mercoledì 9 agosto 2023

Le pupille – Alice Rohrwacher

a partire da una lettera di auguri natalizi di Elsa Morante inviata a Goffredo Fofi, Alice Rohrwacher gira un piccolo film su una classe di bambine in una scuola religiosa.

una fiaba d'altri tempi, non troppo lontani, quando la fame mordeva e i dolci erano un sogno quasi impossibile.

bella, se la trovate vi piacerà.

buona (natalizia, ma non solo) visione - Ismaele


 

 

Di ribellione, di autenticità, di splendore, di movimento. Concedeteci un piccolo volo nel giudizio complessivo ma Le pupille di Alice Rohrwacher è il miglior cinema italiano che si possa immaginare. Sì, cinema. Anche se è definito cortometraggio e la sua durata sfiora i quaranta minuti. Una sorta di puntata antologica, una scintilla che inizia e si chiude nell'attimo in cui l'azione si compie e la narrazione si fa immagine. Che meraviglia, che sorpresa. Un lasso di tempo limitato in cui la Rohrwacher libera tutte le sue note poetiche, già rintracciate nei suoi tre lungometraggi (rivedete Lazzaro Felice), prendendo inizialmente spunto da una lettera scritta da Elsa Morante inviata all'amico Goffredo Fofi. Una piccola storia, una storiella che custodisce un pensiero dalla forza esplosiva. In mezzo, il bisogno di muoversi, la ricerca della luce, le notizie dal fronte e una divina zuppa inglese, che potrebbe rovinare il Santo Natale di un austero collegio religioso.

Ecco, Le pupille, che in latino significa proprio bambine, è un'opera di inaspettata indole riottosa, un gesto fantasioso e l'arte che risponde ai confini pre-stabiliti. Un corto costruito come fosse un intarsio artigianale e sviluppato seguendo l'istinto autoriale di una regista che non smette di superarsi. Nel giro di quaranta minuti, filmati in pellicola 35mm e Super 16, c'è l'atmosfera di una favola soffice accartocciata sulle pieghe oscure di un'Epoca malvagia, intanto che il volto delle splendide bambine viene reso protagonista dalla macchina della Rohrwacher e dalla luce della fotografia di Hélène Louvart, che torna a collaborare con Alice dopo il tripudio di Lazzaro Felice.

hda qui

 

 

Le Pupille, storia di innocenza, avidità e fantasia, è un cortometraggio in live action che parla di desideri, di libertà, di devozione e di anarchia, il tutto all’interno dei confini di un rigido collegio religioso durante il Natale. Le pupille, a cui fa riferimento il titolo del film, sono le bambine, come da derivazione latina, bambine “straordinarie che indossano delle semplici tuniche bianche”, che si affacciano al mondo e che la Rohrwacher si augura siano disobbedienti. Girato a Bologna, in un istituto di sordomute e per due settimane di riprese, è un cortometraggio “fatto a mano”, come dice la sua regista, “un film sulla magia analogica. La meraviglia sembra debba sempre venire dall’alto e invece può sbocciare dal basso, e qui c’è un lavoro manuale e artigianale”. Un personaggio negativo è l’abate, qui interpretato dalla sorella della regista Alba Rohrwacher. “Con lei ho lavorato sempre con personaggi dolci e comprensivi, in questo caso severo”, è il commento della regista. Alle sue parole si uniscono quelle di Alba Rohrwacher: “dico sempre di sì a mia sorella. Solo quando mi ha proposto di fare la mamma di una 14enne ne Le meraviglie le ho detto di no, anche perché io mi sento una 14enne. In quel caso poi mia sorella mi ha fatto notare che avevo l’età per avere una figlia 14enne e alla fine ho accettato. Qui mi divertiva entrare nei panni di una suora che tutte le ragazzine temevano, una suora che però si emoziona per un raggio di sole che illumina il pavimento e che quindi dimostra di avere anche lei un’anima”

da qui

 

  


Nessun commento:

Posta un commento