i protagonisti del film sono cambiati, non ci sono più Fares Fares e Nikolaj Lie Kaas e questo fa la differenza.
la storia è sempre scritta da Jussi Adler-Olsen.
passiamo da ottimo a sufficiente.
buona (disperata) visione - Ismaele
Un ragazzino di origini zingare si trova invischiato in un
complotto ai più alti livelli in quella Danimarca che vorrebbe diventasse il
suo Paese; il Commissario Carl Mørck, alle prese con una profonda crisi
personale, torna in servizio per indagare sul caso, svelando un gigantesco vaso
di Pandora. Come vi abbiamo raccontato nella recensione de L'effetto farfalla,
questo nuovo adattamento dei romanzi di Jussi Adler-Olsen incentrati sulla
Sezione Q vede un cambio totale del cast, che però non riesce a infondere il
medesimo carisma di chi l'ha preceduto a personaggi sulla carta così tormentati
e ambigui. Complice una sceneggiatura a tratti inverosimile e una regia
anonima, più affine al mondo seriale, il film si trascina per due ore senza
effettivi guizzi di genere, deludendo fan e neofiti.
Un ispettore di polizia prende a cuore il caso di un ragazzino
rom in possesso di documenti importanti e di conseguenza in pericolo di vita.
Visti i tempi dilatati e l'azione distribuita con il contagocce (non male la
scena della fuga tramite estintore), più che un film è pare un episodio di una
qualsiasi serie poliziesca teutonica: il cast se la cava, ma il clima freddo e
austero non sollecita l'immedesimazione in una vicenda che comunque non ha
proprio niente di originale. Un'occhiata spassionata la si può anche dare, ma
rimane una produzione mediocre e dimenticabile.
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