film del 2008, ottima opera prima (e unica, finora).
girato in bianco e nero, è una storia un po' d'amore, un po' di rapina, un po' carceraria, un po' di vendetta, e tutto si tiene bene.
ritmo buono, colonna sonora giusta, un film che se fosse stato girato negli usa avrebbe girato il mondo, con successo.
cosa è successo a Javor Gardev?
cercate Zift, come potrà dispiacervi? - Ismaele
Zift… è questo titolo breve e facilmente ricordabile che mi
ha convinto. Ho letto di questo film su qualche sperduto blog Nerd di
cinema chissà quanto tempo fa… ma proprio questo nome, quasi un nick, mi ha
fatto ricordare di lui quando mi è passato per le mani. Zift è un film bulgaro
ambientato in Bulgaria negli anni 40, non tradotto in italiano, ma di facile
comprensione con i sottotitoli; Zift è anche una parola di senso compiuto
(almeno nel film) e significa asfalto, materia scura e per qualche strano
motivo gommosa di cui Tarma si ciba all’occorrenza, l’unica cosa che lo fa
sentire realmente vivo. Tarma è il protagonista, carcerato ingiustamente per un
delitto non commesso, arrabbiato col mondo ma persona giusta, di forti valori.
Lui ha una vendetta da compiere e non vede l’ora di uscire dalla sua decadente
cella per togliersi questa soddisfazione: today is THE day! La Sofia che
ritrova è cupa, tetra e surreale… almeno quanto l’intera pellicola.
Fatico a non raccontarvi altro della trama perché ne ho
appena terminato la visione e sono ancora eccitato: era da tempo che non vedevo
un film così! In realtá non è di certo la trama il suo cardine, la storia è
volutamente semplice, proprio per potersi concentrare su personaggi, filosofia,
ambientazioni, trip mentali che coinvolgono il nostro primo attore. Vi aiuto a
decifrarlo con dei riferimenti più famosi: questo titolo bulgaro è un po’ “Mulholland
Drive” nelle sue scene assurde ai confini col sogno ed un po’ “Sin
City” nelle ambientazioni dark. 80 minuti per un film breve ma pregno di
contenuti, non scontato. Aria nuova per me.
Piccola perla del cinema bulgaro. Questo
sconosciuto regista, almeno per il sottoscritto, dirige un film che riprende le
atmosfere dei grandi noir del passato (con tanto di omaggi e citazioni) con un
taglio molto moderno e ironico.
Pregevole la storia che riesce nell'intento di
appassionare e ottimi personaggi ben tratteggiati dalla sceneggiatura con cui è
facile empatizzare, specialmente il protagonista classico antieroe destinato
alla sconfitta. Per essere un esordio, tanto di cappello.
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