venerdì 18 agosto 2023

Leoni al sole - Vittorio Caprioli

sceneggiatura di Raffaele La Capria, Vittorio Caprioli e Franca Valeri, per un film divertente e amaro.

un gruppo di amici di sempre trascorre le lunghe vacanze estive al mare, passando il tempo in cerca di avventure con donne che non sanno cedere al fascino del maschio latino.

tutti hanno nomi di "battaglia" con i quali vivono la distopica vita estiva, fuori da qualsiasi realtà e responsabilità.

ognuno ha un ruolo che deve portare avanti, finalizzato alla conquista della femmina.

le donne non sono così ingenue da essere conquistate, fanno finta, è tutto un gioco di ruoli.

intanto i genitori dei vitelloni aspettano che i figli crescano, sperano che inizino a lavorare, il triste autunno li aspetta.

un film che merita molto (misurato ed esplosivo insieme).

buona (estiva e leonina) visione - Ismaele


 

QUI si può vedere il film completo

 

 

Un branco di leoni di mare neghittosi e in attesa di nulla, sciupafemmine e sciupatempo senza passione. Positano è la location perfetta e simbolica di tale andirivieni esistenziale che gira in tondo, senza vero futuro, come attorno alla spiaggia di un'isola. La cupa nostalgia felliniana, col suo trapasso all'età adulta, è lontana, ma Caprioli sa come organizzare le vacue scorrerie dei suoi vitelloni infondendo note languide e sarcastiche. Bravi i protagonisti.

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Quando un film riesce a prenderti e proiettarti, nonostante il tempo trascorso, nelle atmosfere dei 60 vuol dire che è ben fatto. Non siamo davanti a una commedia di genere, come si potrebbe supporre, ma a un film tardo realista che rappresenta in maniera aderente gli anni del disincanto e del disimpegno come se, passata la guerra, il peggio fosse tutto alle spalle. La “malincunia” dei personaggi che sembrano scanzonati la avvertiin ognuno di loro e con esso un vago senso di disagio legato alla gioventù che passa. Attori tutti bravi e credibili

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I"Leoni" del titolo ,erano e forse sono ancora i tipici frequentatori di spiagge alla moda,i cosiddetti "maschi latini"dongiovanni da strapazzo, la cui unica attività,consisteva nel tentativo ,il più delle volte fallimentare,di concupire  le  giovani turiste straniere, si da potersi sollazzare e godersi le vacanze, Scisciò, Giugiù, Mimì, Cocò, costituivano nel film,il  gruppo di attempati e velleitari "vitelloni" che "agivano "in quel di Positano,perfetta e incantevole location,combinando però ben poco.

Caprioli, alla sua prima regia firmò,coadiuvato da una sceneggiatura di Raffaele La Capria,ispirata al suo capolavoro "Ferito a morte" una commedia simpatica,ma non banale,dal tono brillante e dai dialoghi spiritosi e caustici,raccontando affabilmente,di quei flirt estivi superficiali,che durano l'arco di una stagione ,di conquiste,spesso anelate spasmodicamente, ma di fatto,quasi mai realizzate e di quell'atmosfera mondano-balneare,fatta di corteggiamenti inutili, conversazioni vacue e un clima tra il goliardico e il nostalgico.esistenzialista.Nel 196I,l'anno in cui fu girato il film, da poco  ci si era lasciati alle spalle gli orrori della guerra e c'era di fondo, una voglia e un bisogno ,di spensieratezza e di  leggerezza.I personaggi che si muovono sul set "naturale"della spiaggia della costiera,sono dei maturi gagà,nullafacenti, incapaci di crescere,che prendono la vita, con frivolezza,,ma anche con una certa  "classe" verrebbe da dire con "nonchalant ",gaudenti rampolli della buona borghesia napoletana, immaturi cronici, si perdono nel  "divertissement" fine a se stesso,la conquista galante non è lo scopo,ma solo il mezzo per procurarsi, un'effimera soddisfazione e poi tanti pettegolezzi inutili,maliziosi e pruriginosi,  ma senza cattiveria,giusto  per passare il tempo,puro intrattenimento estivo…

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Film corale su un gruppo di vitelloni borghesi di mezza età che si rifiutano di crescere e che passano il loro tempo tra ragazze e spiaggia; si divertono, s'annoiano ed aspettano che le cose migliorino da sole. Pur nella cornice bella e colorita di Positano, Leoni al sole è un film triste, amaro e malinconico, dove l'umorismo ha solo il compito di mascherare la vacuità esistenziale in cui si muovono i personaggi principali, che passano delle giornate tremendamente uguali, in un divertimento fine a sé stesso che non fa altro che amareggiarli sempre di più. Non sarà un capolavoro ma è un film profondo e lucido, che critica la borghesia in modo feroce ed inedito.

da qui

 

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