martedì 29 agosto 2023

Hardcore - Paul Schrader

un film su due Americhe, ieri come oggi.

la parte sana, religiosa, bigotta e quella malata, diabolica, tentatrice, due Americhe inconciliabili.

George C. Scott è il padre che ha la disgrazia di una figlia che scompare e si getta alla sua ricerca, dall'Iowa alla California.

ne passa di tutti i colori, scende sempre più a fondo nell'abisso del Male, ma non può farne a meno.

un film doloroso, inquietante e straordinario, un gioiellino da non perdere.

Paul Schrader non delude mai, è una certezza.

buona (porno-paterna) visione - Ismaele



QUI si può vedere il film, in italiano

 

 

“Hardcore” è un film completamente spaccato in due: il moralismo di Jake è costretto a scendere a compromessi con l’inferno della metropoli californiana, dove il bigottismo provinciale viene letteralmente divorato dall’edonismo che ruota attorno al sesso e al divertimento. È lo specchio di un’America che sta percorrendo due strade inconciliabili tra loro, due estremi privi di un qualsiasi equilibrio e quindi entrambi dannosi per l’essere umano. Un vicolo cieco perso tra ossessioni religiose ed emancipazioni forzate. Anche lo stacco tra il giorno e la notte è netto, così come il passaggio dal candore della neve alle invitanti luci al neon dei vari club della città. In questa magnifica location si muove un personaggio in cerca di giustizia (anche la giustizia privata segue il corso di “Taxi Driver”) ma soprattutto di verità, un sentiero ostile in cui l’indagine diventa sempre più torbida e affascinante.
Il regista sacrifica in parte la tensione puntando molto sulla caratterizzazione di Jake (eccelsa la prova di George C. Scott), il perno su cui girano tutte le vicende del film, un uomo cresciuto dentro una campana di vetro che scopre se stesso confrontandosi con un terreno inesplorato, almeno fino a quel momento. Con “Hardcore” Paul Schrader dirige un thriller atipico e coraggioso, da annoverare tra le sue migliori pellicole in assoluto.

da qui

 

The man is played by George C. Scott, the girl by Season Hubley. They have moments in the movie when they talk, really talk, about what's important to them and we're reminded of how much movie dialogue just repeats itself, movie after movie, year after year. There's a scene in "Hardcore" where the man (who is a strict Calvinist) and the prostitute (who began selling herself in her early teens) talk about sex, religion, and morality, and we're almost startled by the belief and simple poetry in their words.

This relationship, between two people with nothing in common, who meet at an intersection in a society where many have nothing in common, is at the heart of the movie, and makes it important. It is preceded and followed by another of those story ideas that Paul Schrader seems to generate so easily. His movies are about people with values, in conflict with society. He wrote "Taxi Driver" and "Rolling Thunder" and wrote and directed "Blue Collar." All three are about people prepared to defend (with violence, if necessary) their steadfast beliefs…

da qui

 

Schrader è riuscito a rendere disturbante il suo film donandogli una luce malata, realizzando delle immagini a tinte fortissime, sfruttando al massimo un attore di livello eccelso come George C. Scott con il quale ebbe durante le riprese un rapporto molto travagliato, pare che dopo l’ennesimo alterco Scott pretese che se avesse finito il film Schrader non avrebbe più fatto il regista, il talentoso sceneggiatore di “Taxi driver” acconsentì mentendo clamorosamente poiché sappiamo tutti benissimo che la sua carriera è proseguita fra alti e bassi, sta di fatto che l’immenso George C. Scott mangiò la foglia consegnando agli archivi uno dei suoi personaggi più riusciti per il quale dovette girare una scena molto scomoda per i suoi principi e mi riferisco all’esplosione di violenza innescata dalle pesanti parole dell’attore partner della figlia nel film porno che la vede protagonista, una sequenza di brillante brutalità.

da qui

 

Il film è intelligente. Più che collocarsi fra un atteggiamento moralistico ed il divertimento gratuito, costruisce un resoconto cronologico in cui è lo spettatore stesso a scoprire e decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Le fredde zone rurali sono il contrappunto alla città, che a sua volta la notte si trasforma, con luci al neon dai colori vivaci che eccitano gli occhi ed i sensi, una grande vetrina sessuale nella quale gli uomini danno sfogo ai propri istinti più bassi in molteplici maniere: con prostitute, guardando pellicole o riviste pornografiche, assistendo a spettacoli dal vivo, e così via.
La fotografia del film, di Michael Chapman, è eccezionale, ricca e piena di sfumature e contrasti. Chapman ha lavorato in film come Ghostbusters IIIl fuggitivo Ragazzi perduti (The Lost Boys di Joel Schumacher, 1987). Ma ha anche reso lucente (dettaglio assai importante) il mitico Taxi Driver del 1976, una pellicola che condivide con Hardcore, girata tre anni dopo, stile, intenzioni ed aspetto.
Non è dunque irragionevole affermare che il film di Martin Scorsese abbia influenzato la pellicola di Paul Schrader [che del resto, per il capolavoro di Martin Scorsese scrisse lo script, ndr].
La sceneggiatura ha un ritmo sempre coinvolgente, pur se assai differente dall’idea originale che ha subito diverse trasformazioni. Nella prima stesura il personaggio di Jake avrebbe dovuto trovare la moglie scomparsa, non la figlia. Un’altra modifica sostanziale è presente nel finale. Nella sceneggiatura originale Jake nella sua oscura ricerca scoprirà che la figlia è morta in un incidente automobilistico, così l’uomo, sconfitto e a testa bassa, tornerà nello Utah provato dal tragico epilogo della sua ricerca.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso Schrader, si basa su due punti fondamentali. Da un lato la vita religiosa ed austera del protagonista del film, che condivide con l’esperienza autobiografica del regista-sceneggiatore la medesima provenienza da un ambiente religioso ed austero. Jake, il protagonista, altri non è che il riflesso del padre di Paul Schrader che, dopo la visone del film, rimase profondamente offeso per gli evidenti richiami al proprio modo di essere e pensare. L’altro punto attorno al quale Shrader ha costruito la propria storia è il mondo del porno, che proprio alla fine degli anni settanta stava imboccando la strada del successo del decennio successivo, con attrici come Ginger Lynn, Barbara Dare, Tracy Lords, Tracy Adams, Kascha e molte altre ancora. Pertanto, come lo definì lo stesso Paul Schrader, Hardocore è un film congiunturale, una pellicola che ha voluto mostrare al grande pubblico il nuovo mondo del cinema porno, a quell’epoca in rapida ascesa nei costumi della società.
George C. Scott compie un lavoro di gran livello nella recitazione che, congiuntamente e parimenti alla forza del film, al ritmo, alla qualità visiva ed alla sua scrittura, fanno di questa pellicola un lavoro semplicemente eccellente, adulto ed intelligente.
Quel che non viene detto, è che tutto questo è reale ed accade di frequente negli Stati Uniti. La California è nella mente di molti una specie di paradiso idealizzato dove tutto è luce, bel tempo, felicità, spiagge e corpi abbronzati, stelle del cinema, glamour e Hollywood. Ed è proprio per questi motivi che molte ragazze nate in zone remote fuggono dalle loro case, da sole, con amici o con i fidanzati, emigrando in California in cerca di una vita migliore.
Ma la realtà è dura. Come molti altri luoghi, per vivere bene devi lavorare molto, guadagnare denaro ed aver una testa. Capita questo in California, perché si tratta di uno degli stati più costosi degli Stati Uniti. Affittare un piccolo appartamento, può facilmente venire a costare 1000 dollari, il doppio che in altri stati. In California tutto è costoso: l’affitto, il cibo, la vita giorno per giorno… E tutti sanno che quando tutto è costoso ed il denaro scarseggia, ogni cosa diviene dura, difficile e complicata. È uno contro con la realtà.
Per queste ragioni è assai frequente che molte ragazze alla ricerca di una vita migliore, più spensierata e libera, finiscano per fare le attrici di film porno, o esercitino la prostituzione o lavorino nei night-club. Questa è una realtà che è accaduta e sta accadendo innumerevoli volte (basta leggere le biografie della gran parte delle attrici porno per rendersi conto che questo è un denominatore comune per molte di loro). Il film mette in scena magistralmente proprio questa realtà, questo mondo.
Una grande pellicola che raccomando. La scena snuff è realmente inquietante. 

da qui

 


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