martedì 18 luglio 2023

Il legionario - Hleb Papou

Hleb Papou, italiano di origine bielorussa, dirige il suo primo lungometraggio. 

è un film che non lascia cose non dette, Daniel, un poliziotto (capace e stimato) della Celere, di origine camerunense, si trova a dover sgomberare un palazzo occupato da tanti anni, dove vivono la madre e il fratello, tra gli altri.

è stata la casa di Daniel, lì è cresciuto, e adesso è uno dei poliziotti che deve fare lo sgombero.

c'è anche l'episodio nel quale il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski riallaccia l'energia elettrica, rompendo i sigilli posti dall'Acea.

davvero un bel film, uscito durante pandemia, merita molto.

buona (occupata) visione - Ismaele




 

L’opera prima di Hleb Papou ha in sé del chiaro e dell’oscuro, poiché se da un lato vi sono evidente pregi estetici e narrativi con una regia magistrale che fa ben sperare per il futuro cinematografico del cineasta bielorusso, dall’altro abbiamo una sceneggiatura che si dimostra eccessivamente monotematica incentrandosi su un costrutto drammaturgico fin troppo semplice e che ripropone un rapporto fin troppo abusato nel mondo del cinema come la dicotomia tra due fratelli, in cui si ritrovano dal lato opposto della legge. Daniel è un poliziotto del I Reparto mobile di Roma mentre Patrick è un occupante che lotta per il diritto di avere un tetto sopra la testa. Da questo breve sunto è facile immaginarsi l’intero lungometraggio dove i due fratelli di sangue, nati e vissuti da sempre a Roma, non possono che scontarsi poiché dove vince uno l’altro perde. Daniel è costretto a causa del suo lavoro a far sgomberare quell’edificio, dove lui stesso ha vissuto, ma allo stesso tempo vuole e intende proteggere la propria madre, avendo paura che questa possa farsi male o a che perda tutto ciò che possiede. Il legionario dunque non mostra solo uno spaccato di vita del XXI secolo ma ci trascina anche in una storia a tinte familiari…

da qui 

 

…El filme mientras tanto va mostrando la vida cotidiana de Patrick (que va a ser papá, traducido en más deberes), cómo siendo africano radicado en Italia se inserta en ésta sociedad europea. Sin duda hay desconfianza hacia él, cierto sentir de diferencia entre los nacionales, pero el trato común en la policía es amable, relajado, se hacen bromas, comparten reuniones caseras, risas, instantes personales. Hay cierto momento donde creen que Patrick va a faltar a su deber, le va a fallar a la policía, y empiezan a verle mal, he ahí el meollo del filme y el punto potente y el mejor de la película, en el desenlace. Después puede verse como una película convencional, pero una simpática y con su cierta sustancia en el retrato de las migraciones y la integración.

da qui

 

 


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