un film di supereroi per ragazzini, niente di memorabile.
buona (senza troppe aspettative) visione - Ismaele
…Un
personaggio in fondo minore, sincretico e derivativo già nella sua connotazione
fenotipica: look da Spiderman, assenza di pietà da Punitore, poteri da X-Man e
humour da nerd sboccato, Deadpool è un corollario di qualcosa che già esiste,
un'appendice. Come a dover ribaltare questo handicap la trasposizione
cinematografica diretta da Tim Miller si fa strada a colpi di fracasso
esibizionista, come il più spavaldo e molesto degli invitati a una festa, che
sceglie in fondo solo una via un po' più bizzarra del quarterback della squadra
di football americano per ottenere lo stesso scopo, ossia le attenzioni delle
fanciulle.
Fuor di metafora il target di Deadpool resta maschile, ma al
di là di qualche battuta estrema anche se oggettivamente esilarante, il film si
piega ben presto alla tradizione del genere, aderendo al più vetusto pattern
sulle origini del supereroe e sulla resa dei conti (con contributo collettivo
di altri supereroi) contro la sua nemesi creatrice. Svanisce così la cortina di
apparente diversità di Deadpool, a cui non basta "rompere il quarto
muro" rivolgendosi direttamente al pubblico, o ricorrere ad analoghi e
vetusti espedienti, per convincere sulla sua effettiva natura di eversivo innovatore.
Forse meglio accontentarsi di divertire chi sceglie di stare al gioco.
…Ben diretto e interpretato, totalmente e filologicamente
fedele alla sua controparte cartacea, Deadpool sarà
probabilmente apprezzato dai fans del personaggio, e più in generale dal
pubblico che si ritrovi più in sintonia coi registri narrativi delle sue
storie. Fin dai suoi titoli di testa, il film di Tim Miller esibisce un’autoironia
aperta e consapevole, che gioca esplicitamente con lo spettatore e tende a
catturare immediatamente, con semplicità e mestiere, la sua attenzione. È
divertente ritrovare, nel film, riferimenti al cinema, alle serie televisive,
ai fumetti, e in generale a tutta la cultura di massa degli ultimi 20 anni: il
fare anarchico e amorale del personaggio, la sua attitudine giocosa tale da
smontare un topos come quello della vendetta, risultano caratteristiche rare in
un contesto standardizzato (e dai codici abbastanza rigidi) come quello dei
comic movie. Ryan Reynolds, da par suo, legge il personaggio con la giusta
carica espressiva e (soprattutto) fisica, adeguandosi al meglio al ritmo
figurativo e “verbale” richiesto dalla sceneggiatura.
Il film di Miller, tuttavia, si affida un po’ troppo, e
in misura eccessivamente scoperta e smaccata, agli ammiccamenti extratestuali e
al “gioco” metacinematografico, reiterando questo meccanismo oltre ogni misura.
Le citazioni, le strizzate d’occhio, le gag tese a smitizzare e demolire
qualsiasi accennato senso di epica, debordano e invadono ogni frangente della
narrazione: al punto da dare l’impressione che gli sceneggiatori si siano
preoccupati di ribadire, a ogni piè sospinto, come il tutto non vada preso
troppo sul serio. Un’insistenza velleitaria e priva di misura, che finisce per
sottrarre freschezza al tutto, e gettare sulla storia un velo di artificio e
forzatura. Eliminate quelle che, nel contesto della narrazione, restano delle
mere sovrastrutture, di Deadpool resta un’esile,
risaputa vicenda di amore e vendetta (pur declinata in chiave grottesca):
un’esilità che fa sentire ancor più nettamente l’artificiosità dei vezzi sparsi
nel film, il tentativo di giocare col materiale di base in modo così scoperto e
gratuito da stimolare, a più riprese, un latente senso di noia. Noia che
permane anche dopo l’immancabile, prevedibile e un po’ gratuita sequenza
post-credits; una chiusura in linea con un intrattenimento piacevole quanto
poco efficace quando si tratta di reggere la dimensione del lungometraggio.
…nel complesso Deadpool è un film abbastanza riuscito nei
suoi intenti. Tutta la parte iniziale, una lunga scena d'azione scomposta,
spezzettata e ricostruita attorno a brani di racconto, è davvero bella e molti
altri passaggi del film mostrano un certo desiderio di inventarsi qualcosa. Il
tono spumeggiante e consapevole funziona per la maggior parte del tempo e la
scelta di accettare un rating R sul mercato americano apre le porte a
un'evidente libertà totale non solo nel linguaggio scurrile e nella violenza
(che certo non mancano) ma proprio nel lasciarsi un po' andare a quelle
scariche d'assurdo che, da fan della prima ora di James Gunn, mi sono un po'
mancate in Guardiani della galassia. Ecco, l'altro segno del mio gradimento nei
confronti Deadpool va, in maniera tutto sommato azzeccata, anche al di fuori
del film stesso. Ne ho apprezzato il ritmo, la comicità, la natura demenziale e
delirante con cui approccia l'inserimento tra i film degli X-Men, le tante idee
azzeccate e, banalmente, il fatto che dura meno di due ore. Ma soprattutto, ne
sono uscito fantasticando su un (im)possibile Guardiani 2 con rating R in cui
James Gunn fa davvero il James Gunn fino in fondo. E invece bisogna
accontentarsi.
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