martedì 16 luglio 2024

Sarà il mio tipo? - Lucas Belvaux

un film sorpendente, una storia d'amore, ma non solo, con una strepitosa Émilie Dequenne (era Rosetta con i fratelli Dardenne).

la verità sull'amore è che Jennifer e Clement non s'incontrano più, lui è un professore, lei una parrucchiera, e questo farà l'incolmabile differenza.

poi Jennifer addirittura sparisce, non sapremo mai cosa succede.

un film che dà molto di più di quello che promette, cercatelo, non ve ne pentirete.

buona (innamorata) visione - Ismaele

 

 

EMILIE DEQUENNE è semplicemente splendida nel suo essere straordinariamente normale. nel suo far parte di quella grande massa silente che piace a qualcuno e non a tutti, nel non appartenere alla bellezza di canone, indiscutibile. clement se ne accorge, ma all'occhio dello spettatore avvezzo alle solite storie d'amore non rimane che osservare un buio e vuoto appartamento. FINE, non c'è altro da dire. niente da aggiungere. clement la cerca disperatamente probabilmente avendo cercato quella fine, ma oramai, non sapremo cosa lo aspetta, se non con quasi certezza un suo ritorno a parigi e alla sua vita di filosofica perdizione nelle tanto decantate occasioni di una notte. vedere per credere cosa rende enorme un'interpretazione, la scena della dequenne seduta su di un muricciolo, pietrificata in un sorriso immobile mentre rimugina allo sfinimento, sull'incontro di poco prima di clement con la collega.

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…Interpretata dalla superba Emilie Dequenne (Premio per la miglior interpretazione femminile a Cannes per il film d’esordio “Rosetta” di Luc e Jean-Pierre Dardenne), Jennifer è una frizzante ed entusiasta parrucchiera, già madre, che vive le sue giornate tra il lavoro, gli splendidi momenti con suo figlio e le serate con le amiche. Scottata da numerose relazioni che si sono sempre rivelate deludenti e inconcludenti, decide comunque di intraprendere una passionale relazione con Clèment, interpretato da Loïc Corbery attore della Comedie Française.

Il divario tra i due si nota immediatamente. L’inizio della relazione per lui è soltanto un modo per sfuggire alla noia, mentre lei la prende seriamente e cerca di coinvolgerlo nella sua vita. Ma la differenza più grande tra i due è senz’altro quella culturale; entrambi parlano di “filosofia” ma con due consapevolezze completamente diverse, e il peso di questa lontananza non è possibile da colmare.

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Portatore di una delicatezza rarissima nelle amorose inchieste che privatamente conducono i due, capace di registrare con purezza antiretorica l’incontro sessuale, delegato disincantato tanto all’eleganza della semplicità (le corse verso gli autobus, gli arredamenti credibili, i vestiti sporchi di sabbia) quanto all’esercizio della crudeltà (l’umiliazione alla festa di paese). Due personaggi scritti divinamente abitati da attori spettacolari: Émilie Dequenne che consegna il diploma d’attrice in almeno due o tre scene in cui non ha nemmeno bisogno di parlare; e Loic Corbery che è al contempo inetto ed affascinante, gentile e sdegnoso.

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…Il tema delle variazioni sull’amore è forse quello più sfruttato al cinema ma si rinnova sempre, come ogni film di genere, mettendo situazioni giuste nei posti giusti  e parole sensate in bocca a facce interessanti. Il film romantico vive di cliché, il brutto film romantico viene affossato dai cliché.
Belvaux affronta le insidie del banale uscendone benissimo, cucendo la messa in scena a misura degli attori e della storia. Si prende tutto il tempo che serve per caratterizzare i personaggi, ci gira attorno e li studia. Il risultato è che quando questi si presentano l’uno all’altra, sono credibili. Quello che rende godibile il film è la costante certezza di non essere mai presi per i fondelli con una storia di amorazzi o di subire ricatti mielosi. La storia è sobria, tenuta saldamente  in pugno anche se dopo tutto è solo una storia di due che si incontrano e si amano. Come tante altre storie, tutte uguali e tutte diverse. Come nella realtà, benché questo film non pretenda di fare del realismo, le diversità di storie uguali risiedono nelle persone, così in un film romantico gli attori hanno il loro peso nel rendere credibili amori di fantasia.  Il personaggio di Jennifer è forte, molto ben scritto, Émilie Dequenne è molto intensa nella sua interpretazione, fragile e potente.  La regia di Belvaux è sobria e accompagna i due protagonisti fino alla fine senza caricare di altri significati una storia che è già di per sé molto chiara. Merito anche dei dialoghi misurati e ficcanti, sempre puntuali.

Rispetto alle tonnellate di commedie romantiche che arrivano sullo schermo, questo film  è pervaso costantemente da una strana atmosfera melanconica, liquida, che scorre negli sguardi e scava voragini tra i corpi distinguendosi proprio per caratteristiche di sottrazione. Qualcosa che è sospeso tra il melò e la commedia ma rinunciando alle estremizzazioni di entrambi i generi e trovando un proprio equilibrio agrodolce. Sarà il mio tipo? E altri discorsi sull’amore  è una sorpresa dolce amara, da vedere.

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Cosa rimproverano di fatto queste signore al protagonista? Sostanzialmente di non accettare legami a lunga scadenza e di non volere investire più di tanto nelle storie d'amore, evidentemente soddisfatto della sua carriera di insegnante-filosofo. Ovviamente per il giovanotto col "cuore in inverno", ma amante del gentil sesso, le cose stanno per cambiare, complice anche un trasferimento dall'amatissima Parigi a Harras dove insegnerà in un liceo con studenti poco interessati a parlare di Epicuro o di Kant (anche se comunque più rispettosi e attenti nei confronti del proprio prof. di quanto non sarebbe lecito aspettarsi in una classe vera, almeno di alcune scuole italiane...) non vedendo però l'ora che arrivi il giovedì per tornare nella capitale. Nel passo di Calais il nostro farà un incontro che cambierà (anche se fino a un certo punto) le sue idee e quella che poteva essere l'ennesima variante della formula (ben nota anche da noi) di "Giù al nord" diventa altro. Conosce infatti la parrucchiera Jennifer (l'attrice belga Émilie Dequenne), spirito allegro, madre single, appassionata di romanzi rosa, esegeta di Jennifer Aniston e amante delle serate al karaoke con le amiche. Tra l'intellettuale freddino e la simpatica ragazza scocca subito la scintilla, nonostante (o forse proprio per questo) le pochissime cose in comune. Ma Jennifer ha anche un lato più introspettivo e un passato alle spalle più doloroso di quanto i suoi modi di fare solari non suggeriscano e quando si renderà conto che dal suo professore non potrà aspettarsi più di tanto, capirà, come la Ruth dell'almodovariano "Gli amanti passeggeri", che il proprio benessere è più importante. A Clement, anche se (forse) innamorato di lei e pur rendendosi conto che rischia di perderla, non resterà che riflettere su quanto le sue scelte di vita possano essere state, magari, inadeguate…

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