domenica 2 aprile 2023

Il ritorno di Casanova - Gabriele Salvatores

un film nel film, un regista in crisi non riesce a terminare il film su Casanova, anche lui è in crisi perché sente avvicinarsi il tramonto della vita, come il regista, d'altronde.

gli attori sono bravi (come sempre, quindi prevedibili), in una specie di viale del tramonto di Salvatores.

Casanova è a colori, il regista in bianco e nero, e Balasso deve montare lui il film al posto di Servillo, in grande crisi.

Lorenzo (Guzzanti/Ghezzi) direbbe che il film arranchia.

non aspettarti niente, non sarai deluso (come diceva Alexander Pope).

buona (boh!) visione - Ismaele

 

 

 

Il film poi scorrerebbe anche bene, se solo avesse qualcosa da dire…

da qui

 

Quelle che compongono Il ritorno di Casanova sono tre diverse narrazioni che non convincono, che lasciano perplessi e che fanno ritenere come ben meritato il premio che l’evocata Mostra del Cinema di Venezia tributa al giovane regista rampante, le cui idee e soluzioni evidentemente riescono a convincere, e che tanto infastidisce il protagonista. In tutto il film si leva come straordinaria solo l’interpretazione dell’attore Bentivoglio, sia quando veste i panni di Casanova sia quando interpreta se stesso, ponendosi come alter ego, peraltro, come una sorta di subconscio del regista in crisi. È Casanova stesso comunque, il suo mito, buono in tutte le salse, a valere. Non altro.

da qui

 

Leo Bernardi è un regista che non riesce a completare il suo ultimo film su Giacomo Casanova, in procinto di partecipare in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Il suo montatore Gianni cerca di farlo uscire dall'impasse e da una depressione incipiente, mentre Leo si consuma fra due sentimenti che gli paiono inadatti ai sui 63 anni: la competitività con un giovane regista, Lorenzo Marino, osannato dalla critica e anche lui in predicato per il concorso veneziano, e l'amore per Silvia, un contadina volitiva e indipendente, molto più giovane di lui. Dunque Leo temporeggia, procrastina, è nervoso e distratto, agitato da sogni e visioni, impolverato come il Casanova che racconta, cui tutto appare "insensato e ripugnante" - a cominciare dal passaggio inesorabile del suo tempo di vita…

da qui

 

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