di far fare ai suoi personaggi quello che devono fare, e così 
Piove ha la forza di mostrare la verità più terribile di tutte: Roma non soffoca per la pioggia ma per il dolore. Ogni luogo e ogni tempo lo fanno.

da qui

 

C'è ancora speranza per il cinema italiano? Per una sua defintiva rinascita creativa? Piove di Paolo Strippoli è la risposta, è un’altra piccola oncia di speranza dentro un mare di offerte sovente di scarso valore, ripetitive, spente. Presentato ad Alice nella Città all’ultima Festa del Cinema di Roma e al Science + Fiction Festival di Trieste, questo film horror profondo, attualissimo, affascinante, approda finalmente nelle sale italiane. Lo fa purtroppo con la zavorra di un insensato divieto ai minori di 18 anni deciso dalla Commissione per la classificazione delle opere del Ministero della Cultura e poi confermata dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. 
La speranza è che questo non comporti perdite tali da danneggiare un film di enorme qualità, un horror di grande concezione e fascino, così come il percorso di un regista che può dare e già ha dato molto in soli due film al nostro cinema…

da qui

 

Guardando Piove, si potrebbe in più occasioni avere la sensazione di star assistendo ad un adattamento di un romanzo di Stephen King. Questo racconto, incentrato su degli specifici personaggi ma con vicende che riguardano tutta la città intorno a loro e con una forza maligna e ultraterrena che genera la più totale follia, sembra rimandare in più occasioni ad alcune opere di King com L’ombra dello scorpione, Cell o al suo capolavoro It. Vi è dunque un’atmosfera particolarmente lugubre che attraversa tutto il film e che anticipa un climax particolarmente cruento.

La sceneggiatura, scritta da Del Giudice insieme a Strippoli e Gustavo Hernández costruisce dunque un senso di attesa, svelando le proprie carte una per volta. Non sempre in realtà la costruzione narrativa risulta convincente, specialmente nel momento in cui si giunge ad un terzo atto che si affida troppo a dinamiche prevedibili e trattandole in modo sbrigativo. Per quanto la risoluzione ultima possa generare qualche perplessità, viene però lasciato spazio anche ad un’ambiguità che è certamente un valore aggiunto in un panorama di conclusioni sempre troppo didascaliche.

da qui


 


Nessun commento:

Posta un commento