in fondo, a suo modo, è un drammatico, estremo, diverso, film d'amore, scrivo a Giuseppe e lui mi risponde: quasi tutti i grandi film, in qualche modo, sono film sull'amore.
è un film d'amore (senza aggettivi), Alexia non lo sapeva, avrebbe sempre voluto un padre, Vincent non lo sapeva, voleva un figlio, chiunque fosse.
e si trovano, all'inizio era lui ad avere necessità di un figlio, dopo è lei a capire di avere bisogno di un padre.
è un film violento, duro, estremo, è la vita di Alexia che è così.
Vincent vive in una casa-caserma di pompieri, accoglie lì Alexia, che riesce a farsi accettare da tutti.
alla fine nasce un bambino, e quando Vincent lo tiene in braccio la prima volta come fai a non commuoverti?
solo in una trentina di sale, così va il mondo, ma cercatelo, dopo saprete cosa avete rischiato di perdere - Ismaele
ps1: Vincent Lindon e Agathe Rousselle sono perfetti
ps2: a me ha ricordato un po' Cars, della Pixar, il rapporto amoroso di Alexia con la Cadillac sembra uscito da lì, la Cadillac arriva da Cars.
dice Nanni Moretti: "Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto
se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro
film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di
colpo. Sicuro"
dice Julia Ducournau: "Titane non è nato per scandalizzare. È un film d’amore. Il mio amore per il cinema: David Cronenberg e Alfred Hitchcock su tutti. E l’amore di un padre che ha perso il figlio e una figlia che cerca quel padre che non ha mai avuto. L’amore, meglio il bisogno e la mancanza d’amore, fanno fare strane cose. In realtà è un film sulla paternità esattamente come Tre piani di Nanni Moretti che ho amato tantissimo. solo che qui i padri sono due. Alexis, la protogonista, si “divide” tra quello “adottivo” interpretato da Lindon e quello biologico (ndr interpretato da un altro regista che Julia ama tantissimo: Bertrand Bonello). Sono due padri in contrasto. Quello di Lindon cerca di riempire il vuoto dell’altro. Lui vuole costruire quel legame che l’altro ha negato da subito." (qui)
…Titane es radical, arrolladora, violenta, ruidosa,
perturbadora, y visualmente poderosa. Pero también delicada, sugerente, emotiva
y sensible.
…un bimbo nascerà.
Ed è giusto che lei non ce la faccia perchè è maledettamente coerente col
film, perchè tutto deve essere portato alle estreme conseguenze, perchè non c'è
dolore se non c'è dolore massimo e non c'è rischio di morire se non c'è morte.
Ma il bambino nasce.
E non si sa come sia possibile ma quando quell'uomo cinge a sè quel
corpicino, quel corpicino da "molecole d'acciaio", noi abbiamo una
sensazione.
Che quel bimbo sia un atto d'amore.
Che in quella stanza si sia compiuto un miracolo.
Che quella madre abbia affrontato tutti i dolori dell'umanità per regalare
quella nuova vita.
E che ci sia qualcuno pronto a proteggerla.
E' questo il miracolo di questo film a suo modo indimenticabile.
Che noi, malgrado tutto quello che abbiamo visto prima, in quella scena
crediamo.
E' tutto sbagliato, è tutto fastidioso, è tutto apparentemente disumano.
Eppure, forse anche perdendo una lacrima, noi ci crediamo.
…Titane es una de las películas más revolucionarias y
transgresoras que jamás se hayan hecho.
Una película adelantada a su tiempo, la que nos obsequia la audaz realizadora
parisina Julia Ducournau. Su
historia y personaje principal, rompe con todos los arquetipos y construcciones
sociales relacionados con la identidad de género, haciendo que la trama vaya
atrapando más y más al espectador.
Por otro lado, cuenta con un
tándem protagonista casi insuperable, que consiguen sumergirnos en una
mezcolanza de emociones encontradas. Queer y feminista a más no poder, Titane va
a ser una de esas películas que recordaremos con el paso del tiempo. La
revolución cinematográfica está aquí y tiene nombre y apellido: Julia Ducournau.
…Titane, dunque, è innanzitutto un film sulla consapevolezza e l’accettazione di sé, sulla scoperta del proprio corpo e
sull’importanza dei legami famigliari (tematiche, queste, che già facevano da
colonne portanti in Raw). Il tutto, ovviamente, condito da una gradita
componente horror/splatter (come possiamo notare già da una delle prime
scene, in cui alla giovane Alexia viene impiantata la placca di titanio in sala
operatoria) e da un’ambientazione cyberpunk che ben si addice alla sua giovane
protagonista. Una giovane protagonista magnetica, perfettamente rappresentata
dalla Rousselle e il cui corpo viene plasmato, modificato, sfigurato fino
all’estremo dalla macchina da presa della regista…
…Indubbiamente, Titane è un film estremo ed eccessivo in
molti sensi, ma è nel suo complesso una produzione che funziona nel trattamento
metaforico di tutte le tematiche che coinvolge. L’universo fluido di “mostri”
creato da Julia Ducournau non
fa solo una rivisitazione moderna del body horror, ma scommette su un cinema più libero a
livello espressivo e, perciò, a un cinema futurista (ri)pensato come forma
d’arte.
Il film non ha la pretesa di piacere a tutti, come neanche Ducournau, nonostante hanno entrambi
delle qualità che li rendono meritevoli di riconoscimento per fare cinema in
tutto il senso della parola. Titane è
una poesia contemporanea sul potere dell’amore, la solitudine e la diversità,
che risalta proprio per non seguire degli schemi e stereotipi ordinari, che
spiazza e abbaglia allo stesso tempo e che, nell’esperienza viscerale che
offre, nasconde un cuore tenero che, alla fine, non lascia indifferente a
nessuno.
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