sceneggiatura di Raffaele La Capria, Vittorio Caprioli e Franca Valeri, per un film divertente e amaro.
un gruppo di amici di sempre trascorre le lunghe vacanze estive al mare, passando il tempo in cerca di avventure con donne che non sanno cedere al fascino del maschio latino.
tutti hanno nomi di "battaglia" con i quali vivono la distopica vita estiva, fuori da qualsiasi realtà e responsabilità.
ognuno ha un ruolo che deve portare avanti, finalizzato alla conquista della femmina.
le donne non sono così ingenue da essere conquistate, fanno finta, è tutto un gioco di ruoli.
intanto i genitori dei vitelloni aspettano che i figli crescano, sperano che inizino a lavorare, il triste autunno li aspetta.
un film che merita molto (misurato ed esplosivo insieme).
buona (estiva e leonina) visione - Ismaele
QUI si può vedere il film completo
Un branco di leoni di mare neghittosi e in attesa di nulla,
sciupafemmine e sciupatempo senza passione. Positano è la location perfetta e
simbolica di tale andirivieni esistenziale che gira in tondo, senza vero
futuro, come attorno alla spiaggia di un'isola. La cupa nostalgia felliniana,
col suo trapasso all'età adulta, è lontana, ma Caprioli sa come organizzare le
vacue scorrerie dei suoi vitelloni infondendo note languide e sarcastiche.
Bravi i protagonisti.
Quando un film riesce a prenderti e proiettarti, nonostante il
tempo trascorso, nelle atmosfere dei 60 vuol dire che è ben fatto. Non siamo
davanti a una commedia di genere, come si potrebbe supporre, ma a un film tardo
realista che rappresenta in maniera aderente gli anni del disincanto e del
disimpegno come se, passata la guerra, il peggio fosse tutto alle spalle. La
“malincunia” dei personaggi che sembrano scanzonati la avvertiin ognuno di loro
e con esso un vago senso di disagio legato alla gioventù che passa. Attori
tutti bravi e credibili
I"Leoni" del titolo ,erano e forse sono ancora i
tipici frequentatori di spiagge alla moda,i cosiddetti "maschi
latini"dongiovanni da strapazzo, la cui unica attività,consisteva nel tentativo
,il più delle volte fallimentare,di concupire le giovani
turiste straniere, si da potersi sollazzare e godersi le vacanze, Scisciò,
Giugiù, Mimì, Cocò, costituivano nel film,il gruppo di attempati e
velleitari "vitelloni" che "agivano "in quel
di Positano,perfetta e incantevole location,combinando però ben poco.
Caprioli, alla sua prima regia firmò,coadiuvato da una sceneggiatura di
Raffaele La Capria,ispirata al suo capolavoro "Ferito a morte" una
commedia simpatica,ma non banale,dal tono brillante e dai dialoghi spiritosi e
caustici,raccontando affabilmente,di quei flirt estivi superficiali,che
durano l'arco di una stagione ,di conquiste,spesso anelate
spasmodicamente, ma di fatto,quasi mai realizzate e di quell'atmosfera
mondano-balneare,fatta di corteggiamenti inutili, conversazioni vacue
e un clima tra il goliardico e il nostalgico.esistenzialista.Nel 196I,l'anno in
cui fu girato il film, da poco ci si era lasciati alle spalle gli orrori
della guerra e c'era di fondo, una voglia e un bisogno ,di spensieratezza e
di leggerezza.I personaggi che si muovono sul set
"naturale"della spiaggia della costiera,sono dei maturi
gagà,nullafacenti, incapaci di crescere,che prendono la vita, con
frivolezza,,ma anche con una certa "classe" verrebbe da
dire con "nonchalant ",gaudenti rampolli della buona borghesia
napoletana, immaturi cronici, si perdono
nel "divertissement" fine a se stesso,la conquista galante
non è lo scopo,ma solo il mezzo per procurarsi, un'effimera soddisfazione e poi
tanti pettegolezzi inutili,maliziosi e pruriginosi, ma senza
cattiveria,giusto per passare il tempo,puro intrattenimento estivo…
Film corale su un gruppo di vitelloni
borghesi di mezza età che si rifiutano di crescere e che passano il loro tempo
tra ragazze e spiaggia; si divertono, s'annoiano ed aspettano che le cose
migliorino da sole. Pur nella cornice bella e colorita di Positano, Leoni al sole è un film triste, amaro e malinconico, dove l'umorismo ha
solo il compito di mascherare la vacuità esistenziale in cui si muovono i
personaggi principali, che passano delle giornate tremendamente uguali, in un
divertimento fine a sé stesso che non fa altro che amareggiarli sempre di più.
Non sarà un capolavoro ma è un film profondo e lucido, che critica la borghesia
in modo feroce ed inedito.
Nessun commento:
Posta un commento