Eddie Coyle (interpretato da un bravissimo Robert Mitchum) è un delinquente che vuole uscire dal giro, ma non è così facile.
viene costretto a fare la spia, per uno squallido poliziotto, e non ci sarà salvezza per nessuno.
un film d'altri tempi, da non perdere.
buona (senza amici) visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
…Gli amici di Eddie Coyle è un film d’azione atipico in cui non c’è posto per
sparatorie sanguinolente o frenetici ed entusiasmanti inseguimenti automobilistici.
L’emozione principale del film proviene principalmente dai dialoghi, dallo
scambio di battute, dai ritmi verbali e gestuali. Il regista, così come lo
scrittore per il romanzo, si fa da parte. L’occhio cinematografico di Yates si
fa attento ed impersonale, l’elaborazione minima ed essenziale. La camera
riprende le varie scene da un punto di vista distaccato, quasi empatico, senza
immischiarsi nelle varie vicende dei personaggi.
Ad interpretare Eddie Coyle, vi è il
leggendario attore statunitense Robert Mitchum (molti
lo ricorderanno principalmente per la sua interpretazione del violento fanatico
religioso con le scritte “LOVE” e “HATE” tatuate, rispettivamente, sulle nocche
della mano destra e sinistra, nel film La morte corre sul fiume).
Mitchum trova l’esatto ritmo frenetico, il giusto livello di stanchezza mentale
e fisica, la giusta quantità di determinazione e occultata ostilità, per
interpretare nel migliore dei modi l’ormai vecchio e affaticato criminale, un
uomo sfinito, sconfitto e sacrificabile.
Quando uscì al cinema, Gli amici di Eddie Coyle non ebbe molto successo.
Innanzitutto vi fu un leggero disappunto, come spesso accade per pellicole
tratti da celebri ed acclamati romanzi. Non era considerato un buon adattamento
del libro. Inoltre, la trama era troppo piatta, monotona. In confronto ad altri
film dello stesso genere dell’epoca (come Ispettore Callaghan o Il braccio violento della legge) non vi era confronto.
Ma quelle caratteristiche della pellicola che all’epoca potevano essere considerate
difetti, adesso possono essere riconosciute come virtù.
In effetti, si tratta di un film poliziesco
con poca violenza e poche scene d’azione, ma con un ritmo proprio e
particolare, in cui i personaggi, spaventosamente reali, sono in ogni momento
prossimi al bordo della disperazione. Un dramma poliziesco pieno di suspense ed
un gioiello del cinema degli anni settanta.
…Una trama che smonta pezzo per
pezzo l'escalation di tensione che contraddistingue il genere noir. Coyle non è
protagonista di una sola scena d'azione, non sospetterà nemmeno di venir
condannato dall'organizzazione criminale e addirittura non si avrà nemmeno un
faccia a faccia con il suo carnefice.
In un ritratto dove nessun personaggio è positivo: indimenticabili le
caratterizzazioni del poliziotto interpretato di Richard Jordan (detestabile
come nel personaggio che interpretava in Io sono Valdez), e
del barista informatore di Peter Boyle (anche lui spregevole), lo spettatore
assiste al declino del protagonista in una maliconica ed arrendevole (ma
lucida) raffigurazione, impeccabilmente rappresentata da Robert Mitchum,
antieroe per eccellenza. Nessun passo falso nella descrizione della vita
quotidiana di Coyle: la moglie è una comune casalinga preoccupata per riuscire
a tirare avanti (i due si abbracciano in una cucina trasandata), Coyle si vede
in gesti quotidiani (con il carello della spesa o a bere in un bar). Brillante
il sistema di esecuzione delle rapine.
Intenso neo-noir incentrato sulla figura di Eddie
"Fingers", trafficante d'armi che cerca di evitare gli anni di
galera. Ottimi Mitchum e Boyle, così come il resto del cast; regia asciutta che
si lascia apprezzare soprattutto nelle scene ad alta tensione delle rapine in
banca. Una classica storia di individui che cercano di non farsi inghiottire da
un sistema che coinvolge banditi e poliziotti, e a rimetterci non sempre è chi
lo merita davvero. Pur con qualche incertezza, un'opera solida che ripropone
gli ingredienti delle migliori pellicole del cinema americano settantiano.
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