domenica 19 giugno 2022

Ghost story – John Irvin

una storia di fantasmi, con na bella prestazione di Fred Astaire (da vecchi assomiglia molto a Stan Laurel).

una maledizione e una vendetta meritata per chi ha ucciso una bella ragazza che tutti volevano.

Fred Astaire capisce come interrompere la scia di sangue (lui sarebbe stato il prossimo della lista) e finalmente torna la pace, in quel paesetto di campagna nel New England.

niente di eccezionale, ma si può vedere senza preoccupazioni.

buona (vendicativa) visione - Ismaele

 

 

 

Bella rediviva torna nel New England per vendicarsi dei quattro uomini che cinquanta anni prima, ubriachi, avevano causato la sua morte. I quattro vecchi cominciano a morire finché non recuperano il corpo putrefatto della morta. Artritica semplificazione di un best seller di Peter Straub, sceneggiato da Lawrence D. Coen, che perde quota mano a mano che si avvicina alla conclusione. Patetici gli attori. Ultimo film di F. Astaire e D. Fairbanks Jr.

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Ha indubbiamente una sua eleganza narrativa, gli attori se la cavano piuttosto bene (un plauso a geronto-Fred Astaire) e la fredda ambientazione, con spruzzate di buio, penombra, candele e ambienti sinistri contribuisce a creare l'atmosfera adatta per un film del genere fantasmi. Peccato però che sappia un po' troppo di datato; quel retrogusto non proprio piacevole che mina anche le scene che dovrebbero, se non impressionare, almeno far fare qualche piccolo sussulto al cuore dello spettatore, cosa che difficilmente avviene. Comunque, la pellicola mantiene una sua dignità e merita un'occhiata.

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Patetico, lento, mieloso: da latte alle ginocchia. Certo, l'effetto, più che speciale, è quello generato dalla presenza, in un horror, di Fred Astaire. Film vecchio, nel senso che è peggiorato col passare degli anni. Ambientato, a sua volta, a metà del XX secolo (tramite l'uso del flashback), racconta di un gruppo di anziani, responsabili, molti anni prima, della morte di una giovane ragazza. Il Lago, la nebbia e gli altri artifìzi del reparto thriller sono male incastrati nell'atmosfera principalmente tediosa e soporifera. Finale in salsa macabra, ma ormai inutile.

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If you like ghost stories, you will appreciate that they cannot be told with all sorts of ridiculous skeletons leaping out of closets, as in Abbott and Costello. They must be told largely in terms of fearful and nostalgic memory, since (by definition) a ghost is a ghost because of something that once happened that shouldn't have happened. “Ghost Story” understands that, and restrains its performers so that the horror of the ghost is hardly more transparent than they are.

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