sabato 20 luglio 2024

Due biglietti della lotteria - Paul Negoescu

una commedia sul biglietto vincente della lotteria che non si trova più.

la ricerca del biglietto da parte di tre amici è divertente e amara, la Romania, come l'Italia, si affida alla lotteria per vincere nella vita.

un film che ti fa divertire, in certi momenti sembra un film neorealista del dopoguerra.

buona (vincente) visione - Ismaele

 

 

Questa opera di Paul Negoescu potrebbe essere incasellata, in modo semplicistico, nel genere commedia di evasione. Non è così perché, sin dall'inizio, nella sequenza in cui vediamo i tre protagonisti nel bar, ci parla delle condizioni della Romania passata dalla mancanza di libertà del regime di Ceausescu che in qualche misura garantiva un minimo di prestazioni sociali a una democrazia in cui le donne sono costrette ad emigrare (in Italia) e finiscono nelle mani della mafia, il sospetto sul malaffare regna sovrano e di speranze ne restano ben poche.

I tre amici divengono i rappresentanti di tre modi di rapportarsi con la realtà. Uno perde tutti i suoi soldi in scommesse, un altro si illude che ci siano ancora delle regole da rispettare e il terzo vede complotti ovunque. La ricerca del biglietto vincente, con l'indagine porta a porta nel condominio in cui è avvenuto il furto, ci fa scoprire un'umanità che o si lamenta di ciò che non funziona oppure cerca di arrangiarsi come può con lo spaccio, la prostituzione e altri mezzi più o meno leciti. Quando il percorso si trasforma in un on the road altre sfumature vengono aggiunte alla tavolozza, completando così un quadro non lusinghiero delle condizioni di vita nella Romania d'oggi. Tutto questo viene però trattato con la giusta dose di leggerezza che non travalica mai né nel pamphlet né nella gag fine a se stessa. Da antologia è la scena in cui bisogna decidere quale colore abbia un'auto. Qui Negoescu dimostra che si può gestire il livello surreale senza perdere di credibilità.

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Nelle mani di Negoescu il mood dimesso e malinconico che abbiamo imparato a conoscere nei tanti capolavori del cinema romeno diventa la chiave di volta per una comicità che risulta tanto più efficace quanto maggiore è l’understatement con cui i tre amici affrontano le diverse tappe del viaggio che li vede diretti alla volta dei balordi che inconsapevolmente gli hanno rubato la possibilità di cambiare vita e di essere felici. Ciò che colpisce in “2 biglietti della lotteria” è la maniera con la quale il regista riesce a non essere scontato all’interno di una trama semplice e lineare: prova ne sia l’andamento narrativo delle situazioni in cui, volta dopo volta, si ritrovano i protagonisti, quasi sempre caratterizzate dall’imprevedibilità dell’umanità con cui i nostri (magnificamente interpretati da Dorian Boguta, Dragos Bucur, Alexandru Papadopol) si confrontano. Uscito in un numero limitate di sale “2 biglietti della lotteria”  conferma il buon stato di salute del cinema romeno e, come tale, meriterebbe ben altra distribuzione.

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Due biglietti della lotteria è un road-movie in forma di commedia che usa l’espediente narrativo del gioco della lotteria per raccontare i sogni, le speranze e le difficoltà della vita di persone comuni nella Romania di oggi. Un Paese fatto di contraddizioni.

Il viaggio viene compiuto da tre personaggi, tra loro amici, che sapranno sostenersi e compensarsi a vicenda nelle proprie mancanze, arrivando poi a capire che il viaggio era più importante della destinazione.

Il finale è positivo ma inaspettato, sia per i personaggi che per gli spettatori. Il messaggio che passa sotto traccia è: “I soldi non danno la felicità, ma a volte la felicità viene per conto suo”.

Anche in Romania, dove si sogna di vincere alla lotteria e di possedere un’auto costosa, ma dove in fondo, per essere felici, basta l’amore.

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