opera prima di Marcello Fondato (che qualche anno dopo diventerà il famoso regista di Bud Spencer e Terence Hill), il film, scritto insieme a Ennio Flaiano, partecipa in quell'anno, il 1968, al festival di Cannes, con attori importanti in quel periodo.
una storia senza sequestri, con i soliti turisti coglioni, gli uomini particolarmente stronzi, i banditi sono un po' caricaturali, sicuramente i migliori sono i banditi, non imbrogliano.
e poi ci sono la polizia e l'esercito, con strategie diverse contro il banditismo, per chi non sa sembra un film di fantasia, in realtà ci sono molte verità.
dopo mezzo secolo il film resta una testimonianza di storie vere, o verosimili, con la lente del cinema.
le critiche sono abbastanza negative, ma esagerate, resta una sincerità di fondo che resiste al tempo.
e quel bambino è davvero bravo!
buona (supramontana) visione - Ismaele
QUI il film completo
Mediocrissimo film di Marcello Fondato, con l'ausilio di Ennio
Flaiano. Un racconto di una noia imbarazzante con tratti onestamente poco
credibili se si conosce la realtà del banditismo sardo. La Sardegna è
rappresentata con tutti i suoi stereotipi, così come stereotipi al limite della
macchietta sono i cosiddetti protagonisti, un gruppo di borghesi annoiati (sai
la novità) in cerca di forti avventure sul Supramonte. Scelta del cast
(svogliato) assurda, specie nelle figure di Lou Castel e Jean Sorel. Si salva
Gabriele Ferzetti e gli splendidi scenari montuosi sardi. Non c'è altro.
Sceneggiato dallo stesso regista in coppia con Ennio
Flaiano, "I protagonisti" segna l'esordiodietro la macchina da presa di Marcello
Fondato, quarantaquattrenne con alle spalle una lunga stringa di commedie
scritte per Steno, Sergio Corbucci e altri nomi noti del cinema leggero di casa
nostra del periodo. E fatta tale premessa sorprende non poco che per la sua
prima regìa scelga invece un dramma. E che dramma! Eccellente è infatti il
soggetto, con gruppo di ricchi e annoiati turisti che non esita a pagare una
mezza fortuna pur di poter incontrare un latitante sui monti di Sardegna. Si tratta
evidentemente di una critica -durissima- ad una borghesia i cui valori sono al
di sotto dello zero, e i cui componenti non esiterebbero a vendere la propria
madre pur di ottenere quel che bramano. Peccato che da tale intrigantissimo
spunto, Fondato abbia poi ottenuto un prodotto finito appena passabile nel
quale il ritmo latita malamente, cosa che già di suo farebbe in parte perdere
d'interesse per le vicende dei protagonisti, e nel quale la figura del bandito
Taddeu, (interpretato da Lou Castel), è rappresentata in maniera superficiale e
appena abbozzata, nonostante dovrebbe questi essere una delle colonne portanti
dell'opera…
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