un film su due Americhe, ieri come oggi.
la parte sana, religiosa, bigotta e quella malata, diabolica, tentatrice, due Americhe inconciliabili.
George C. Scott è il padre che ha la disgrazia di una figlia che scompare e si getta alla sua ricerca, dall'Iowa alla California.
ne passa di tutti i colori, scende sempre più a fondo nell'abisso del Male, ma non può farne a meno.
un film doloroso, inquietante e straordinario, un gioiellino da non perdere.
Paul Schrader non delude mai, è una certezza.
buona (porno-paterna) visione - Ismaele
QUI si può vedere
il film, in italiano
…“Hardcore” è un film completamente
spaccato in due: il moralismo di Jake è costretto a scendere a compromessi con
l’inferno della metropoli californiana, dove il bigottismo provinciale viene
letteralmente divorato dall’edonismo che ruota attorno al sesso e al
divertimento. È lo specchio di un’America che sta percorrendo due strade
inconciliabili tra loro, due estremi privi di un qualsiasi equilibrio e quindi
entrambi dannosi per l’essere umano. Un vicolo cieco perso tra ossessioni
religiose ed emancipazioni forzate. Anche lo stacco tra il giorno e la notte è
netto, così come il passaggio dal candore della neve alle invitanti luci al
neon dei vari club della città. In questa magnifica location si muove un
personaggio in cerca di giustizia (anche la giustizia privata segue il corso di
“Taxi Driver”) ma soprattutto di verità, un sentiero ostile in cui l’indagine
diventa sempre più torbida e affascinante.
Il regista sacrifica in parte la tensione
puntando molto sulla caratterizzazione di Jake (eccelsa la prova di George C.
Scott), il perno su cui girano tutte le vicende del film, un uomo cresciuto
dentro una campana di vetro che scopre se stesso confrontandosi con un terreno
inesplorato, almeno fino a quel momento. Con “Hardcore” Paul Schrader dirige un
thriller atipico e coraggioso, da annoverare tra le sue migliori pellicole in
assoluto.
The man is played by George C. Scott, the girl
by Season Hubley. They have
moments in the movie when they talk, really talk, about what's important to
them and we're reminded of how much movie dialogue just repeats itself, movie
after movie, year after year. There's a scene in "Hardcore" where the
man (who is a strict Calvinist) and the prostitute (who began selling herself
in her early teens) talk about sex, religion, and morality, and we're almost
startled by the belief and simple poetry in their words.
This relationship, between two people
with nothing in common, who meet at an intersection in a society where many
have nothing in common, is at the heart of the movie, and makes it important.
It is preceded and followed by another of those story ideas that Paul Schrader seems to
generate so easily. His movies are about people with values, in conflict with
society. He wrote "Taxi Driver" and
"Rolling Thunder" and wrote and directed "Blue Collar." All
three are about people prepared to defend (with violence, if necessary) their
steadfast beliefs…
…Schrader è riuscito a rendere disturbante il suo film
donandogli una luce malata, realizzando delle immagini a tinte fortissime,
sfruttando al massimo un attore di livello eccelso come George C. Scott con il
quale ebbe durante le riprese un rapporto molto travagliato, pare che dopo
l’ennesimo alterco Scott pretese che se avesse finito il film Schrader non
avrebbe più fatto il regista, il talentoso sceneggiatore di “Taxi driver”
acconsentì mentendo clamorosamente poiché sappiamo tutti benissimo che la sua
carriera è proseguita fra alti e bassi, sta di fatto che l’immenso George C.
Scott mangiò la foglia consegnando agli archivi uno dei suoi personaggi più
riusciti per il quale dovette girare una scena molto scomoda per i suoi
principi e mi riferisco all’esplosione di violenza innescata dalle pesanti
parole dell’attore partner della figlia nel film porno che la vede
protagonista, una sequenza di brillante brutalità.
…Il film è intelligente. Più che collocarsi fra un
atteggiamento moralistico ed il divertimento gratuito, costruisce un resoconto
cronologico in cui è lo spettatore stesso a scoprire e decidere ciò che è
giusto e ciò che è sbagliato.
Le fredde zone rurali sono il contrappunto alla
città, che a sua volta la notte si trasforma, con luci al neon dai colori
vivaci che eccitano gli occhi ed i sensi, una grande vetrina sessuale nella
quale gli uomini danno sfogo ai propri istinti più bassi in molteplici maniere:
con prostitute, guardando pellicole o riviste pornografiche, assistendo a
spettacoli dal vivo, e così via.
La fotografia del film, di Michael Chapman, è
eccezionale, ricca e piena di sfumature e contrasti. Chapman ha lavorato in
film come Ghostbusters II, Il fuggitivo e Ragazzi
perduti (The Lost Boys di Joel Schumacher, 1987). Ma ha
anche reso lucente (dettaglio assai importante) il mitico Taxi
Driver del 1976, una pellicola che condivide con Hardcore,
girata tre anni dopo, stile, intenzioni ed aspetto.
Non è dunque irragionevole affermare che il film
di Martin Scorsese abbia influenzato la pellicola di Paul Schrader [che del
resto, per il capolavoro di Martin Scorsese scrisse lo script, ndr].
La sceneggiatura ha un ritmo sempre
coinvolgente, pur se assai differente dall’idea originale che ha subito diverse
trasformazioni. Nella prima stesura il personaggio di Jake avrebbe dovuto
trovare la moglie scomparsa, non la figlia. Un’altra modifica sostanziale è
presente nel finale. Nella sceneggiatura originale Jake nella sua oscura
ricerca scoprirà che la figlia è morta in un incidente automobilistico, così
l’uomo, sconfitto e a testa bassa, tornerà nello Utah provato dal tragico
epilogo della sua ricerca.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Schrader,
si basa su due punti fondamentali. Da un lato la vita religiosa ed austera del
protagonista del film, che condivide con l’esperienza autobiografica del
regista-sceneggiatore la medesima provenienza da un ambiente religioso ed
austero. Jake, il protagonista, altri non è che il riflesso del padre di Paul
Schrader che, dopo la visone del film, rimase profondamente offeso per gli evidenti
richiami al proprio modo di essere e pensare. L’altro punto attorno al quale
Shrader ha costruito la propria storia è il mondo del porno, che proprio alla
fine degli anni settanta stava imboccando la strada del successo del decennio
successivo, con attrici come Ginger Lynn, Barbara Dare, Tracy Lords, Tracy
Adams, Kascha e molte altre ancora. Pertanto, come lo definì lo stesso Paul
Schrader, Hardocore è un film congiunturale,
una pellicola che ha voluto mostrare al grande pubblico il nuovo mondo del cinema
porno, a quell’epoca in rapida ascesa nei costumi della società.
George C. Scott compie un lavoro di gran livello
nella recitazione che, congiuntamente e parimenti alla forza del film, al
ritmo, alla qualità visiva ed alla sua scrittura, fanno di questa pellicola un
lavoro semplicemente eccellente, adulto ed intelligente.
Quel che non viene detto, è che tutto questo è
reale ed accade di frequente negli Stati Uniti. La California è nella mente di
molti una specie di paradiso idealizzato dove tutto è luce, bel tempo,
felicità, spiagge e corpi abbronzati, stelle del cinema, glamour e Hollywood.
Ed è proprio per questi motivi che molte ragazze nate in zone remote fuggono
dalle loro case, da sole, con amici o con i fidanzati, emigrando in California
in cerca di una vita migliore.
Ma la realtà è dura. Come molti altri luoghi,
per vivere bene devi lavorare molto, guadagnare denaro ed aver una testa.
Capita questo in California, perché si tratta di uno degli stati più costosi
degli Stati Uniti. Affittare un piccolo appartamento, può facilmente venire a
costare 1000 dollari, il doppio che in altri stati. In California tutto è
costoso: l’affitto, il cibo, la vita giorno per giorno… E tutti sanno che
quando tutto è costoso ed il denaro scarseggia, ogni cosa diviene dura,
difficile e complicata. È uno contro con la realtà.
Per queste ragioni è assai frequente che molte
ragazze alla ricerca di una vita migliore, più spensierata e libera, finiscano
per fare le attrici di film porno, o esercitino la prostituzione o lavorino nei
night-club. Questa è una realtà che è accaduta e sta accadendo innumerevoli
volte (basta leggere le biografie della gran parte delle attrici porno per
rendersi conto che questo è un denominatore comune per molte di loro). Il film
mette in scena magistralmente proprio questa realtà, questo mondo.
Una grande pellicola che raccomando. La
scena snuff è realmente inquietante.
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