Klaus Kinski, a ragione, ha aspettato dieci anni, in prigione, innocente. e poi la vendetta è inevitabile.
un "piccolo" western con tutti i crismi del "grande" western.
il vendicatore solitario con successo riesce nella sua impresa, con l'aiuto di un solo amico rimasto, e poi, come Cincinnato, lascia tutto e va via.
gioiellino da non perdere, promesso.
buona (vendicativa) visione - Ismaele
QUI il film completo, in italiano
Insolito western di Margheriti. Parte come un classico spaghetti
per poi diventare cupo ed inquietante appena sulla storia calano la notte e il
tornado. E infatti "notturno" è l'aggettivo che più si addice al
film; il regista, grazie alla sua esperienza nell'horror gotico, riesce a
ricreare un'eccellente atmosfera e un ideale clima di tensione, solo
apparentemente smussata dal ritmo lento del film. Kinski parla pochissimo e
recita più che altro con lo sguardo di ghiaccio; non male neanche il resto del
cast. Sinistro e funereo.
Margheriti rende coinvolgente un archetipo del western
colorandolo con atmosfere spettrali e virtuosismi tecnici di grande fascino,
ben dirigendo un Kinski laconico e impeccabile, quasi ectoplasmatico, che
consuma freddissima la sua vendetta col favore del vento e delle tenebre,
attorniato da un cast non eccezionale, ma comunque all’altezza. La felice
commistione tra la polvere del West e impalpabili suggestioni gotiche fanno di
questo film uno dei risultati più originali del western italiano.
Ottimo western molto violento anche se dai ritmi non eccelsi. Un
ex ufficiale torna al paese cercando vendetta e la trova sino in fondo, tra
atmosfere cupe e morti a decine. Certo la storia del pistolero che arriva, fa
strage e se ne va è sin troppo comune, ma qui c'è un senso di lugubre che
accompagna tutto il film e che lo pone tra i western atipici. Grande Kinski
freddo e spietato, ma non sfigurano nemmeno gli altri attori.
Cupo e prevalentemente notturno, "E
Dio disse a Caino..." è forse uno dei western all'italiana meno citati in
assoluto, nonché uno dei più particolari, con un Margheriti che sceglie di
contaminare lo stesso mediante alcune soluzioni visive e di narrazione
tipicamente gotiche (la campana, il sibilo del vento che si insinua tra le
finestre, la location notturna).
Il tutto si traduce in uno spaghetti
westrern misterioso e spettrale, con un Klaus Kinski piu vendicativo che mai.
A livello di messa in scena, la regia appare sicura e abile a ricreare la giusta atmosfera (ottimi gli effetti luce), scegliendo di limitare l'azione in virtù di una storia di vendetta che, con un ritmo volutamente compassato, è destinata a coinvolgere lo spettatore poco alla volta.
Uno dei migliori film di Margheriti, senza
ombra di dubbio.
Immenso Kinski,la vendetta si serve su un piatto freddo e lui
quando e' libero di tornare sul suo passato azzera i conti su ingiustizie
subite. Avvincente e imperdibile western che si svolge quasi tutto in un'intera
notte. Gli interpreti sono tutti con le facce giuste e Margheriti dimostra di
sapersi destreggiare anche con il genere western. Per gli amanti del genere un
must.
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