venerdì 8 ottobre 2021

Crimen - Mario Camerini

mettete insieme un gruppo di attori formidabili (Bernard Blier, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Franca Valeri, Silvana Mangano, può bastare?), in una storia scritta da Rodolfo Sonego, non potrà che uscire un film di serie A.

a Montecarlo, mito della ricchezza e della fortuna incrociano i loro destini tre coppie, affamate di soldi, e una riccona, e un commissario francese che deve risolvere un caso d'omicidio.

sceneggiatura a orologeria, colpi di scena continui, tutti vogliono fare fortuna, ma sarà una lotta difficile.

si ride e si ride, un piccolo gioiellino da non perdere.

buona visione (con cagnolino) - Ismaele


 

 

 

 

 

Sei personaggi non in cerca d’autore ma in fuga da un omicidio.
L’elenco fa davvero impressione ma accade che Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Franca Valeri, Silvana Mangano e  Dorian Gray,  per motivi diversi si ritrovino a Montecarlo e per motivi ancora piu’ diversi, restino coinvolti nell’uccisione di una ricca nobildonna.
Ne usciranno come si puo’ prevedere, alla maniera gagliarda e caciarona che cotanti rappresentanti dello spirito italiano che fu, sapevano dimostrare.
Ora, che in un film ci siano tre quarti dei colonnelli del cinema nostrano e’ gia’ un motivo per sedersi in poltrona e mettersi comodi, che poi si torni al 1960 quindi nel momento di piu’ fulgido e alto del nostro cinema e con buona approssimazione la piena parabola ascendente nella carriera dei nostri, la dice lunga sulla qualita’ della pellicola alla quale bella o brutta che sia, bastano i protagonisti per definirne l’importanza.
Li ritroviamo infatti in ruoli che in fondo li rappresentano attraverso le loro caratterizzazioni piu’ celebri, perciò il film diviene un campionario attoriale quasi a catalogo o mostra delle doti di ognuno.
Sordi è il conte Max della situazione, l’italiano trasformista a cui piace indossare panni piu’ grandi di lui e vantarsene. Gassman e’ l’uomo dalla gamba lunga ma non abbastanza per il passo che vuole compiere e Manfredi il borgataro arruffone sempre pronto a mordere ogni occasione gli si presenti. Stereotipi in fondo ma ancora in via di completa definizione, quindi rappresentativi e non imitativi. Analogo il discorso per le signore, con la Valeri in costante ricerca di una nobilta’ immaginata sulle pagine dei rotocalchi, la Mangano e’ la donna che sopporta la vita col minimo indispensabile e Dorian Gray, bionda di nome e di fatto.
Canovaccio minimo ma con cotante spalle a reggere l’impianto, si poteva lasciare carta bianca che ne veniva fuori comunque un capolavoro e poi tanto banale di certo non lo e’ stato se ha avuto ben due tentativi di imitazione, uno dieci anni dopo sempre con la regia di Camerini e una trasposizione statunitense degli anni novanta che mi riprometto di vedere. Assolutamente imperdibile, unico effetto collaterale l’accentuarsi dell’amarezza su cosa eravamo e come ci siamo ridotti.

da qui

 

Classico congegno irresistibile del miglior Sonego, Crimen contiene uno dei tanti teoremi dello sceneggiatore, tra i più intelligente nell’interpretare tematiche come la lotta di classe e gli ascensori sociali dentro dispositivi che sembrano parlar d’altro. Anche se, in realtà, il film non nega mai di voler essere quel giallo hitchcockiano che effettivamente si rivela: uomini e donne al posto sbagliato nel momento sbagliato, costretti a crearsi alibi per poter evitare l’accusa… e finiti in una spirale di menzogne e reticenze, meschinerie e paure, da pura commedia alla maniera italiana.

Pensato anche in funzione di un mercato internazionale, in una confezione sontuosa messa in scena dal maestro Camerini, con le tante facce degli italiani da esportare per trasmettere l’idea di un Paese avvinto dal miracolo economico ma in fin dei conti sempre cialtroneCrimen è un tipo di commedia all’italiana rimasto un caso un po’ isolato: eleganza hollywoodiana, umorismo che bilancia la pochade e la commedia dell’arte, spazi e tempi in equilibrio tra le sei star (anzi sette: c’è anche il commissario del supremo Bernard Blier). Certo, Sordi è straripante in un ruolo perfetto per il suo perturbante istrionismo

da qui

 

 

Nessun commento:

Posta un commento