qualche veleno nell'aria ammazza buona parte degli abitanti di Barcellona.
Marc cerca Julia, con aiuto di Enrique, prima nemico, poi fedele alleato.
ci si muove nelle fogne e nei tunnel della metropolitana, armati, qualcuno vuole ucciderti, per un gps o un po' di cibo.
una corsa per ritrovare Julia, con tanti colpi di scena e morti ammazzati.
come va a finire lo capirete da soli, se guardate il film.
buona visione - Ismaele
…Alla fine
funziona questo prodotto spagnolo? Io, in tutta sincerità, vi dico di sì, pur
con qualche riserva. Il film scorre bene, avvince, ha un finale con una sua
coerenza visiva e narrativa ben precisa nonostante alcune banalità nello
svolgimento, ma in sostanza pecca di superficialità nei confronti di quello che
a mio avviso avrebbe potuto essere il suo spunto più interessante. La deriva
della società costretta a non uscire mai più all'aperto è soltanto abbozzata.
Se ci fosse stato uno sviluppo maggiore e più puntuale, sarebbe diventato un
filmone con i controcoglioni, mentre alla fin fine The Last Days non
è altro che la storia di un viaggio (anche interiore) dove gli ostacoli sono i
demoni della paura e del morbo. E dove il più grosso interrogativo sollevato
dai protagonisti è: ha senso avere un figlio in un mondo andato a puttane e
senza un domani? Tranquilli, la risposta viene data, in modo anche troppo
didascalico, ma i registi non si sono tirati indietro e hanno detto la loro.
Quello che
posso dirvi è: dategli pure una chance; potrà non piacere completamente, ma
difficilmente si farà strada la viscida sensazione di chiedere la restituzione
di 80 minuti del proprio preziosissimo tempo. E, al giorno d'oggi, non è poca
cosa.
…Il
film - è evidente - marca forte l’accento su quelle che sono le nostre grandi
paure, magari quelle più nascoste e di cui ci vergogniamo di parlare, che in
fondo sono quindi alimentate proprio dal mancato confronto e una mancata
condivisione, e in qualche modo, raccontando le vicende del protagonista, ci
invita a sfidarle e sfidare noi stessi: letteralmente a uscire fuori per la
strada e combattere. Un messaggio che però da una parte ci viene mostrato come
il termine di un viaggio rituale e di espiazione spirituale e dall’altro come
una specie di vera e propria resistenza, quella che deve essere una
dimostrazione di forza e che fa pensare a gesta eroiche e mitologiche come
Ulisse che, legato, resiste al canto delle sirene. Nel senso che c’è comunque
una prova da superare ma per farlo devi avere forti motivazioni, grande
coraggio e anche la giusta spinta (nel caso di Ulisse, la voglia di sapere,
sostenuta tuttavia dalla impossibilità di muoversi perché è legato; nel caso di
Marc, il grande amore che nutre nei confronti di Julia e quella consapevolezza
che a un certo punto non puoi vivere senza di lei) che ti sostenga lungo il
cammino.
Potrebbe apparire per come lo ho
raccontato, un film che preveda alla fine un caratteristico lieto fine e il
finale della storia di per sé non è esattamente drammatico, ma lascia tuttavia
spazio a riflessioni ancora più profonde sul significato della vita nella sua
interezza e inteso oltre che come relazione tra le persone anche come 'amore'
in un senso più ampio e quasi come ultimo baluardo a salvaguardia della specie.
In un succedersi alla fine di caratterizzato brevi scene che ci mostrano l’evoluzione
delle cose nel corso degli anni, assistiamo a quello che è il miracolo della
capacità tipica dell’uomo di rigenerarsi e di migliorarsi generazione dopo
generazione. Un messaggio positivo per il futuro definitivamente, ma che per il
presente lascia un grosso punto interrogativo e una gigantesca lacuna cui
questo film sembra incapace comunque risposte a fronte di questa apocalisse che
tutti noi subiamo e che nelle nostre tante solitudini contribuiamo a alimentare
e diffondere come un virus letale.
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