giovedì 6 agosto 2020

Chernobyl - Johan Renck

(creata da Craig Mazin)

tratto da Preghiera per Cernobyl', imperdibile, di Svetlana Alexievic, Premio Nobel per la letteratura nel 2015.

 il film (o miniserie) da 5 ore non si dimentica facilmente, anzi per niente.

Stellan Skarsgård, Emily Watson (già insieme nel capolavoro di Lars Von Trier, Le onde del destino), e Jared Harris sono gli straordinari interpreti del film.

appaiono, in una puntata, anche Fares Fares e Barry Keoghan.

tanta generosità e incapacità è difficile vederle insieme.

nel 1986 era un evento lontano, poi col tempo abbiamo capito, e questo film aiuta.

tutto funziona, tante scene sono indimenticabili, come la serie completa, direi.

cercatelo, e godetene e soffritene tutti, tempo davvero ben speso, promesso - Ismaele

 

 

La regia meravigliosa, la ricostruzione delle location, dei costumi e delle tecnologie, la fotografia, la colonna sonora (in cui oltre alle musiche vorrei segnalare i rumori), gli attori, la perfezione dei dialoghi (miodio), il saper quasi affrontare in un simil documentario tutti i generi cinematografici, c'è di tutto.

Ma la cosa più commovente è una cosa nascosta, non sono le emozioni di ciò che vedi ma un'altra cosa.

E' la cura.

Prendete solo l'episodio finale.

E' quasi di sole parole.

Oltre al coraggio dell'operazione (mettere come episodio finale quello sulla carta meno emozionante e statico) c'è da ringraziare in ginocchio nel constatare quanta cura e attenzione ai dettagli sia stata messa in questa sceneggiatura, quanto studio, quanto rispetto, quanta voglia di raccontare la verità senza troppi politicismi (la serie distrugge ed esalta il popolo russo in un perfetto equilibrio).

Lo spettatore sta mezz'ora a sentire Legasov parlare di cose di cui non capisce un cazzo.

E prova emozioni indescrivibili, e questo è solo merito di una sceneggiatura incredibile che ci ha portato ad amare in modo infinito quel personaggio, a tifare per il suo coraggio, ad appassionarci di reattori, fissioni e noccioli perchè abbiamo visto per 5 ore persone meravigliose cercare in tutti i modi di capire quello che fosse successo in quel disastro…

da qui

 

La cura del prodotto, sia per quanto riguarda la scrittura che la regia, è notevole, dal comparto degli effetti speciali, con una ricostruzione pressoché perfetta della centrale, alla fotografia, cupa e grigia che trasporta totalmente lo spettatore all’interno della scena. Le prestazioni del cast sono davvero ottime, rette in maniera preponderante da Skargaard, Harris e Watson, notevole anche il resto del cast. Una serie spettacolare e terribile, in grado di suscitare ancora curiosità e dubbi nonostante siano passati più di trent’anni, riportando le menzogne e la paura di un disastro frutto d’impreparazione ed errori fatali. Chernobyl ha avuto il successo che meritava, riuscendo ancora oggi a far pensare e, al termine, a farci domandare “Qual è il costo delle bugie?”. Quella notte dell’86, forse, è la risposta.

da qui

 

Chernobyl è una miniserie che tutti dovrebbero guardare. I perché sono numerosi, il punto però è che in questo caso non si parla di intrattenimento, ma della storia dell’umanità. Un evento tragico come questo incidente ha cambiato la vita di innumerevoli persone e Chernobyl, senza voler strafare o pompare l’accaduto, con semplicità e rigore illustra i fatti egregiamente. In soli cinque episodi assistiamo ad una storia tanto tragica quanto incredibile. Ogni episodio riporta un lasso di tempo che è trascorso dalla notte del 26 aprile 1986 e che ha generato diversi problemi e conseguenze fatali. Ogni episodio presenta un problema di natura meccanica o fisica, che si deve risolvere nel minor tempo possibile per poter prevenire danni ulteriormente devastanti. I personaggi che seguiamo diventano quindi i tecnici presenti nella centrale, un fisico mandato sul posto insieme ad un politico e tutto il personale militare.

Lo show non è per stomaci deboli. I danni riportati dalle radiazioni, soprattutto dal personale presente e dai vigili del fuoco ci vengono mostrati senza censure. Come un corpo venga devastato dalle radiazioni, come rapidamente smetta di esistere. A causa di un errore, anche senza sapere di quale natura e per quale motivo, in molti hanno sofferto, in molti hanno perso la vita. E chi bisogna incolpare? Chernobyl non punta il dito con la narrazione, ma lascia che siano i fatti a farlo. Con una cura per gli eventi e per i dettagli quasi maniacale pian piano svolge la matassa, sino ad arrivare al quinto episodio, dove ormai il quadro è completo. Tutto è stato studiato: la successione degli eventi, i vari personaggi, gli errori, le misure di contenimento, la negligenza, l’ottusità dei politici. Abbiamo davanti un lavoro enorme. Con grande sorpresa, anche se non si è un fisico nucleare, gli episodi spiegano le problematiche con una chiarezza tale da comprendere ogni aspetto scientifico…

da qui


  

6 commenti:

  1. Risposte
    1. l'abbiamo visto insieme in 10 amici e amiche, in due sere consecutive.
      tutti eravamo senza parole, un film che ti lascia così è un film di sconvolgente bellezza, non ci parole più azzeccate

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  2. https://onironautaidiosincratico.blogspot.com/2020/08/chernobyl-2019-di-craig-mazin-johan.html

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    1. grazie, assurdo il tuo modo di fare recensioni (anche se risultano tutte a nome di francesco, ma cliccando sul tuo nome non mi si apre un profilo blogger ma solo questo blog) , comunque spettacolare e profonda serie, meravigliosa e straconsigliata a chiunque voglia saperne di più (dopo la visione ho preso un libro sull'argomento e mi sa che ora cerco quello da cui è tratta la serie, se c'è in italiano)

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    2. purtroppo leggo solo adesso
      "assurdo il tuo modo di fare recensioni" è una stroncatura o un complimento?
      cerco solo di fare incuriosire qualcuno, se riesco, mai, spero, fare la sinossi o il racconto di quello che vedranno.

      chissà se vedi il messaggio.

      ciao.

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    3. ovviamente un complimento! è straniante ma meraviglioso: è una gioia trovare una roba diversa ogni tanto sul web, dove le recensioni son tutte uguali e interscambiabili (questo è un insulto).

      ogni volta che commento attivo le mail per i commenti, mi piace, anche dopo mesi o anni, continuare le discussioni (spesso cambiando idea tra un commento e l'altro)

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