il film mantiene quello che promette il titolo.
in una Roma orribile (credo che fra i produttori manchi l'ente del turismo dalla città eterna) una famiglia di infelici cerca di sopravvivere, il padre vedovo e i due figli.
ma ci sono entità misteriose con cui confrontarsi e fare i conti.
un film che merita, promesso.
buona (per chi non ha niente da ridere) visione - Ismaele
…Partendo dalla sceneggiatura scritta
con Gustavo Hernández Jacopo Del Giudice (che proprio con questo script ha vinto nel 2017 il
premio Solinas, poi assieme a Milo Tissone e lo stesso Strippoli autore de L'angelo infelice, miglior soggetto nella prima fese del premio
2019), Piove assume una forma estetica solidissima, fatta
tutta di piani stretti e attenzione ai dettagli, dove se al centro della
scrittura sta il calvario emotivo dei personaggi al centro della scena si
collocano sempre loro e gli attori che li interpretano: Fabrizio Rongione, il deuteragonista
dei Dardenne, per l'occasione richiamato in patria; e poi Cristiana
Dell'Anna, Aurora Menenti, Orso Maria Guerrini, Ondina Quadri, con sopra tutti
Francesco Gheghi, capace di dare al suo Enrico uno spessore fisico e sensibile
assieme di grande impatto.
Strippoli non ha paura di mostrare le cose come stanno, di far fare ai suoi
personaggi quello che devono fare, e così Piove ha la forza di mostrare la verità più terribile di
tutte: Roma non soffoca per la pioggia ma per il dolore. Ogni luogo e ogni
tempo lo fanno.
C'è ancora speranza per il cinema italiano? Per una sua defintiva rinascita creativa? Piove di Paolo Strippoli è la risposta, è un’altra piccola oncia di speranza dentro un
mare di offerte sovente di scarso valore, ripetitive, spente. Presentato ad Alice nella Città all’ultima Festa del Cinema di Roma e al Science + Fiction Festival di Trieste, questo film horror profondo, attualissimo, affascinante, approda finalmente nelle sale italiane. Lo fa purtroppo con
la zavorra di un insensato divieto ai minori di 18 anni deciso dalla Commissione per la
classificazione delle opere del Ministero della Cultura e poi confermata dalla
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
La speranza è che questo non comporti perdite tali
da danneggiare un film di enorme qualità, un horror di grande concezione e fascino, così come il percorso di un regista che può dare e già ha
dato molto in soli due film al nostro cinema…
…Guardando Piove,
si potrebbe in più occasioni avere la sensazione di star assistendo ad un
adattamento di un romanzo di Stephen King. Questo racconto, incentrato su degli
specifici personaggi ma con vicende che riguardano tutta la città intorno a
loro e con una forza maligna e ultraterrena che genera la più totale follia,
sembra rimandare in più occasioni ad alcune opere di King com L’ombra dello scorpione, Cell o al suo
capolavoro It. Vi è dunque
un’atmosfera particolarmente lugubre che attraversa tutto il film e che
anticipa un climax particolarmente cruento.
La sceneggiatura, scritta da Del
Giudice insieme a Strippoli e Gustavo
Hernández costruisce dunque un senso di attesa, svelando le
proprie carte una per volta. Non sempre in realtà la costruzione narrativa
risulta convincente, specialmente nel momento in cui si giunge ad un terzo atto
che si affida troppo a dinamiche prevedibili e trattandole in modo sbrigativo.
Per quanto la risoluzione ultima possa generare qualche perplessità, viene però
lasciato spazio anche ad un’ambiguità che è certamente un valore aggiunto in un
panorama di conclusioni sempre troppo didascaliche.
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