Gli attori ufficialmente in sciopero a Hollywood, la SAG-AFTRA si ferma - Chiara Guida
Dopo 4 settimane di trattative, anche la SAG-AFTRA (sindacato degli attori a Hollywood) entra in sciopero contro l’AMPTP (l’Alliance of Motion Picture and Television Producers) e si unisce allo sciopero della WGA che va avanti dal 1° maggio 2023. 160 mila attori che lavorano a Hollywood si fermeranno dalla mezzanotte del 14 luglio e non riprenderanno le loro attività fino a che l’Alliance non garantirà delle condizioni contrattuali più giuste, in risposta ai cambiamenti radicali del mercato, a seguito dell’avvento di piattaforme e Intelligenza Artificiale generativa applicata alla realizzazione dei film sull’utilizzo dell’immagine degli attori stessi. Nel mirino della SAG-AFTRA ci sono circa 300 studios e streamer, compresi quelli a capillare diffusione anche da noi, come Netflix e Amazon.
Non
succedeva dal 1980 che gli attori appendessero al chiodo le loro maschere, ed è
dal 1960 che non lo fanno in concomitanza con gli sceneggiatori. Quello
sciopero concesse loro diritti basilari, come l’assistenza sanitaria e la
pensione.
Le
principali conseguenze dello sciopero SAG-AFTRA
Le
conseguenze dell’annuncio sono già visibili, con, ad esempio, il cast di Oppenheimer che
ha lasciato la premiere londinese in corso a seguito dell’annuncio. Ma si
tratta solo del primo evento che consegue alla decisione del SAG-AFTRA, a
rischio sono tutti gli eventi che comprendono promozione delle attività degli
attori, dalle convention (il San Diego Comic-Con vedrà annullare un sacco di
panel, plausibilmente), ai festival prossimi futuri (probabilmente avremo
una Venezia, un Telluride e un Toronto senza
star hollywoodiane), alle iniziative “for your consideration” (siamo
lontani dalla stagione dei premi cinematografici, ma la strada per gli
Emmy, cominciata poche ore fa con l’annuncio dei candidati,
è diventata molto complicata, tanto che la cerimonia di premiazione potrebbe
slittare addirittura a gennaio 2024)…
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