una commedia sul biglietto vincente della lotteria che non si trova più.
la ricerca del biglietto da parte di tre amici è divertente e amara, la Romania, come l'Italia, si affida alla lotteria per vincere nella vita.
un film che ti fa divertire, in certi momenti sembra un film neorealista del dopoguerra.
buona (vincente) visione - Ismaele
…Questa
opera di Paul Negoescu potrebbe essere incasellata, in modo semplicistico, nel
genere commedia di evasione. Non è così perché, sin dall'inizio, nella sequenza
in cui vediamo i tre protagonisti nel bar, ci parla delle condizioni della
Romania passata dalla mancanza di libertà del regime di Ceausescu che in
qualche misura garantiva un minimo di prestazioni sociali a una democrazia in
cui le donne sono costrette ad emigrare (in Italia) e finiscono nelle mani
della mafia, il sospetto sul malaffare regna sovrano e di speranze ne restano
ben poche.
I tre amici divengono i rappresentanti di tre modi di rapportarsi con la
realtà. Uno perde tutti i suoi soldi in scommesse, un altro si illude che ci
siano ancora delle regole da rispettare e il terzo vede complotti ovunque. La
ricerca del biglietto vincente, con l'indagine porta a porta nel condominio in
cui è avvenuto il furto, ci fa scoprire un'umanità che o si lamenta di ciò che
non funziona oppure cerca di arrangiarsi come può con lo spaccio, la
prostituzione e altri mezzi più o meno leciti. Quando il percorso si trasforma
in un on the road altre sfumature vengono aggiunte alla
tavolozza, completando così un quadro non lusinghiero delle condizioni di vita
nella Romania d'oggi. Tutto questo viene però trattato con la giusta dose di
leggerezza che non travalica mai né nel pamphlet né nella gag fine a se stessa.
Da antologia è la scena in cui bisogna decidere quale colore abbia un'auto. Qui
Negoescu dimostra che si può gestire il livello surreale senza perdere di
credibilità.
…Nelle mani di Negoescu
il mood dimesso e malinconico che abbiamo imparato a
conoscere nei tanti capolavori del cinema romeno diventa la chiave di volta per
una comicità che risulta tanto più efficace quanto maggiore è l’understatement con cui i tre amici affrontano le
diverse tappe del viaggio che li vede diretti alla volta dei balordi che
inconsapevolmente gli hanno rubato la possibilità
di cambiare vita e di essere felici. Ciò che colpisce in “2 biglietti della
lotteria” è la maniera con la quale il regista riesce a non essere scontato
all’interno di una trama semplice e lineare: prova ne sia l’andamento narrativo
delle situazioni in cui, volta dopo volta, si ritrovano i protagonisti, quasi
sempre caratterizzate dall’imprevedibilità dell’umanità con cui i nostri
(magnificamente interpretati da Dorian Boguta, Dragos Bucur, Alexandru
Papadopol) si confrontano. Uscito in un numero limitate di sale “2 biglietti
della lotteria” conferma
il buon stato di salute del cinema romeno e, come tale, meriterebbe ben altra
distribuzione.
…Due biglietti della lotteria è un road-movie
in forma di commedia che usa l’espediente narrativo del gioco della lotteria
per raccontare i sogni, le speranze e le difficoltà della vita di persone
comuni nella Romania di oggi. Un Paese fatto di contraddizioni.
Il viaggio viene compiuto da tre personaggi, tra loro amici, che sapranno
sostenersi e compensarsi a vicenda nelle proprie mancanze, arrivando poi a
capire che il viaggio era più importante della destinazione.
Il finale è positivo ma inaspettato, sia per i personaggi che per gli
spettatori. Il messaggio che passa sotto traccia è: “I soldi non
danno la felicità, ma a volte la felicità viene per conto suo”.
Anche in Romania, dove si sogna di vincere alla lotteria e di possedere un’auto
costosa, ma dove in fondo, per essere felici, basta l’amore.
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