martedì 8 agosto 2023

L’arcidiavolo – Ettore Scola

un diavolo viene mandato sulla terra con un aiutante, per una missione speciale.

giochi, follie, equivoci sono il sale del film, che è molto divertente.

non sarà perfetto, ma merita di sicuro la visione, con un Vittorio Gassman in perfetta forma.

buona (diabolica) visione - Ismaele

 

 

 

 

Meno divertente di quello che si voleva. Se Gassman è perfetto per il ruolo, non così si può dire per Mickey Rooney, diavoletto non troppo azzeccato. Il film ha dei momenti buoni, come l'incontro con il personaggio con Luigi Vannucchi (suicida anche qui, nella finzione) o come alcune fasi alla corte di Lorenzo il Magnifico (con cast secondario gustoso: la Vukotic, Fangareggi, Lella Fabrizi...), ma batte la fiacca in non pochi momenti, come la parodia calcistica, invero grossolana.

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Insolitamente ben ritmato, per essere un film degli anni 60: montaggio frenetico spesso con stacchi improvvisi, inquadrature veloci e di pochi secondi con sparizioni e apparizioni del diavoletto-spalla (Mickey Rooney) realizzate con tecnica alquanto grossolana, ma efficace. Strepitoso Vittorio Gassman: si nota chiaramente quanto si diverta nei panni del suo personaggio e quanto riesca a trasmetterne la vivacità anche allo spettatore. Splendide le location senza tempo scelte per l'ambientazione.

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Il diavolo Belfagor arriva sulla Terra per scatenare una guerra, ma si innamora...

Scritto con Maccari, L'arcidiavolo è il terzo film di Scola ed il primo dove il grande regista si distacca dal genere comico per dedicarsi alla commedia satirica. E' un film di rara grinta e vitalità, ha un ritmo incredibilmente sfrenato ed un Gassman che regge la scena in modo eccezionale. Le musiche di Trovaioli condiscono bene il tutto.

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Nello stesso anno in cui aveva messo il suo smisurato talento a servizio di Mario Moniceli ne L'armata Brancaleone, Vittorio Gassman girava il terzo dei suoi 9 film sotto la regia di Ettore Scola, impersonando Belfagor, l'arcidiavolo inviato dagli inferi con la precisa missione di seminare zizzania tra la Firenze medicea e la Roma papalina. Accompagnato dal valletto Adremelek, il mattatore mette a segno una girandola di gag in un film simpatico, adrenalinico, farsesco, ingenuo e fracassone, fino a quando non viene domato dall'amore e reso uomo.
La ruggine del tempo si sente soltanto sugli effetti speciali: per il resto, L'arcidiavolo rimane una commedia fantastica con molti guizzi e alcune trovate scenografiche - come quella delle macchine leonardesche - di notevole astuzia.

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