di Ida Dominjanni
Meno male che ci sono le celebrities americane. Ospite del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, Susan Sarandon ha detto oggi in conferenza stampa due cosette da niente, una sullo sciopero che sta paralizzando Hollywood da più di due mesi l'altra sulla guerra in Ucraina: Sullo sciopero: "Hollywood è una macchina capitalista per fare soldi insensibile alla politica, l'unica cosa che la disturba è se diventi vecchia o se ingrassi. Chi si è battuto/a contro il sistema hollywoodiano, ad esempio durante il maccartismo, ha sempre pagato dei prezzi molto alti. Oggi più che mai il sistema è imperniato sulle grandi corporation che pretendono di controllare tutto, compresi i contenuti, mentre le condizioni materiali di lavoro sono diventate proibitive. Da un lato il divario fra ricchi e poveri precarizza tutti quelli che non stanno nell'empireo delle grandi star, cioè il 90% dei lavoratori del settore, che non hanno i soldi neanche per pagarsi l'assicurazione sanitaria. Dall'altro lato i nostri contratti, tutti, sono tarati su un modello di business precedente allo streaming e all'intelligenza artificiale, che per fare un esempio non prevede il pagamento delle royalties per le repliche dei film e delle serie su piattaforma. E a proposito di repliche: ora gli studios pretendono che i giovani attori si facciano scansionare il corpo, così da poterne replicare le prestazioni ma senza ulteriori ingaggi. Non solo: l'intelligenza artificiale ruba tutto, parole e immagini, libri e film, per alimentare i prodotti computerizzati. Io proporrei di usarla piuttosto per sostituire gli amministratori delegati, un mestiere che come sappiamo non ha bisogno di molta immaginazione". Conclusione: "Questo sciopero è straordinario, perché non coinvolge solo autori, sceneggiatori, attori e tutte le figure necessarie all'industria del cinema, ma si sta allargando anche ad altri sindacati, degli addetti ai trasporti e al cibo, degli insegnanti eccetera. E non cede. Il Ceo della Disney ha detto cinicamente "resisteranno finché non perderanno le loro case", dimostrando così che a questo puntano le coroporation, a distruggere le nostre case e anche le nostre vite".
Seconda cosetta, in risposta a una
domanda sulla guerra in Ucraina, lei che cominciò protestando contro quella in
Vietnam: "Con questa domanda finisco subito nei guai. Premetto che io sono
contro la guerra, qualunque guerra, sempre e dovunque, e dunque ho il cuore
spezzato per i morti ucraini e per quelli russi. Ma la posta in gioco di questa
guerra non è l'Ucraina, è la Russia, il rapporto fra la Russia e la Cina, e
alla fine la paura americana della Cina. La proxy war americana in Ucraina non
è cominciata con l'invasione russa, bensì molto prima, con la violazione degli
accordi di Minsk. La Nato è fuori controllo, mentre bisognerebbe almeno
cominciare a negoziare. Ma continuare a piantare ovunque basi Nato non è una
buona premessa per negoziare, così come non è con le bombe a grappolo che si
otterrà il cessate il fuoco".
Ecco. Vorrei qualche Sarandon pure da
queste parti.
PS. Le regole dello sciopero imponevano
che non si parlasse dei film di Sarandon né di eventuali suoi progetti futuri.
Quando le cose si fanno si fanno sul serio.
Cosa gli vuoi dire? Nient'altro che applausi! 👏👏👏
RispondiEliminadice bene Ida Dominjanni:
EliminaVorrei qualche Sarandon pure da queste parti