giovedì 3 agosto 2023

La bambolona – Franco Giraldi

tratto da un romanzo di Alba De Céspedes è la storia di un maschio italiano, ricco, che punta una ragazzona di 17 anni, pensando di farsela in un boccone, come tutte le altre.

non esiste moralità, e Tognazzi, che si crede il ragno vincente, è una povero moscerino che viene intrappolato in una ragnatela che neanche intuisce, senza scampo.

viene umiliato, imbrogliato, rapinato, il predatore, il t(r)ombeur des femmes, diventa preda.

Ugo Tognazzi è al suo meglio, da antipatico riccastro diventa uno per il quale provare compassione.

gran film, da non perdere.

buona (sorprendente) visione - Ismaele

 

 

 

ci si diverte e anche parecchio in questa sottovalutatissima commedia in cui Tognazzi dona vita al personaggio di un maturo avvocato donnaiolo impenitente che un giorno si invaghisce di una rustica diciottenne,silenziosa e dissociata che da lui non si fa nemmeno sfiorare.Poi lui ci si incarognisce arrivando anche al fidanzamento in casa per cercare di ottenere quello che vuole,le regala anche un rubino da due milioni e in un sogno il cameriere gay gli dice quando lui ritorna a casa e la trova piena di donne discinte e disponibili"dottore sono 100,ventimila lire per cento fa due milioni",come la pietra preziosa che ha appena regalato,in una sorta di scambio stile fustini di detersivo nella pubblicita'.E'pero'un gioco truccato,mentre lui gioca a carte scoperte avviandosi verso l'autodistruzione,lei copre il suo gioco dietro una patina di fastidiosa indolenza fino a rivelare la sua vera natura ,fino a rivelare che lui,il maturo impenitente donnaiolo è stato fatto fesso da una rustica diciottenne neanche depilata e dal di lei manzo che lo ricattano addirittura.E'una commedia di costume con intenti di satira sociale(sopratutto sul machismo tipico italiano),in fondo è un inno alla capitalizzazione delle proprie risorse,una rincorsa continua al bisogno di denaro e alla ricerca dello staus symbol che permetta di scalare posizioni nella scala sociale.E sotto questo punto di vista sono eccellenti Sonni e la Brignone nei panni dei laidi genitori di lei che trattano la figlia come una ricchezza da sfruttare....e lei è molto piu'furba di quello che sembra....la regia è sicura ma perde compattezza nelle sequenze oniriche in cui si insegue una vaga estetica felliniana ma è difetto di poco conto...

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Affermato avvocato si invaghisce di una prosperosa diciassettenne di modesta famiglia e, per poterla frequentare, giunge al fidanzamento. Il suo scopo è portarsela a letto ma la ragazza è meno ingenua di quel che appare... La storia è quella, raccontata tante volte, della sbandata di un uomo di mezz'età per una donna molto più giovane e se il film è piacevole da seguire, nonostante la lunghezza eccessiva e parentesi superflue, lo si deve ai due protagonisti: Tognazzi nella parte ci sguazza, mentre Rea risulta perfetta per il suo personaggio indolente e solo apparentemente passivo.

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La bambolona vi stuzzicherà. È un bel tipo, questa Ivana: una morona diciassettenne, parca di di gesti e di parole, torpida e fiacca, con gli occhi di pupa e il seno di Giunone. Quando Giulio, un avvocato di mezza età, ricco e arrivato, la comincia a concupire, s’indovina che conquistarla sarà faticoso. Ma l’uomo è testardo: avvezzo a smaglianti donne di mondo, quella florida ragazzotta della piccola borghesia gli promette sapori inconsueti, e forse anche un modo originale di concludere la sua carriera di dongiovanni.

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Interessante commedia questa "Bambolona", un po' perché ha una tensione quasi da thriller, con personaggi fantasma  e comportamenti ambigui, e un po' perché ci restituisce uno squarcio impietoso sui quartieri realmente poveri, in cui si vive(va) disposti a tutto. Tognazzi magistrale, manco a dirlo, la Rei - della quale non si hanno più notizie dal film successivo - perfetta per il ruolo, timida e scostante all'inizio, sfacciata nel sorprendente finale. Un film ben girato e ben recitato che meriterebbe maggior considerazione.

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è un bel film che fa vedere a che abissi di umiliazione e di ridicolo possono portare le passioni storte lasciate a briglia sciolta.

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Una valida commedia basata sul doppio inganno, che sa tenere un buon ritmo per tutta la sua durata e non annoia mai, sia per l'ennesima grande prestazione di Ugo Tognazzi, sia per i numerosi dialoghi e momenti brillanti, sebbene grandi battute non è che ce ne siano. Bello lo stile del montaggio: spesso i dialoghi di una scena fanno da sottofondo ad altre, senza farci mai veramente capire se si tratti di scene vere o di immaginazione. Un film organizzato bene, che sa tenere vivo l'interesse con poca trama. Musica un po' ripetitiva. La poco nota Isabella Rei adatta al ruolo. Buono.

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Un personaggio per niente scontato: un avvocato di grido, con amanti a profusione con fisici da modelle, che si invaghisce di una ragazza pienotta e non esattamente in linea con i suoi canoni di bellezza. Perché? In realtà vorrebbe solo portarsela a letto, ma il signore è più complesso di quanto voglia apparire, e alla fine, da furbo quale si presenta, ci fa la figura del fesso colossale.

Nelle mani di Ugo Tognazzi, l’avvocato Giulio Broggini è un mostro in borghese che rivela tutta la falsità del boom economico e del benessere sociale (quindi umano) dell’italiano medio, compromesso dalle conseguenze dei sentimenti ingestibili. Con professionalità e una naturalezza incredibili, Ugo mette a segno un ennesimo capolavoro d’attore che occupa un posto d’onore nel suo personale percorso per singolarità e rarità.

Dietro la macchina da presa c’è il dimenticato Franco Giraldi, che trasferisce sul grande schermo un romanzo di Alba De Céspedes, che innesta nel modello della commedia all’italiana (qui soprattutto di costume) elementi inattesi (le proiezioni oniriche di Giulio al cospetto del potentissimo zio della sua amata, alto dirigente del Ministero dell’Interno, con un ambiguissimo rapporto con la nipote) e un tono tutt’altro che banale.

La bambolona è una convincente Isabella Rey, qui figlia di due caratteristi infallibili come Lilla Brignone e Corrado Sonni e con una metamorfosi finale da mani nei capelli. Un film poco capito, da recuperare subito.

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