mercoledì 26 agosto 2020

El dia de la bestia - Alex de la Iglesia

un film che non si può non vedere, una guerra contro il diavolo e l'anticristo è in corso. 

attori bravissimi (appare, irriconoscibile, Maria Grazia Cucinotta), simpaticissimo Josè Maria (collega venditore di dischi del Jack Black di Alta fedeltà)

vogliatevi bene, non privatevene - Ismaele 

 

 

 

Il secondo film di Alex de la Iglesia è questa spassosa commedia nera, dai toni molto macabri, che tratta temi legati all'occulto, alla teologia e alla magia nera. La trama è un pretesto bislacco per ridere di gusto sulle superstizioni della gente e su questo il film centra in pieno il bersaglio, allo stesso tempo però non mancano alcune scene più inquietanti e drammatiche. I protagonisti sono sempre bizzarri e pazzoidi come in tutti i suoi film.
Sicuramente è uno dei film meglio riusciti del regista, nonostante lo stile un pò acerbo e una produzione low budget.

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L’atmosfera alla vigilia di Natale non era mai stata così cupa, Madrid diventa Gotham City per una notte. L’Anticristo sta per manifestarsi proprio durante quelle ore, così il prete, il metallaro e un ciarlatano che conduce un programma televisivo sono costretti ad allearsi per combattere il Demonio, in procinto di materializzarsi in città. Tre figure molto distanti tra loro, unite però dallo stesso intento, la salvezza dell’umanità: De La Iglesia parte da questo presupposto per mettere in scena con grande personalità un’opera che travalica i generi, mescolando horror e commedia nera in maniera pregevole.

Le scene da ricordare sono molte, a cominciare dall’incontro tra Padre Ángel Berriartúa e José María nel negozio di dischi di quest’ultimo, tra citazioni continue di gruppi metal (il prete cerca i Napalm Dez e gli Iron Meiden, ovviamente storpiando i nomi!) e dialoghi esilaranti che strappano più di un sorriso. Anche le immagini dei rituali satanici sono valide, tenebrose e avvolgenti, una componente orrorifica che si amalgama con quell’ironia di fondo che nel cinema di De La Iglesia fa rima anche con il grottesco.
“El Día De La Bestia” è un film brillante, ancora oggi considerato il migliore del regista iberico insieme a “La Comunitad” (2000), senza ovviamente dimenticare una manciata di altri titoli tutti di spessore, chi più chi meno. Una pellicola legata a un nome basilare per le sorti del cinema spagnolo degli ultimi venticinque anni, un trascinatore capace di reinventare il genere fantastico con grande fantasia e originalità: questo è Álex De La Iglesia, moderno interprete di una scuola che proprio in concomitanza degli anni novanta ha ritrovato lo slancio definitivo grazie a una nuova generazione di talenti dietro la cinepresa. Un titolo importante, ma soprattutto spassoso.

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…L’introduzione è divertentissima, in quanto vede il sacerdote alle prese con ogni sorta di cattiva, quanto innocua, azione volta, a suo dire, a compiere il male: ruba l’elemosina ad un barbone, la valigia di un viandante, spinge un mimo dal piedistallo, cerca insomma di dare il peggio di sé per far sì che il diavolo gli presti attenzione. Nel corso del suo peregrinare, pensa anche di dedicarsi alla musica estrema, e si imbatte in un negozio di dischi gestito da José Maria, un metallaro semplicione che prenderà a cuore la causa del sacerdote.

A completare il trittico di ben assortiti e curiosi protagonisti, entrerà in gioco un presentatore televisivo, sedicente esperto di arti occulte ma in realtà un mero impostore. Insieme, i tre cercheranno di affrontare la luciferina minaccia che incombe sul mondo intero, tra teorie ardite, deduzioni pazzesche e tanta azione che porteranno ad un finale in cui il Male, finalmente, si manifesterà nella sua forma più classica e pura.

 

Il Giorno Della Bestia è irresistibile: ha un ritmo incalzante, è ribaldo, dinamico, quasi furioso nel suo incedere in apparenza disordinato. E’ provocatorio e ricco di eccessi, a partire dai personaggi, tutti delineati molto bene, non sempre originali ma che riescono a mantenersi interessanti e a fornire i giusti ingredienti alla portata. Non sono presenti grandi quantità di sangue o di tensione, e verso il finale il film prende ad arrancare un po’ ed a diventare confusionario, lasciando spazio a diverse interpretazioni, ma per la maggiore si rivela essere una visione divertentissima e una commedia nera ben pensata, scritta e diretta, con una fotografia ed una progettazione visuale assolutamente interessanti. Menzione d’onore per Álex Angulo, vero motore del film che in qualche frangente ricorda la buffa imbranataggine di Woody Allen.

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…Raro esempio di commistione riuscita tra commedia e orrore, El día de la bestia non dimentica mai la sua vocazione orrorifica ma de la Iglesia, divertendosi anche a infrangere qualche tabù tra i pochi rimasti, inocula nella storia robuste dosi di satira e ironia che, più che alleggerire il tono horror, lo enfatizzano con efficacia

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